SANT’ANGELO
D’ALIFE – Quello di Sant’Angelo d’Alife è stato un Natale
particolare vissuto alcuni giorni fa grazie alla rappresentazione del Presepe
vivente napoletano del ‘700 organizzato dal Gruppo Morganati insieme a varie
maestranze e artisti locali nel campo della recitazione, del
canto e della
sartoria, che hanno saputo ben ricreare l'atmosfera di quel tempo e hanno
interpretato con dialetto dell'epoca e suoni antichi la profondità del messaggio
del presepe. Il messaggio evangelico si è unito al simbolismo arcaico tipico
della cultura popolare napoletana per dare vita a significati catartici. Il
presepe iniziava con il corteo dei Mori che con la loro Marcia accompagnava il
pubblico all'ingresso. L'accoglienza è stata affidata a Pulcinella, la maschera
tipica napoletana che rappresenta il popolo nella sua anima più profonda. 
La
prima scena aveva come protagoniste una danzatrice di tammorra e le lavandaie
che nel presepe lavano i panni bianchi, candidi come la verginità della
Madonna. A seguire la scena della cantinera che con le sue forme rotonde e
abbondanti rappresentava i vizi del genere umano 
e li incontriamo suonatori,
avventori della locanda, bambini e il Pastore dei "ricchi presienti".  Continuando si incontrava la zingara, che fa
parte del mondo esoterico, ancestrale da sempre appartenuto al genere umano nel
suo aspetto antropologico e profetizza il destino infausto di Gesù. Poi si è
arrivati fino ai confini del mondo nell'incontro con i Magi e si è giunti in Oriente
dove è sorta la stella che conduce a Gesù. Si è proseguito conoscendo il pastore
dormiente Benino che sogna un Angelo e canta il Gloria e viene 
svegliato dal
Padre Pancrazio che gli ordina   di
destarsi dal sonno dell'incredulità e del menefreghismo poiché qualcosa di
grande stava per succedere. Infine si è giunti alla scena finale della Natività
e dell'incontro con la Sacra Famiglia in cui Madonna che canta la ninna nanna e
coccola il suo Bambino che è nato. 
Questo il cast degli interpreti:
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Pulcinella: Gianluca Sorrentino
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Capo Moro: Giuseppe Iannacone
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Primo Moro e zampognaro: Nicola Giardullo
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Secondo moro: Federico Amato
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Terzo moro: Antonio Caruso
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Quarto moro: Domenico Papa
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quinto moro: Lorenzo Scatolino
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Nobile indiano: Scappaticcio Guglielmo
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Lavandaie: Vanore Rosanna, Marcella Vecchio,
Azzurra Avino. 
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Popolana e danzatrice: Giada Paterno
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Venditore di Creta del Castello di Rupecanina: Luigi
Iannacone
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La Nobildonna:  Sandra De Cristofaro
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Cantinera: Roberta Pilotti
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Pastore dei "Ricchi presienti": Sisto
Fetta
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Il piccolo Pastorello: Antonio Sisto Fetta
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Suonatore della locanda e Benino: Maestro
Alfonso Damiani
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La Zingara: Ada Scappaticcio
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La Procidana: Antonella Scappaticcio
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Il calzolaio: Ivan Rega
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La paesana: Giuseppina Bisceglia
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La castagnara: Assuntina Salzano 
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I Re Magi: Renato Mastromarino,
Pierfrancesco Zullo, Giuseppe Scappaticcio
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Pancrazio: Errico De Cristofano
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Angelo: Maria Aurora Fetta
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Madonna: Olga Fontana
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San Giuseppe: Giancarlo Monte
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