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Carolina raccontaci della tua adolescenza?
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Mi sono iscritta all'Azione Cattolica all’età
di 14anni, diventando membro attivo della comunità parrocchiale di Ave Gratia
Plena ricoprendo ruoli diversi, in diocesi ho collaborato con l'equipe di Pastorale
Giovanile, in parrocchia come educatrice di giovani e bambini, ho animato i
loro percorsi di fede, in seguito sono diventata responsabile del settore ACR (Azione
Cattolica Ragazzi). Sono tante le esperienze che ho vissuto negli anni: campiscuola,
Grest, corsi di formazione e vari progetti. Tutto mi è servito a crescere e a
superare quei tabù che mi impedivano di crescere in armonia. All’età di 15anni,
in piena adolescenza ho attraversato un momento di turbolenza segnato da una
forte fobia che mi torturava e mi impediva di vivere le relazioni con gli altri
serena, ma la mia fede non mi ha mai abbandonata, decisi di fare un pellegrinaggio
a Lourdes ed è stato proprio quel viaggio a Lourdes che mi ha cambiato la vita.
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Carolina cosa rappresenta per te l’Azione
Cattolica?
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L’Azione Cattolica è tutto per me, è ossigeno,
è quella sorella che non ho mai avuto. Il mio motto è "provarci sempre
arrendersi mai " non si può morire senza aver conosciuto l’Azione Cattolica.
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Quale è stato il tuo sogno?
- Se oggi Carolina è ancora molto altro, famiglia, competenza e lavoro lo devo soprattutto alla mia passione per l’arte. Da ragazza con gioia e diciamolo con un pò di timore essendo la sola della scuola media a fare quella scelta, decisi di andare a scuola a Cerreto presso l’Istituto d’Arte, lontana da casa ma per seguire un sogno. Non ho mai scelto la strada più semplice o comoda se non la sua Volontà anche se tante volte non subito capisci quale progetto Dio ha su di te. Nonostante le difficoltà dei primi anni terminai le scuole con successo diplomandomi con il massimo dei voti. Ho lavorato per tanti anni presso una bottega di ceramica, partecipando a varie mostre artistiche ed è qui che mi sono distinta per il modo con il quale sono riuscita a raggiungere il cuore della gente. Con le mie opere cerco di entrare nell’animo di chi guarda portandolo nel mio mondo. I colori e le sfumature che utilizzo sono sempre sgargianti e scintillanti, il mio obbiettivo è far sognare chi guarda i miei lavori, regalando qualche secondo di spensieratezza e positività.
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Chi è oggi Carolina?
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Sono una mamma e una moglie serena e
soddisfatta, nonostante sia sposata e abbia avuto un bambino non ho mai perso
lo spirito combattivo tipico della mia adolescenza. Devo tutto a Dio! Sento di essere uno strumento nelle sue mani e
mi affido completamente a Lui accettando sfide, nuovi progetti, ostacoli
sconosciuti. Ogni occasione diventa esperienza per mettermi in gioco,
nonostante l’immensa fatica che mi richiede (perchè in fondo alla nostra
Carolina dire di no non le piace proprio).
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Quale è il messaggio che vuoi lanciare ai
giovani?
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L’augurio
per ognuno di voi è quello non di sognare la vostra vita ma di vivere il vostro
sogno. Anche se la vita, la chiesa non sempre rispecchiano i vostri modi di
pensare andate avanti, oltretutto leggetevi dentro, nel profondo, guardandovi
allo specchio ponetevi ogni mattina tre domande. Chi sono? Dove sto andando? Sono
realmente felice?
E se
nelle favole siamo abituati a leggere "vissero felici e contenti", la
nostra Carolina è l’esempio di chi vive per Lui e con Lui con la consapevolezza
di fare la Sua volontà.
Pietro
Rossi