PIEDIMONTE MATESE - Papa
Francesco ha chiesto l'osservanza di un Mese Missionario Straordinario,
ad ottobre 2019, per commemorare il centesimo anniversario della lettera
apostolica di Sua Santità Papa Benedetto XV nel 1919. Molti uomini e donne,
molti giovani hanno generosamente donato sé stessi, a volte fino al martirio,
per amore del Vangelo a servizio dei fratelli. Dalla croce di Gesù impariamo la
logica divina dell’offerta di noi stessi. Essere infiammati dall’amore di
Cristo consuma chi arde e fa crescere, illumina e riscalda chi si ama. L’Azione
Cattolica di Ave Gratia Plena in questo mese missionario oltre a partecipare alle
attività parrocchiali animando la recita del Rosario Missionario e la messa
vespertina di tutti giovedì ha voluto ricordare la vita di alcuni santi
missionari soffermandosi su quelli meno conosciuti, questa settimana commemora Anna Dengel (nella foto).
ANNA DENGEL (1892-1980)
Anna Dengel nacque a Steeg, nel
Tirolo, il 16 marzo 1892. In seguito alla morte prematura di sua madre
(avvenuta quando Anna aveva solamente 9 anni), lei e i suoi fratelli vennero
cresciuti dal padre che, dopo essersi risposato, ebbe altri quattro figli. Anna
fu profondamente colpita dalla perdita della madre e questo evento influenzo il
suo lavoro e soprattutto l’impegno che mise nella cura delle donne e delle
madri. La sua era una famiglia agiata, e suo padre si dedicò molto all’educazione
dei figli. Dopo aver completato gli studi a Hall e Innsbruck, a soli 17 anni
Anna comincio a lavorare come insegnante di tedesco a Lione. In quel periodo venne
a conoscenza di una scuola che formava le donne come infermiere, e li lavorava
una delle prime dottoresse donne, Agnes McLaren. L’obiettivo principale della
dottoressa era di fornire cure mediche alle donne indiane e soprattutto musulmane
che non potevano ricevere assistenza a causa delle leggi islamiche. All’età di
72 anni e con la benedizione di Papa Pio X, la dottoressa McLaren parti per l’India
dove, nel 1910, fondo l’ospedale di St. Catherine per curare donne e bambini. Inizialmente
la dottoressa cerco di persuadere gli ordini religiosi affinché fornissero assistenza
medica nei territori della missione, ma il suo tentativo falli a causa di un
decreto ecclesiastico del XII secolo che proibiva alle suore di studiare e
praticare medicina. La dottoressa McLaren si mise allora alla ricerca di
giovani donne europee e americane che volessero diventare infermiere o medici e
fossero disposte a trasferirsi in India per portare avanti la missione. L’allora
ventenne Anna Dengel venne a saperlo e penso subito che fosse perfetto per lei;
le scrisse cosi una lettera: «Questa e la risposta al mio più grande sogno e
sentito desiderio: essere una missionaria con un obiettivo specifico, svolgere
un compito così urgente che solo una donna puù realizzare. Questo e il mio
sogno dall’infanzia». La corrispondenza tra Anna e la McLaren si mostro da
subito complicata, giacché la dottoressa non parlava tedesco e la Dengel non
conosceva l’inglese. La dottoressa sprono la giovane tirolese a studiare
medicina a Cork, in Irlanda, poiché era necessario ottenere una qualifica in
inglese per lavorare in India, ai tempi ancora colonia inglese. Sfortunatamente
le due donne non si incontrarono mai perché la dottoressa McLaren mori nel
1913. Anna riuscì a completare i suoi studi a Cork nel 1919. Nel dicembre di quell’anno
arrivo a Rawalpindi (nell’attuale Pakistan) e comincio a lavorare nell’ospedale
di St. Catherine. La sua routine, tra il lavoro all’ospedale, lo studio della
lingua, le visite presso le case e i problemi della vita quotidiana, assorbiva
tutta la sua energia. Ogni giorno almeno 150 pazienti si recavano all’ospedale
in cerca di assistenza e di cure. Dopo circa tre anni, Anna venne assalita da
un’inquietudine interiore. Un prete capi che Anna aveva ricevuto la chiamata e
le consiglio di entrare a far parte dell’ordine missionario. Ma ella si ritrovo
di fronte lo stesso problema che aveva tormentato
la dottoressa McLaren: se avesse preso i voti avrebbe dovuto rinunciare alla
sua carriera come dottoressa. Nel 1924, Anna affido la gestione della clinica a
un dottore indiano e torno ad Innsbruck per un ritiro. Li crebbe in lei il
desiderio di fondare un ordine religioso di medici, progetto a sua volta
sostenuto dal prete che conduceva il ritiro. Si recò quindi negli Stati Uniti
per sei mesi in cerca di fondi e di donne che condividessero la sua idea per il
progetto. Presto si unirono a lei una dottoressa e due infermiere. Cosi il 30
settembre 1925 nacquero a Washington le Medical Mission Sisters. Dato che alle
suore era ancora proibito praticare la medicina, la comunità fu fondata come una
pia societas senza voti. Anna Dengel lavoro
molti anni per portare a un cambiamento nella legge canonica e rimuovere il
divieto di praticare la medicina per le sorelle religiose. Nel 1936, Papa Pio
XI pubblico il decreto Constans
ac Sedula he revoco
tale divieto e nel 1941 le suore delle Medical Mission Sisters divennero
finalmente una congregazione religiosa con i voti; poi, nel 1959, ricevettero
il decreto della Santa Sede che ne fece una congregazione di diritto
pontificio. Dalle sole quattro sorelle originarie, la congregazione conta ora
oltre 500 membri che lavorano in Africa, Asia, Europa e America. Molti dei
primi ospedali fondati sono stati poi presi in gestione dalla popolazione
locale, proprio come le sorelle fondatrici avrebbero voluto. Oggi, l’attenzione
non e più incentrata sui soli servizi medici o chirurgici, ma sul lavoro per il
benessere integrale della persona e la sua salvezza in Cristo. L’allieva della
dottoressa Anna Dengel più famosa tra le sorelle della Medical Mission Sisters
e senza dubbio Santa Teresa di Calcutta. Le due donne non s’incontrarono di
persona fino alla fine dei giorni di Anna Dengel e, pur non avendo avuto sempre
la stessa linea di pensiero, condividevano l’impegno e l’amore per la carità
nei confronti dei più poveri. Entrambe fondarono delle congregazioni, e il loro
zelo riuscì a cambiare per sempre la Chiesa e il mondo. Nel 1973 la dottoressa
Anna Dengel passo la direzione della Medical Mission Sisters alla generazione
successiva con queste parole: «Il futuro vi appartiene. Abbiate cura di capire
le difficolta del vostro tempo proprio come io compresi le difficolta del mio».
Nella primavera del 1976 ebbe un ictus che la lascio parzialmente paralizzata.
Si trovava ancora all’ospedale a Roma quando Madre Teresa venne a farle visita.
La dottoressa Dengel riconobbe la sua vecchia conoscente e le chiese di imporle
le mani, come da consuetudine in India, come simbolo di eredita e benedizione
spirituale. Mori a Roma il 17 aprile 1980 e fu sepolta al Campo Santo
Teutonico.
Pietro Rossi