Si
sono svolti il 21 aprile
scorso a Salonicco (Grecia) i CAMPIONATI
EUROPEI DI KURASH, organizzati dalla European
Kurash Confederation. Ottima prestazione dell’ITALIA, che è salita tre
volte sul podio: Chiara Meucci (-70 kg), medaglia d'oro; Sandro Lorito (-66 kg), argento e Luan Bacaj (-81 kg), bronzo. Antica lotta e sport nazionale dell’Uzbekistan, paese
dell’Asia centrale attraversato dalla Via della Seta, il Kurash è stato riconosciuto dall’OCA,
il Comitato Olimpico Asiatico ed è praticato in oltre cento Paesi del mondo,
sotto l’egida dell’IKA International Kurash Association. “Una bella
soddisfazione per Noi e per lo Sport del Nostro Paese”, commenta l’avvocato Vittorio Giorgi, presidente della Federazione
Italiana Kurash nonché Console
onorario della Repubblica dell’Uzbekistan in Caserta, per la Campania e il
Molise. “La targa che il presidente della Confederazione Europea, Merabi Iliadis ha voluto donarmi per il
mio contributo nella promozione di questo Sport in Europa, è un premio per
l’eccellente lavoro svolto dal Coordinatore
Sportivo, M° Massimo Mattioli e
da tutti i dirigenti, tecnici ed atleti che, con passione ed entusiasmo,
condividono questo bel progetto, lanciato 5 anni fa”. Ad ottobre ci saranno i Campionati Mondiali
in Corea del Sud: una nuova, ambiziosa sfida attende gli atleti “Azzurri”.
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24 aprile 2019
Letteratitudini prepara l’evento di aprile 2019: si parlerà di Michelangelo Buonarroti, l’artista che segnò un’epoca.
Cancello ed
Arnone (Redazione di cancelloedarnonenews.it) – E’ previsto per lunedì 29 Aprile
2019 ore 20,00 il prossimo evento di Letteratitudini. Tema della serata è:
“MICHELANGELO BUONARROTI, L’ARTISTA CHE SEGNO’ UN’EPOCA”. Il 6 marzo 1475
nasceva uno dei protagonisti più celebri del Rinascimento italiano:
Michelangelo Buonarroti! Fu scultore, pittore e architetto e marchiò con
un segno indelebile la cultura e le arti del suo tempo. Michelangelo
Buonarroti, senza ombra di dubbio, il genio del Rinascimento che
con il proprio talento rappresentò il culmine del periodo più fiorente della
storia italiana. Fiorentino ma con gravi difficoltà economiche,
il padre di Michelangelo, Ludovico Buonarroti, era il podestà di
Chiusi e Caprese, ma le scarse rendite non permettevano alla famiglia di vivere
con spensieratezza il loro status sociale. Il giovane Michelangelo riceve
comunque una buona educazione umanistica e fin dai primi anni
mostra una straordinaria inclinazione per le arti e per
il disegno in particolare. Nel 1488
Michelangelo entra nella bottega del celebre maestro fiorentino Ghirlandaio, come
apprendista. Dotato di talento naturale, impara presto i rudimenti del
mestiere, ispirandosi in particolare alle opere di istituzione come Masaccio e Giotto,
tanto che dopo un solo anno rompe l’accordo che lo vedeva legato
alla bottega per un triennio e lascia il suo maestro per
entrare nella cerchia del giardino di San Marco. Questo era una
libera accademia di artisti sovvenzionata da Lorenzo de’ Medici, il signore di
Firenze, e qui il giovane Michelangelo si avvicina alla scultura,
di cui si innamora immediatamente. Entrato nelle grazie della famiglia più
potente della città, Michelangelo inizia a ricevere le prime commissioni di una
certa importanza. Tra il 1490 ed il 1492 videro la luce infatti la Madonna
della scala e la Battaglia dei Centauri,
sculture di pregio che subito fecero conoscere il ragazzo negli ambienti che
contavano. Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico e le tribolate
vicende della politica fiorentina, Michelangelo scelse di lasciare
la città per affinare la sua tecnica, studiare l’anatomia umana e,
soprattutto, non venire immischiato in situazioni rischiose. Dopo essersi
recato a Venezia, a Bologna ed essere tornato per un breve periodo a Firenze,
Michelangelo giunge a Roma con in tasca l’appoggio di amici
molto potenti e infatti riceve commissioni sempre più importanti, accrescendo
la sua fama di eccellente scultore. È di questo periodo ad
esempio la Pietà, la meravigliosa scultura raffigurante
la Madonna mentre sorregge il corpo senza vita di suo figlio Gesù. Tale opera è
uno dei capolavori più conosciuti di Michelangelo e rappresenta alla perfezione
il suo stile naturalistico e attentissimo al dettaglio. Uno
dei segreti di Michelangelo parte infatti dalla stessa materia delle sue
statue, il marmo, che l’artista sceglie personalmente nelle
cave di Carrara. Le sue statue sembrano vive! Agli inizi del
1500 Michelangelo rientra a Firenze come artista affermato e
tutte le personalità di spicco della città (e della Toscana tutta) si
contendono i suoi servigi. Sono anni di grande fermento che vedono la
realizzazione di lavori immortali come il Tondo Doni,
il Tondo Pitti e l’abbozzo (andato perduto) per
l’affresco de la Battaglia di Cascina, che però non fu mai
realizzato. L’opera più significativa di questo periodo però
rimane il David, scolpito tra il 1501 ed il 1504
e ritenuto così bello da essere posto in Piazza della
Signoria, il cuore della Firenze dell’epoca. Nel 1505 però l’artista viene
richiamato a Roma da papa Giulio II, il quale vuole commissionargli
il proprio monumento funebre che però verrà realizzato solo
molti anni dopo e con risultati molto inferiori rispetto ai progetti originali.
Il rapporto tra Michelangelo ed il Papa non sarà mai tutto rose e fiori,
ma ciò non impedisce al Pontefice di affidare all’artista il monumentale
compito di affrescare la Cappella Sistina in Vaticano. La
proposta, presentata nel 1508, è l’occasione per Michelangelo di cimentarsi in
una disciplina, la pittura, che ha sempre messo in secondo piano e
quindi accetta benché con qualche remora iniziale. Il lavoro
richiede quasi cinque anni, ma consacra Michelangelo come uno dei geni più
fulgidi dell’intera Storia dell’Arte mondiale! La carriera prosegue con
importanti opere tra Roma e Firenze, ma nel 1534 ritorna nella Cappella Sistina
su mandato del nuovo Papa Paolo III per affrescare anche la parete dietro
l’altare: nasce il famosissimo Giudizio Universale, che però verrà
completato solo nel 1541. Il Giudizio Universale, per l’innovativo stile ed
il modo in cui vengono raffigurati i personaggi appartenenti alla tradizione
religiosa segnano una svolta nel mondo dell’arte e varranno a
Michelangelo sperticate lodi e ferocissime critiche.
La vita di Michelangelo prosegue poi tra successi e tante altre opere
indimenticabili (si tuffa anche in progetti architettonici e poetici) che lo
innalzano al rango di artista senza tempo. Muore nel 1564, ormai quasi
novantenne, tra commozione e grandi onori pubblici. Letteratitudini prepara,
quindi, una serata all’insegna dell’arte che sarà ricordata anche con immagini
dei suoi capolavori e con un trailer del film “Michelangelo – Infinito”,
sulla vita e le opere che hanno reso celebre il genio di Michelangelo
Buonarroti. Il film traccia un ritratto a tutto tondo dell’uomo e dell’artista
Michelangelo, da una parte schivo e inquieto, capace di forti contrasti e passioni,
ma anche di grande coraggio nel sostenere le sue convinzioni e ideologie. La
regia è di Emanuele Imbucci e gli interpreti principali sono: Enrico Lo Verso
che interpreta Michelangelo Buonarroti e Ivano Marescotti nel ruolo di Giorgio
Vasari. Un viaggio unico e sorprendente attraverso la vita e le opere del
genio assoluto dell’arte universale: Michelangelo Buonarroti. Un racconto
cinematografico coinvolgente ed innovativo della sua vasta produzione
artistica, tra scultura, pittura e disegni, spettacolari riprese in ultra
definizione, punti di vista esclusivi e inedite ricostruzioni con evoluti e
sofisticati effetti digitali. Un film-evento senza precedenti in cui lo spettacolo del cinema incontra
l’emozione dell’arte. Un’esperienza di pura poesia, che lascia senza fiato. Letteratitudini
invita tutti a partecipare a questa meravigliosa serata che sicuramente ci
renderà tutti più ricchi culturalmente, renderà la nostra mente più aperta al
dialogo, al sociale, all’amicizia, all’afflato.
Peter