Prof. Giacomo Venditti |
PIEDIMONTE MATESE – La storia recente dell’Istituto Agrario è ben
nota a tutti. Dopo gli eventi sismici di fine anno 2013 le 10 classi
dell’Istituto Agrario sono state allocate in alcune classi dell’Istituto
Industriale con il disagio degli
studenti di entrambi le scuole. Era stato detto che era una situazione
temporanea e che in breve tempo tutto si sarebbe risolto al meglio. Ci sono
state affermazione in tal proposito sia da parte di esponenti della Provincia che della Regione.
Nell’attesa delle opere necessarie per la sistemazione e la messa in sicurezza della sede storica
dell’Istituto Agrario, con interventi molto costosi e complicati, le 10 classi
dell’Istituto Agrario si sarebbero dovute trasferire in alcuni locali
denominati “San Giuseppe”,di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Maggiore, più vicini alla sede
storica ed all’azienda dell’Istituto Agrario. Ma fino ad oggi tutto tace. Gli studenti, i docenti
e tutto il personale dell’ISISS di Piedimonte
Matese continuano a svolgere con serietà ed impegno i loro compiti e
attendono con ansia che la situazione si risolva al più presto o che almeno ci
sia una certezza per l’inizio del
prossimo anno scolastico. L’Istituto Tecnico Agrario di Piedimonte Matese dopo
tante promesse aspetta ancora i fatti ha ribadito il Prof. Giacomo Venditti. Partiamo
da lontano dice il Prof Venditti, da Roma dove si decidono le sorti nazionali e
dove le parole al vento sono uno sport molto praticato e dove il nostro Presidente
del Consiglio pensa di risolvere i
problemi dell’Italia con twitters e passerelle nelle scuole. Riporto da un
quotidiano nazionale:”Un piano per le scuole –3,5 miliardi –
unità di missione – per rendere la scuole più sicure e rilanciare l’edilizia”,
si legge nella slide numero 20. E’ il 12 marzo. Il 27, parlando ai parlamentari del Pd,
fissa una data: “I cantieri partiranno a giugno e i 3,5 miliardi ci sono”. Due
settimane dopo, il premier è ancora più preciso: “Dal 15 giugno devono partire
i cantieri in tutti i comuni” (Asca, 12 aprile). Qualche giorno dopo ribadisce:
“Abbiamo tolto dal patto di stabilità” questi interventi, “saranno 3,5 miliardi
di euro” (Radiocor, 23 aprile). Nel
Def, tuttavia, i fondi scendono a quota 2 miliardi, come si legge a pagina 30. Se poi si
va a guardare nel testo del decreto Irpef si scopre che per ora le risorse
stanziate dall’articolo 48 (Edilizia Scolastica) non vanno oltre i 122 milioni
per il 2014 e gli altrettanti del 2015. In tutto 244 milioni,
non 3,5 miliardi. Ora, conclude il Prof.
Giacomo Venditti, mi domando se 3,5 miliardi per tutto il
territorio nazionale si sono sciolti in 244 milioni come si faranno a trovare i
fondi per ristrutturare e mettere in sicurezza l’Istituto Agrario?
Pietro Rossi