06 dicembre 2013

FERMIAMO LA STRAGE DI ABETI. NO AGLI ALBERI DI NATALE “USA E GETTA”

Caserta - L’associazione ambientalista Fare Verde lancia un appello a non usare gli alberi di abete “vivi” durante le ormai prossime festività natalizie, ma a preferire quelli sintetici che sono riutilizzabili più volte. Secondo il Presidente Regionale del sodalizio ecologista, Giuseppe Solla, anche questo Natale ci sarà una vera e propria “strage” che vede come vittime migliaia di alberi “usa e getta”, prima agghindati con addobbi natalizi e poi, terminate le feste, gettati nel cassonetto dell’immondizia. “La tradizione dell’albero di natale – sostiene Solla – è un antichissimo simbolo denso di significati. Le sue origini vanno ricercate nelle religioni indoeuropee e nelle tradizioni diffuse tra molti popoli, soprattutto del nord Europa, che, in concomitanza del periodo solstiziale, usavano venerare, in diverse forme, l’albero sempreverde quale simbolo universale di vita e di rinascita dalla morte o dalle tenebre, concetti chiaramente riconducibili al culto pagano del Sole Invitto. Gli stessi temi che, successivamente, la religione cristiana fece propri associandoli alla nascita di Cristo e quindi del Natale. Resta quindi diffusissima anche nella nostra cultura, la tradizione dell’allestimento dell’abete natalizio, anche se oggi completamente svuotata di ogni suo significato simbolico. Spesso erroneamente associato all’aspetto “profano” del Natale, in alternativa al presepe, l’albero viene ormai sfruttato quale mero oggetto decorativo da usare durante le feste e gettare quando ormai non serve più. Questa logica consumistica – sottolinea Solla - ha generato un mercato vizioso di abeti che vengono commercializzati volutamente evirati delle radici, quindi già morti, con il chiaro intento di favorirne l’essiccamento ed un ulteriore acquisto l’anno successivo, a dispetto del significato simbolico che l’abete sempreverde dovrebbe incarnare. Anche in questo caso, la logica utilitarista della spinta al  consumo sfrenato prevale sul rispetto della vita e dell’ambiente, con il risultato di milioni di piante inutilmente coltivate e “cestinate” nei cassonetti dell’immondizia dopo l’Epifania.”   Contro questa moda consumistica, Fare Verde invita i cittadini a rifiutare l’acquisto delle piante in vendita in questo periodo, poiché tutte prive di radici e destinate a morte certa. “E’ opportuno ricordare – sostiene Fare Verde - che anche nel caso di piante commercializzate come “vive”, gli abeti sono specie arboree adatte a climi rigidissimi, pertanto la permanenza per circa un mese alle temperature dei nostri appartamenti ne renderebbe di fatto impossibile la sopravvivenza. La scelta rispettosa della natura e pienamente in linea con la tradizione – conclude Fare Verde - andrebbe quindi orientata sull’addobbo di piante vive, all’aperto, in vasi idonei oppure impiantate in giardini o terreni; per quanti invece preferiscono non rinunciare al fascino ed alla tradizione dell’albero in appartamento, è sicuramente da favorire la soluzione dell’abete sintetico che consente un riutilizzo illimitato negli anni senza alimentare il becero mercato degli alberi usa e getta.”

Parete, giovani e camorra. Il sindaco Vitale incontr a 150 studenti toscani.

Raffaele Vitale
Oltre 150 ragazzi toscani hanno preso parte all'iniziativa contro la camorra che ha visto protagonista il comune di Parete. Questa mattina l'appuntamento conclusivo del progetto con la videoconferenza tra il sindaco Raffaele Vitale, il primo cittadino di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, i responsabili ARCI e gli studenti di Pontedera. "Un modo di avvicinare anche i ragazzi che vivono territorialmente lontani dalle nostre terre, ai problemi che affliggono non solo il casertano ma l'Italia intera. Se non passa l'idea che la camorra, la mafia e le organizzazioni criminali in genere offendono e mortificano l'intero Paese- ha spiegato Raffaele Vitale, primo cittadino di Parete- sarà difficile vincere la nostra comune battaglia al ripristino della legalità".  Prima dell'appuntamento di questa mattina, i ragazzi toscani erano stati ospiti delle amministrazioni comunali di Parete e Santa Maria la Fossa conoscendo da vicino il lavoro di chi ogni giorno si batte contro le delinquenze e dormendo nella villa di Parete sequestrata al boss dei Bidognetti. "Caserta- ha concluso Raffaele Vitale- ha bisogno di molto più della solidarietà della gente perbene: abbiamo bisogno che tutti lavorino con noi all'ambizioso progetto della sconfitta di ogni forma di interferenza della criminalità nella vita comune".

Calvi Risorta. Il fantasiologo Carrese incontra docenti e alunni della scuola "Cales"

Il prossimo 12 dicembre alle ore 16,30 il fantasiologo Massimo Gerardo Carrese sarà ospite dell’Istituto Comprensivo “Cales” di Calvi Risorta. Lo studioso di Storie e caratteristiche della fantasia, discuterà di immaginazione con alunni e docenti. Poeta onomaturgo e musicista, Massimo Gerardo Carrese è un esperto di fantasia e di immaginazione di cui ne studia le caratteristiche e la storia nella vita quotidiana e nelle discipline umanistiche, scientifiche, ludiche e artistiche: dalla letteratura all'arte, dalla linguistica all'enigmistica, dalla matematica al gioco. È autore di pubblicazioni sul tema, membro della International Lexical-Functional Grammar Association, dell'Accademia dei Ludogrammatici, socio della Società Dante Alighieri, fondatore del "Panassurdismo", cultore dell'Oplepo e di Enigmistica (noto con lo pseudonimo Algernon). Per maggiori dettagli www.fantasiologo.com – facebook “Massimo Gerardo Carrese - fantasiologo”

CAPUA: IL “PREMIO PALASCIANO 2013” AL PROCURATORE CORRADO LEMBO


Corrado Lembo

CAPUA (Raffaele Raimondo) – L’annuncio di fine ottobre del dottor Antonio Citarella - autorevole presidente dell’Associazione “Ferdinando Palasciano” - sta per trovare l’atteso compimento. Infatti, sabato 7 dicembre, alle ore 10, presso la Facoltà di Economia che s’affaccia sul corso Gran Priorato di Malta, si svolgerà la cerimonia di consegna del “Premio Palasciano 2013” al procuratore della Repubblica, Corrado Lembo, per l’instancabile impegno profuso a favore della comunità, per il rispetto della legalità e della civile convivenza”. C’è dunque, ancora una volta, da parte del prestigioso sodalizio capuano, un’opzione di fondo che fa riflettere e di cui si coglie presto il senso. Rendere omaggio ad un tenace custode e garante della legalità, che da cinque anni non risparmia energie sul nostro territorio, significa certamente apprezzarne e condividerne in profondità gl’intenti istituzionali, ma anche rilanciare con determinazione nell’immaginario collettivo di tutta la comunità provinciale una nuova e più ferma assunzione di corresponsabilità a qualunque livello. L’indirizzo? Non lo conosce soltanto chi non vuole conoscerlo. Lungi dai facili moralismi che davvero non giovano, tutti ormai siamo costretti a prendere atto dell’oggettiva e tremenda condizione in cui tuttora affoga, per molti profili, la già felice terra in cui stentiamo a vivere. In proposito, il monito evangelico è fin troppo eloquente: “La messe è tanta. Gli operai sono pochi”. Ergo, si deve andare decisamente verso un generale cambio di mentalità. Deve mutare radicalmente l’orizzonte di senso, nella vita privata e pubblica. Forse nessuno sa più del dottor Lembo quanto titanico lavoro, in provincia di Caserta, c’è ancora da fare per estirpar le radici dei coriacei oltraggi alla legge e della delinquenza d’ogni specie. E, allora, a che servirebbe conferirgli il Premio Palasciano, se non a dare un ulteriore sonoro scossone alle coscienze? A che servirebbe esaltare gl’indiscutibili meriti del Procuratore, senza individuarne augurabili riflessi nelle nostre abituali linee di condotta? Logicamente conseguenti, quindi, gl’irrinunciabili auspici di opportune modificazioni concettuali, emotive ed operative per quanti saranno in sala e per i tanti che avranno notizia dell’evento. Questo e solo questo, crediamo, è l’autentico valore da recuperare nella circostanza. Questa la lezione che chiaramente si legge nell’oculata scelta dell’Associazione guidata dal presidente Citarella. Se tale lezione non fossimo disposti ad apprendere, ci resterebbe ben poco al di sopra delle parole d’occasione e della ritualità. In una scheda informativa, che riferisce dell’incontro che i rappresentanti dell’Associazione hanno avuto col Procuratore, è evidenziato che il dott. Lembo non ha nascosto le difficoltà e la delicatezza del momento che viviamo anche in rapporto alla modificata geografia giudiziaria e alle conseguenti difficoltà, mostrandosi però fiducioso nella qualità e attualità del modello adottato. Le difficoltà conseguenti alle recenti scelte politiche sono innegabili ma si è detto convinto della necessità di rimanere coerenti al modello originale di contrasto alla criminalità adattandolo però alle nuove esigenze”. Si tratta indubbiamente di una considerazione che coniuga sofferto realismo e forte disponibilità ad agire, malgrado le tempeste della transizione. E’ l’itinerario che ciascuno di noi, se non l’avesse già fatto, è chiamato ad imboccare, qualunque sia la nostra sfera di pensiero e d’azione.




Pietramelara e le stelle dell'AIL

Pietramelara. Domenica 8 dicembre, in piazza San Rocco, tornano stelle di Natale dell'AIL. L'AIL è una associazione onlus impegnata nella lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. Grazie all'impegno di migliaia di volontari, si potranno acquistare le stelle di Natale in circa 4.000 piazze italiane, compreso in piazza San Rocco a Pietramelara, per merito di un gruppo di volontarie formato da Giuseppina Barriciello, Concetta IzzoMaria Teresa Senese e Rachele SquillaciotiCon un contributo minimo di 12 euro si continua a far progredire la Ricerca e a dare ogni anno nuove speranze di vita. Questo lo slogan: "Alzando gli occhi al cielo i nostri desideri effettuano dei viaggi lunghissimi. Corrono, si appropriano di ogni singola stella e rimangono appesi a questa in attesa che diventino realtà. Noi siamo bravi a sperare. Ma potremmo essere abbastanza bravi anche a far sperare. Ci sono, infatti, delle stelle che a Natale possono fare miracoli e sono le stelle dell'AIL". Ancora una volta Pietramelara si dimostra solidale a questo tipo di tematiche. 

Andrea De Luca

STAR DELLA MUSICA IN CONCERTO A DRAGONI



DRAGONI – .  La promozione del territorio attraversa anche la  musica e la cultura della musica, perché essa è la lingua della passione e questa è ciò di cui abbiamo bisogno per essere unici. Iniziata con il Maestro Luca Colombo, chitarrista di fama internazionale che vanta collaborazioni ovunque, live con Anna Oxa, Toto Cutugno, Antonella Ruggiero, Umberto Tozzi, Gatto Panceri, Loredana Bertè , chitarra nell’orchestra del Festival di Sanremo,ha partecipato nel 90% delle trasmissioni televisive italiane: da Passaparola al FestivalBar,  da Sanremo a RockPolitic, da Disco per l’Estate a Buona Domenica e Fiorello Show, la kermesse promossa da AZ MUSIC STORE che vede in cartellone i nomi delle grandi star della Musica.  Master class, clinic e concerti: giovedì 5 dicembre Luca Colombo, giovedì 12 dicembre Christian Meyer e Faso, musicisti della band ELIO E LE STORIE TESE, domenica 15 dicembre Roberto Gatto che vanta collaborazioni con artisti internazionali quali George Coleman, Pat Metheny, Stefano Bollani, Enrico Rava, e domenica 22 dicembre Stef Burns, chitarra di Vasco Rossi.  La promozione del territorio attraversa anche la  musica e la cultura della musica, perché essa è la lingua della passione e questa è ciò di cui abbiamo bisogno per essere unici.

Pietro Rossi

Il Sindaco Cappello scrive al Presidente della Provincia Zinzi per la situazione di degrado dell'ITIS di Piedimonte Matese.


Vincenzo Cappello

PIEDIMONTE MATESE. Invitati dagli alunni dell'ITIS di Piedimonte Matese, che stanno occupando la scuola già da alcuni giorni, il Sindaco Vincenzo Cappello e l’assessore alla P.I. Costantino Leuci si sono  recati nel loro istituto per una visita. Ci hanno mostrato una situazione di diffuso degrado, racconta il Sindaco Cappello, con infiltrazioni d'acqua in moltissime aule e laboratori, distacchi di intonaci, muffa su molte pareti e soffitti, infissi malfunzionanti che non trattengono la pioggia, guaina di protezione delle coperture sollevata o mancante del tutto. Avendo incontrato anche il Dirigente scolastico, abbiamo appreso di numerose comunicazioni da lui inviate all’attenzione del Presidente Zinzi e degli uffici preposti, ma senza aver ancora ottenuto concreti risultati, se non una verbale assicurazione da parte dell'lng. Madonna circa l'impegno a richiedere finanziamenti straordinari alla Regione Campania. Il Sindaco Cappello è intervenuto in merito scrivendo al Presidente della Provincia di Caserta On. Domenico Zinzi sperando che dia   una risposta a dei giovani che stanno chiedendo attenzione per la loro scuola e la possibilità di studiare in una scuola decorosa, con ambienti salubri e sicuri, come quelli che l'Amministrazione provinciale da lui guidata assicuri a tanti altri studenti di Piedimonte Matese e di tutta la provincia. Una Sua pronta e concreta risposta alle loro richieste, ribadisce nella sua missiva Cappello rivolgendosi al Presidente Zinzi, potrebbe finalmente farli recedere dalla loro comprensibilissima e civile forma di protesta, consentendo di riprendere le normali attività didattiche e di non aggiungere altre penalizzazioni al disagio che già da anni vivono per le condizioni che sopra abbiamo descritto. Restando a disposizione per ogni forma di collaborazione che Ella riterrà utile, La ringraziamo per l'attenzione che sicuramente vorrà dedicare a questi giovani cittadini in attesa di veder attuato unloro diritto costituzionale  
Pietro Rossi

ANNA BARBATO RASSEGNA LE DIMISSIONI A MONDRAGONE


Prof.ssa Anna Barbato

Mondragone - Care concittadine, Cari concittadini, la storia di queste terre non è estranea al dilagarsi del  fenomeno camorristico, un male che si moltiplica e reca danno alla società civile, un male che da diversi, troppi, anni si manifesta con il culmine di arresti eccellenti e il sorgere di nuove generazioni criminali. I continui colpi apportati alle organizzazioni criminali da parte dello Stato che, giorno per giorno contrasta la portata nociva del fenomeno, rappresentano volontà e forza di un disegno civile che si appoggia su un imprescindibile concetto di etica pubblica. Il rispetto della legalità, delle leggi, delle istituzioni, della rappresentanza, sono le uniche grandi forme di libertà. Una libertà che scegliamo di vivere e di difendere giorno per giorno, indipendentemente dal prossimo. Una libertà che è frutto di una scelta personale.  Da quando ero giovane, ho scelto di essere un’attivista politica, impegnandomi costantemente per il bene della società in cui sono cresciuta. All’età  di 24 anni, fui eletta alla carica di Consigliere Comunale e sin da subito mi sono battuta per rappresentare e porre in luce le grandi questioni sociali che attanagliavano la terra di Mondragone. Non è un caso che oggi continuo l’attività politica come assessore, impegnata in prima linea proprio nel sociale, nella promozione culturale del territorio. Sistematicamente, però, alle innumerevoli iniziative promosse negli ultimi mesi, che hanno toccato i temi più svariati  come il disagio sociale, la violenza sulle donne, i diritti dell’infanzia e della cultura, sono stata buttata in pasto ad un tritacarne mediatico, un vile gioco senza regole che ha in qualche modo provato a buttarmi giù, a smantellare la mia figura di amministratore e di donna onesta.            
Ma a testa alta posso ben dire che a poco è servito!  
Una brillante e riuscita operazione portata a termine dall’arma dei Carabinieri e dalla magistratura è servita più ad infangare la mia persona che servire un pubblico servizio al lettore . Oltre ad essere amareggiata per l’accostamento poco accorto della notizia al mio nome, mi è sembrato che qualcuno avesse in qualche modo voluto cercare (invano!) una commistione forzata tra la mia vita privata, la mia carriera politica e il mondo infame e perverso della criminalità. Un mondo che io, da sempre, ho condannato e combattuto. Un mondo che ho sempre rifiutato e che ho sempre delegittimato. Come insegnate, ho scelto di operare in una terra difficile come Pescopagano, mi sono sempre battuta contro l’illegalità e ho sempre cercato di non far risorgere dalle loro ceneri quelle idee malsane di violenza e di potere. A volte, quella tra cittadino e legalità è una relazione sofferta, una relazione debole per una eccessiva mancanza di cultura.
Ma non posso classificarmi come una donna “orfana di legalità”.      
Il mio impegno sociale, politico, lavorativo e familiare lo dimostra. La famiglia che ho messo su, i suoi valori, sono la dimostrazione esemplare di una vita basata su scelte sane, pulite e anche sacrificate. Non ho mai agito basandomi su furbizia e privilegi. Ho sempre rispettato le leggi dello Stato. Care concittadine, cari concittadini; lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti il  diritto di negarmi la fiducia politica, ma mai potrete dubitare della mia onestà. Ho deciso di presentare le mie dimissioni dalla carica di Assessore alle Politiche Sociali, Istruzione, Cultura e come Vice – Sindaco al Partito Democratico, notificandole al Partito Democratico. Questa decisione scaturisce da  diverse riflessioni. Tra le prime, ho subito maturato l’idea che questa vile macchina del fango messa su dai media, non è altro che una strumentalizzazione becera e maligna, finalizzata a sporcare il mio nome e promuovere titoli e sottotitoli di giornali che non fanno altro che speculare, raccontando l’inferno di queste terre. Non è la prima volta, in secondo luogo, che qualche “penna dispettosa” si accanisce contro la mia persona. Dal primo giorno che ho ricoperto la carica di assessore, in molti si sono accaniti contro il mio Partito e contro l’attivismo che mi vedeva protagonista nel campo della promozione culturale. Mai, è stata fatta una valutazione seria e oggettiva sull’operato del’assessorato da me ricoperto, ma solo un sano e cospicuo gossip mediatico finalizzato a delegittimare in maniera mediata un’istituzione che rappresenta la pietra angolare per un territorio che deve, oggi, essere rilanciato.  Non posso più tollerare illazioni, offese e valanghe di fango, soprattutto agli occhi dei miei figli, che hanno visto in me la bussola di un’educazione basata prima di tutto sul rispetto del prossimo e della legge. Al fine di evitare ombre e dubbi che possono ledere il mio partito, le istituzioni di cui faccio parte ma soprattutto la mia amata Città;      Ho rassegnato il 03/12/2013 le mie dimissioni dalla carica di Assessore alle Politiche Sociali, Istruzione, Cultura e come Vice – Sindaco, consegnandole nelle mani del mio Partito.
           
Prof.ssa Anna Barbato