13 agosto 2013

MATESE - MUSICA, STELLE E NATURA: AL VIA LA IV EDIZIONE DI “FELONA E SONORA”




CASTELLO DEL MATESE. Il 17 e 18 agosto i boschi del Parco Regionale del Matese saranno i suggestivi scenari per la IV edizione di “Felona e  Sonora”, evento organizzato dall’associazione culturale Petti Pendii di Castello del Matese per promuovere la natura, la musica e la (g)astronomia ad alta quota. È un festival ispirato a “i suoni delle Dolomiti” dove artisti, musicisti, artigiani e appassionati della natura, bambini e adulti,  si incontrano per vivere due giorni lontano dai frastuoni della civiltà oramai satura di elementi artificiali. Il programma prevede per sabato 17 una piccola Woodstock, l’alternarsi di 5 band di musicisti, i Carbonifero che hanno aperto il concerto di Manu Chao a Napoli e i Lead Melodies, ottima band tribute dei Led Zeppelin, ma anche i Baluar&FolkProject, i Ciclochiuso e i Sixteen Strings. Il loro palco sarà il prato e la scenografia la suggestiva e secolare faggeta. Domenica 18 ci sarà la quiete dopo la tempesta, alle 16 inizierà l’escursione verso il “pianellone”, dove sull’alto belvedere verso il lago giocheremo con il vento e gli aquiloni. Sulla strada del ritorno, verso il tramonto, ci attenderanno tra i boschi musicisti che sfrutteranno il riverbero naturale degli alberi per rilassarci con i loro violini e arpe in un magnifico concerto nel bosco (nella scorsa edizione abbiamo ascoltato Brahms da un ottetto di xilofoni e marimbe). Durante i due giorni si assisterà al completamento dell’opera dello scultore Stolu iniziata l’anno scorso e si potrà ammirare la mostra fotografica curata dai fotografi paesaggisti partenopei P. Liggeri e A. Pierno che da anni ricercano ed interpretano il paesaggio matesino come pochi. Ci sarà anche Arturo, giovane allevatore locale che dal vivo ci mostrerà come fare la “stracciata”. E a 1400 m s.l.m. salsicce e vino non possono mancare. Previsto anche un piccolo parco avventura e il tiro con l’arco. La location è l’eco-campus Monte Orso raggiungibile da località Miralago in direzione Bocca della Selva (al quadrivio svolta a sinistra verso Campitello Matese) e da Cusano Mutri attraversando Bocca della Selva e andando verso il quadrivio di Sella del Perrone dove bisogna proseguire dritti verso Campitello per 3 km. I concerti sono gratuiti e il pernottamento assicurato in rifugio e area camping, per le prenotazioni scrivere a coopmonteorso@gmail.com. Info e dettagli sulla pagina facebook “Felona e Sonora”.
Pietro Rossi

Tutto pronto a Maiorano di Dragoni per la notte Bianca dei sapori e delle tradizioni.



Silvio Lavornia

DRAGONI. La seconda edizione de “La Notte Bianca dei sapori e delle tradizioni” nella frazione di Maiorano di Monte è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Dragoni per il giorno 23 Agosto . Con il patrocinio gratuito di tutta la popolazione e con la partecipazione delle attività commerciali Dragonesi e non e di diverse associazioni dell’alto casertano , l’Amministrazione Comunale anche quest’anno è riuscita per una notte ad illuminare la frazione più alta del comune. Giochi per strada, musica live, cabaret, gastronomia, degustazione di piatti tipici del nostro territorio sono alcune delle proposte per questa serata sicuramente indimenticabile. “La notte bianca a Maiorano, spiega il sindaco Silvio Lavornia, vuole rappresentare un momento ulteriore di condivisione, di aggregazione e di riscoperta dei sapori e delle tradizioni; la possibilità di respirare aria fresca e di gustare i prodotti del nostro territorio, passeggiando per le strade della piccola frazione ascoltando le musiche degli artisti di strada o lo spettacolo di cabaret del famoso comico Lino Barbieri è indubbiamente un momento di piacere assoluto di cui tutti ne abbiamo sicuramente bisogno. Creare aggregazione, unire e non separare, invogliare e non distogliere, proporre e non imporre, sono alcuni degli obiettivi dell’amministrazione in carica, ovviamente i problemi reali, quelli veri sono altri, ma abbiamo il dovere oltre che il piacere, di creare questi “genuini” e simpatici attimi di allegria. L’anno scorso si è vista una buona partecipazione da parte di tutti gli abitanti del comune di Dragoni e non solo, quest’anno vorremo fare di più, presentare i prodotti delle nostre terre in una notte di una calda estate, sicuri che rappresenti anche una vetrina per coloro che saranno presenti con i gazebo con i propri prodotti, essendo anche certi di una buona affluenza e di grande interesse da parte di curiosi ed amanti delle tradizioni a livello provinciale“.
Pietro Rossi

L’AGRICOLTURA DELL’ALTO CASERTANO PUNTA SUL CACIOCAVALLO DEL RE.



DRAGONI. L’alto casertano, da sempre, terra di vini e oli pregiati è anche la terra di ottimi formaggi tra cui il tipico  Caciocavallo del RE”. Un prodotto “Reale” non solo per il suo toponimo legato alla scoperta da parte del Sovrano, ma soprattutto in virtù del suo impareggiabile gusto e del suo inimitabile sapore che lo pongono indiscutibilmente fra le eccellenze agroalimentari della “olim Terra Felix”. Proprio dai comuni della parte alta, tra cui Dragoni, Alvignano, Ruviano, Caiazzo, Castel di Sasso, Pontelatone, Piana di Monte Verna, Baia e Latina, Pietramelara, Pietravairano, Alife e Gioia Sannitica, arriva la migliore produzione di latte vaccino controllato e selezionato, dalla cui artigianale ed antica trasformazione è possibile gustare il “Caciocavallo del Re”, indubbiamente riservato ai palati più raffi nati ma capace di far innamorare anche chi non ha mai amato i formaggi. L’idea della promozione locale e nazionale è dell’associazione Patto per l’Alto Casertano con sede e coordinamento in Caiazzo che, tramite il proprio responsabile degli imprenditori agricoli, Dott. Marco Negri, vuole lanciare questo prodotto di nicchia che racchiude in sé Storia, Qualità e Tradizioni. Si racconta che il Re Ferdinando I di Borbone, detto anche Re Lazzarone e Re Nasone, durante una sua visita nel medio Volturno abbia assaggiato un caciocavallo e pare ne abbia commissionati più di mille chiedendo che fosse messa nella testa dello stesso un’oliva caiazzana. Da qui il nome di “Caciocavallo del Re” che si distingue dagli altri dal sapore unico ed inconfondibile e dall’oliva caiazzana nella testa. Questo prodotto è indubbiamente entrato di diritto nella Nouvelle cuisine, tanto da vivere una seconda giovinezza, ed è la proposta dell’Alto Casertano da gustare nelle diverse fasi di riposo: fresco, affumicato, stagionato medio (6 mesi) e stagionato lungo (12 mesi ed oltre); fresco dopo appena 7 giorni dalla produzione accompagnato da vino Pallagrello bianco o stagionato, accompagnato da miele di castagno e vino rosso Pallagrello o Casavecchia. Il “Caciocavallo del Re”, ha ricordato il Dott. Giovanni Lavornia Vice Presidente dell’Associazione Patto per l’Alto Casertano, è candidato ad essere il prodotto di riferimento di un territorio incontaminato, quale l’Alto Casertano, la cui vocazione è agricola e nel cui territorio si ha ancora rispetto della terra e dei prodotti che la stessa offre; le emozioni, le sensazioni, le tradizioni nella produzione, nella conservazione e nella condivisione di un prodotto eccellente danno un valore maggiore al “Caciocavallo del Re” in totale sinergia con l’ecosistema e con l’ambiente. L’unico capace di far sognare chi lo mangia; bisogna assaporarlo nei luoghi giusti, in famiglia, in campagna, magari nei comuni di origine, nei numerosi agriturismi esistenti nell’Alto Casertano che offrono prodotti genuini e controllati. Il bollino del “Caciocavallo del Re“ riportato su ogni esemplare sta a testimoniare il controllo accurato di tutte le fasi di produzione e stagionatura ed intende trasferire al consumatore la certezza che il prodotto è di alta qualità ed ha rispettato il disciplinare redatto da un comitato scientifico individuato dal direttivo dell’associazione “Patto per l’Alto Casertano”.

Pietro Rossi

RASSEGNA ESTIVA DI MANIFESTAZIONI CULTURALI A GALLO MATESE.



Giovanni Antonio Palumbo

GALLO MATESE. Con il nuovo progetto “RiTorno a Gallo Matese”, promosso dall’amministrazione comunale di Gallo Matese,  con P.S.L. 2007-2013 del Gal Alto Casertano, parte la prima rassegna estiva di manifestazioni culturali, quest’anno dal 21 al 25 agosto, che ha l’ambizione di crescere negli anni e di proporsi sempre più all’attenzione di tutto il territorio dell’Alto Casertano, rinforzando il principio che attraverso la circolazione delle idee, la diversificazione degli eventi e la singolarità dei luoghi si possono definire meglio le differenze e le peculiarità che costituiscono l’unitarietà e l’identità di un territorio. La ricerca della qualità, ha affermato il Sindaco di Gallo Matese Giovanni Antonio Palumbo,  in ogni settore dell’offerta turistica, diventa il fattore primario non solo per lo sviluppo ma per il progresso di un territorio e di una intera comunità. RiTorno a Gallo Matese rappresenta un’occasione importante per rivitalizzare l’architettura della città antica, la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti della comunità locale. Una concezione della città che, nella riscoperta degli elementi costitutivi degli spazi urbani e nella re-invenzione delle tradizioni locali, propone ad un pubblico più vasto la valorizzazione delle risorse storiche, architettoniche, ambientali ed enogastronomiche del proprio territorio. Alla parola ritorno si associa l’idea di un percorso, di una strada, di una distanza, di una perdita, di una restituzione o di una rivincita. Questi gli appuntamenti più importanti di questa estate gallese: il 21 agosto alle  ore 11:00 Convegno di apertura dell'Evento "RiTorno a Gallo Matese” con degustazione di prodotti tipici locali accompagnati dai vini della Cantina Orsini; il 22 Agosto alle ore 21,00è è in programma  Il Morso della Taranta, in località Vallelunga nella notte della taranta con la compagnia  dei  Dissonanti;  il 23 agosto Quando il borgo  diviene Teatro con Oltre 50 artisti che animeranno il centro storico, tra incanti, canti e meraviglie;  il 24 agosto alle ore 21,00 in scena  la Nuova Compagnia di Canto Popolare  che farà rivivere la tradizione della canzone popolare partenopea.

Pietro Rossi


Il Centro studi Athena di Caiazzo ha riportato in scena “Un Americano a Caiazzo”



CAIAZZO. Dopo 60 anni dalla prima ed unica rappresentazione del 1952, il Centro studi Athena Caiazzo, con la collaborazione del professor Danise, ha riportato in scena, ieri sera, “Un Americano a Caiazzo”, rivista in due tempi e sei quadri, scritta da OR.FE.MA, acronimo di Ortensio Severino, Federico Danise e Mario Puorto.  Il geometra Danise, invitato a salire sul palco, dalla presentatrice Chiara Pepe, ha ricordato, prima dell’inizio dello spettacolo,  i due coautori ormai passati a miglior vita. Un Americano a Caiazzo ha anticipato tanti programmi di varietà nazionale, trasmessi dalle tv, in quanto tutto ruota intorno alla satira politica, e come riferito da Danise, Un Americano a Caiazzo, al tempo, rischiò di finire nelle aule giudiziarie. Presentato dopo 60 anni, il 22 dicembre 2012, nel piccolo teatro Giuseppe Jovinelli, visto l’enorme successo riscosso e le poche persone che erano riuscite ad assistere allo spettacolo, visto l’esiguità dei posti, a grande richiesta lo spettacolo è stato inserito nel cartellone della dodicesima edizione del Festival Jovinelli. Durante la serata, per permettere agli attori di riprender fiato, la cantante Maria Insero, accompagnata al pianoforte dal Maestro Lucio Maioriello, ha eseguito tre brani popolari scritti e musicati da artisti caiatini: “Sti vveste nere” di Raffaele De Sorbo e Pasquale De Sorbo (è la storia di un amore sbocciato tra una suora rinchiusa in convento ed un innamorato alla ricerca del vero amore che cerca in tutti i modi di convincere la splendida suora ad abbandonare e bruciare le vesti nere dell’ordine monacale); “Oi Rosa Ro” di Carlo Fiore e Franco Maioriello (Lui innamoratissimo di lei, che in qualche modo ricambia, ma successivamente avendo conosciuto un altro spasimante benestante, lo sposa lasciando il primo nella più totale tristezza e delusione d’amore; “Cu ‘e triccabballacche” di Raffaele De Sorbo e Tommaso Aversano: Allegria, musica, canti, balli ed amore spensierato, sono questi i temi della splendida opera caiatina, scritta in occasione della festa che si teneva ogni Lunedì in Albis, presso la chiesetta della Madonna del Soccorso, posta tra Caiazzo e Cesarano.  A fine esibizione, tutti gli attori hanno allietato il pubblico con un’ultima canzone scritta e musicata da Ortensio Severino, “Avutatela a tarantella”. I giovani attori, veri protagonisti della serata che hanno dimostrato tutta la loro bravura e passione, sono: Giuseppe Abbate, Matteo Cassella, Giovanni D’Agostino, Saverio D’Agostino, Christian De Rienzo, Angelo Fasulo, Giovanni Fasulo, Antonio Giorgio, Angelo Izzo, Robert Mailolli, Rocco Marotta, Giovanni Perrone, Lucio Puorto, Pablo Riccio, Pasquale Russo, Davide Villano, Vincenzo Bernardo nel ruolo dell’Americano e Nica Mastroianni nel ruolo della bella moretta caiazzana.