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Raffaele Abrosca. |
In
relazione all’articolo apparso in data 3 marzo 2013 sulla Gazzetta di Caserta
(Marilena Natale) e su Casertace.net ci
giungono alcune precisazioni e considerazioni
di Raffaele Abrosca.
I fatti, prima di tutto. L’ICI ai familiari del sottoscritto fu,
a suo tempo, calcolata nel suo importo dalla commercialista di fiducia e le
somme da questa determinate furono di €. 105,00 annue circa (2001 e 2002) per
n. 7 singole posizioni. Somme che furono regolarmente all’epoca pagate. Successivamente,
in fase di accertamento, il Comune di Cancello ed Arnone determinò le quote in
circa €. 3.300,00 annue pro capite. Importo che fu in seguito rideterminato da
parte del comune stesso in €. 280,00 circa annue. L’accertamento comunque, venne
impugnato dai contribuenti e la disputa si concluse con la nota sentenza della
Cassazione che, a conti fatti, ha confermato in €. 280,00 annue (2001 e 2002)
pro capite la somma da pagare. Nel frattempo il comune, a fronte di una
complessiva somma di €. 6000,00 circa da recuperare comprese le sanzioni, si è visto
recapitare, dal suo avvocato, una parcella di €. 12.000,00. Fin qui i fatti. Le considerazioni: E’ davvero
sconcertante come una banale lite tributaria per somme inconsistenti, venga
ingannevolmente “sbattuta” in prima pagina dalla Gazzetta di Caserta, a
caratteri cubitali, con tanto di foto del sottoscritto e con la strabiliante e
falsa cifra di €. 20.000,00. Tutto trova, però, una “logica” spiegazione quando
scopriamo che l’estensore dell’articolo cui contrapponiamo la presente replica,
è la signora Marilena Natale, molto amica del Sindaco di Cancello ed Arnone e
scrive per Casertace. Questa “signora” si permette di impartire lezioni di
etica e parla di comportamenti scellerati nei confronti del sottoscritto. Ne
seguirà, ovviamente, una formale querela affinché non solo la politica diventi
responsabile ma anche il giornalismo sia informazione e non asservimento
politico. Contemporaneamente la notizia appare su Casertace che la pubblica “senza
stare lì col bilancino” a verificarne l’importanza, pur ammettendone la
provenienza dalle fila avversarie. A ben vedere però, Casertace, che non è nuova a simili furbate,
ha fatto anche di più. Quando ha pubblicato la falsa notizia della chiusura
dell’Ufficio di Gabinetto presso la Presidenza del Consiglio regionale della Campania
e di un contratto con la società “Lavoro e Giustizia” di 10.000,00 euro al
mese, altra notizia falsa, non si è curata di pubblicare la smentita che il
sottoscritto, a distanza di qualche ora, gli aveva inviato, mentre solo ora
apprendiamo che la pubblicherà. Voglio ricordare che siamo però a distanza di
oltre due settimane dalla pubblicazione di un falso in piena regola. Inverosimile
che una “balla” debba campeggiare tutto questo tempo su di un giornale e la
verità, tempestivamente comunicata, deve attendere chissà quanto altro per
vedere la luce. Ne seguirà un’altra querela, da parte della società di
sicurezza. Allora? Come vogliamo definire simile modo di fare giornalismo?
Raffaele Ambrosca