On. Aldo Patriciello |
L’On.
Aldo Patriciello ha preso parte oggi al convegno dal titolo “Strategie e
proposte per la tutela del diritto alla salute nel nostro territorio”.
L’incontro si è tenuto presso la sede dell’Ordine dei Medici di Salerno e ha
visto la presenza di esponenti regionali, nazionali e internazionali del
settore sanitario. Una relazione, quella dell’Eurodeputato, incentrata sulla
necessità di garantire oggi, a tutti i livelli, un servizio sanitario
efficiente che vada oltre i confini territoriali. “La
Regione Campania ogni anno sconta un saldo negativo fra mobilità attiva e
passiva pari a circa 250 milioni di euro. – ha spiegato Patriciello nel corso del suo
intervento - Tale preoccupante fenomeno,
considerato il settore sanitario come parte di un libero mercato dove il
paziente orienta la propria scelta verso le strutture che gli offrono maggiori
garanzie a prescindere dalla loro ubicazione, non può essere invertito
chiudendo le frontiere regionali. Un recente studio pubblicato da Agenas
colloca le strutture sanitarie della Regione Campania tra le peggiori a livello
tanto nazionale quanto europeo. Alcuni interventi vorrebbero frenare il
fenomeno della mobilità passiva dei pazienti imponendo delle regolamentazioni
burocratiche dissuasive che appaiono anacronistiche rispetto al principio di
libera circolazione del paziente sancito dall’Unione Europea tramite
l’approvazione, nel marzo del 2011, di
una direttiva denominata ‘cure senza frontiere’ e che entrerà in vigore ad
ottobre 2013. Il documento consentirà ad ogni cittadino europeo di curarsi,
secondo specifici criteri e condizioni, in uno Stato membro diverso dal proprio
Stato di residenza. Se dunque l’Europa apre le frontiere della propria sanità
per permettere ai cittadini un’ulteriore protezione della salute, laddove il
proprio Paese di residenza non riesca a soddisfare specifiche richieste di cura
ad esempio per mancanza di strutture, di macchinari adeguati, o per la presenza
di lunghe liste d’attesa che possano mettere a repentaglio la salute delle
persone, la Campania
intende praticare un pericoloso protezionismo sanitario. La libera circolazione
delle persone tanto a livello nazionale quanto regionale appare necessaria per
una serie di ragioni: innanzitutto perché la struttura sanitaria più vicina e
idonea al trattamento di una patologia può trovarsi al di fuori del confine regionale in cui il
cittadino risiede, basti pensare ai cittadini dell’alto casertano che hanno una
stroke unit in Molise più vicina di quanto non sia quella di Caserta o Napoli.
Inoltre bisogna assicurare ai pazienti maggiore vicinanza alla famiglia e la
possibilità di accedere a nuovi metodi di cura. Pertanto alla luce del diritto
alla salute, garantito dall’art. 32 della Costituzione italiana e dalla Carta
dei diritti fondamentali dell’UE, ogni Regione ed ogni Paese deve garantire
elevati standard di cura e protezione alla collettività. Ciò significa che gli
Stati membri sono tenuti, sul loro territorio, a prestare ai cittadini
un’assistenza sanitaria sicura, di qualità elevata, efficiente e
quantitativamente adeguata. Anziché imporre regimi protezionistici che
rischiano solo di mettere a repentaglio la salute dei pazienti, - ha concluso Patriciello - occorre che le Regioni, Campania in primis,
nel prossimo futuro promuovano sempre di più standard di qualità dei
servizi tramite i quali sia garantito al cittadino tutti i diritti legati
alla salute, il funzionamento dei servizi sanitari, nonché il diritto
all’accesso a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, secondo gli
standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o
finanziarie. Lavorare in positivo per queste garanzie significa anche
limitare i costi della libera circolazione per i nostri servizi regionali”
Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello