Vito Gravante |
GRAZZANISE –
Nell’attesa della conclusione dei già prorogati lavori della Commissione
d’Accesso (e dunque delle determinazioni che il prefetto Pagano proporrà al
Ministro dell’Interno), si fanno pronostici sulle liste che scenderanno in
lizza quando finalmente tornerà il tempo di dare alla cittadinanza grazzanisana
una civica Amministrazione democraticamente eletta. Dove? Agli angoli dei trivi
e dei quadrivi, nei bar, nelle case private accanto al focolare. Dappertutto,
insomma, fuorché nelle sedi di partito che pure hanno le serrande abbassate per
metà: almeno tanto (non) emerge sui variegati canali della comunicazione
pubblica. Eccezion fatta – a dire il vero, essendo ancora una volta palesemente
così - per i Campi Stellati deleniani in “servizio permanente effettivo”. Eppure, quantunque stravecchia ed
ormai “marsalata”, l’attitudine “profetica” dei benpensanti s’esercita, con
assoluta precedenza, sui nomi dei “candidati a sindaco” più che in ordine alle
posizioni dei partiti comunque in movimento …seppur al lumicino. E verso quali
personaggi s’inclinano le previsioni e…le scommesse? I bookmakers darebbero, al
momento, il dottor Vito Gravante 1 ad 1. Per gli altri aspiranti alla scottante
poltrona di sindaco, le quote oscillerebbero da 1 a 2, a 3, a 4, a 5, a 999.
Significherebbe, questa tabella, che la pole è assicurata, nell’immaginario
collettivo dominante, all’ex vicesindaco socialista (nel 2000, anno del “Grande
Giubileo”); poi 884 voti di preferenza (1° della lista) in qualità di candidato
dei Verdi per De Luca al Consiglio regionale nella circoscrizione di Caserta;
infine 191 consensi alle comunali 2010, nella civica La Svolta di Pietro
Parente (costretto, in quest’anno, a dimettersi). Mai, pur essendosi detto in
paese, il dottor Gravante ha confermato d’aver aderito, per l’ultima sua
candidatura amministrativa, al Pdl. E neanche ora è inequivocabile la sua
appartenenza politico-ideologica: d’altronde, a livello locale, una tale scelta
è considerata irrilevante dai più…che però non sempre hanno ragione. Con tale
“storia personale” alle spalle, qual è il presente e quale sarà il futuro a
medio termine del noto chirurgo vascolare? Secondo gli allibratori predetti
sarà un avvenire da “primo cittadino”. Gli stessi che attendono, con malcelata
premura, che decida il suo destino politico il leader di Senso Civico, un
Comitato attivo all’indomani delle ultime comunali: il dottor Enrico Petrella,
non medico, ma economista.
Raffaele Raimondo