Gianluigi Santillo |
PIEDIMONTE
MATESE. Gianluigi Santillo ex presidente del Consorzio Rifiuti CE/1 ritorna sulla questione del CUB.. Apprendo con stupore, ancora una volta, su un argomento
così serio e delicato, dell’inutile scaricabarile fra le Istituzioni e
addirittura delle offese reciproche da parte di chi dovrebbe preoccuparsi del
problema cercando di risolverlo senza proclami e accuse gratuite. In tutti
questi anni passati in cui ho avuto il modo di approfondire il problema nello
specifico sono arrivato alla conclusione che l’unico e solo responsabile del
fallimento del sistema rifiuti nella provincia di Caserta, oltre alla cattiva
gestione (naturalmente con qualche eccezione), è da addebitare al mancato
pagamento da parte delle varie Amministrazioni fruitrici del servizio senza mai
un’opportuna giustificazione da parte dei Responsabili dei Servizi Contabili e
Tecnici; somme queste, che di fatto, erano nelle casse degli Enti in quanto i
cittadini hanno sempre ottemperato ai loro doveri estinguendo la loro quota
riferita alla Tarsu, oggi Tares. E la Corte dei Conti perché non interviene,
ravvisandosi anche una responsabilità diretta e personale delle singole persone
coinvolte? Propongo al Presidente Zinzi l’immediata nomina di un Pubblico
Ufficiale con poteri esecutivi, per pignorare di fatto quanto dovuto dalle
singole Amministrazioni al CUB, recuperando le somme direttamente dalle Tesorerie
Comunali. Tutto questo, per far si che i dipendenti che regolarmente si
svegliano alle cinque del mattino, per svolgere il servizio, vengano remunerati
per il lavoro svolto ed estinguere contestualmente i debiti delle
Amministrazioni con il CUB. Ciò potrebbe
evitare le “furberie” poste in essere dai vari Comuni, così come avvenuto in
relazione alla situazione del Consorzio Provinciale Trasporti laddove i singoli
amministratori hanno teso sempre di più a temporeggiare affinchè non avessero
più il loro interlocutore al quale versare i debiti dovuti.Il fallimento del
CUB, permetterebbe la valorizzazione di questo scellerato andazzo. In
quest’ottica tutti potrebbero ritenersi amministratori virtuosi non pagando i
propri debiti; anche il non oculato padre di famiglia potrebbe ritenere “sane”
le casse della propria famiglia laddove non onorasse i propri debiti. Non
occorrono grandi economisti o grandi tecnici, deve essere la politica ad
assumersi le proprie responsabilità facendo si che i 2000 dipendenti del CUB possano continuare giorno dopo giorno
il lavoro che con tanta dedizione portano avanti.