Giovanni Izzo |
Dieci giorni in Ghana,
migliaia di scatti, un’esperienza che traspare dal suo sguardo, quello stesso
che sa donare istanti unici ai suoi ammiratori. Il Maestro Giovanni Izzo ha legato il suo nome a quello dell’AIRO
(Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica) nata grazie ad un gruppo di
professionisti della Clinica ‘Mediterranea’ di Napoli, rimanendo a stretto
contatto con gli oculisti della missione che nel periodo di Dicembre sono stati
in Ghana. Ne è tornato arricchito, umanamente e professionalmente, e colpisce
il fatto che ne parli, lui così schivo che a tirargli una parola ce ne vuole, o
meglio, cerca di parlarne perché si percepisce l’emozione che lo ha pervaso in
questo viaggio e che ancora lo coinvolge. ‘Nessuna foto potrà mai rendere
l’esperienza vissuta in quei posti’ ha detto il maestro Izzo e lo ha detto con
rammarico perché si sente quanto vorrebbe ‘trasmettere’ della sua permanenza
presso l’ospedale –chiamiamolo ospedale, ha precisato- in cui i medici hanno
lavorato ed operato. Ha assistito alla vita quotidiana, quella che si vede solo
in televisione, ne è rimasto ‘rapito’ e sconcertato perché ‘anche vederlo
attraverso uno schermo è diverso dal viverlo in prima persona’: il caldo e gli
odori, e soprattutto questi ultimi, Izzo rimpiange di non avere i mezzi per
renderli concreti. Non ci si stancherebbe di ascoltarlo mentre cerca (cosa umanamente
impossibile) di condividere le sensazioni provate e che si è portato a casa.
Nel suo studio, attraverso i suoi scatti, offrirà, e donerà, ai suoi estimatori
pezzi dell’esperienza che gli hanno fatto uscire un fiume di parole sul viaggio
da poco concluso e che andrà a raccontare con immagini che proietteranno il suo
pubblico in quei posti assolati, dagli odori pregnanti che non puoi trasmettere
con una foto e che invece sono l’essenza del posto e dei suoi abitanti… Il suo
nome per un reportage scientifico che racconta il lavoro degli specialisti, volontari
a caratteri cubitali, che per dieci giorni hanno messo la loro professionalità
a disposizione della popolazione ghanese. Ma di quel viaggio Izzo racconterà
ancora altro e la sensibilità di questo Maestro schivo che coglie ciò che
nessun altro sa vedere, renderà anche ciò che non si può trasmettere riuscendo
a far percepire quanto è rimasto ‘fuori’ dall’obiettivo, nonostante lui
asserisca che ‘ci si deve andare per cogliere l’insieme’.
Giovanna
Pezzera.