09 agosto 2012

Escursione notturna a Monte Miletto per ammirare le stelle della Notte di S.Lorenzo.


PIEDIMONTE MATESE. L'escursionismo a piedi è sicuramente il modo migliore per conoscere il territorio del Parco Regionale del Matese. Territorio fatto di natura con i suoi fiori, alberi, rocce ed acqua ma anche di testimonianze della civiltà e opera dell'uomo. Ed è in questa direzione che si sviluppa il programma escursionistico del GEM da molti anni  al fine di soddisfare un numero sempre maggiore di persone che si identifica nel modo di conoscere la natura e la cultura.  Il GEM Gruppo Escursionisti del Matese ha organizzato per sabato 11 agosto una escursione  notturna a Monte Miletto per ammirare le  stelle cadenti della notte di S.Lorenzo. I partecipanti alla manifestazione si raduneranno alle ore 17,00 in Piazza Ercole d’Agnese e dopo un breve rinfresco gli escursionisti, si trasferiranno con mezzi propri in località Miralago di Mates e per una pausa caffè presso l’Hotel Miralago. La comitiva proseguirà per l’Acqua S.Maria dove si immetterà sul sentiero per la Valle dell’Esule. Gli escursionisti seguiranno per Costa Campo della Madonna, Campo dell’Arco, Forca dei Cani  seguendo il sentiero che porta fino in cima al Monte Miletto (2050 m. s.l. m.) dove pernotteranno ammirando il cielo stellato e aspettando l’alba.
 Pietro Rossi  

VITAGLIANO CHIEDE UN PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI PIEDIMONTE MATESE.


Ranieri Vitagliano
PIEDIMONTE MATESE. Quando si parla di recupero, riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Piedimonte Matese, non si può prescindere da un ulteriore concetto capace di trasformare quelle che sembrerebbero solo belle parole in un vero e proprio iter lavorativo, volto al recupero “reale” del patrimonio che nel centro stesso ha sede: la necessità di ottenere finanziamenti. Gli scandalosi tagli dei governi succedutisi negli ultimi anni, ha ribadito Ranieri Vitagliano consigliere comunale di Sinistra Matesina, non hanno, però, intaccato una serie di risorse finanziarie totalmente ignorate da molte delle amministrazioni locali italiane, provenienti dai fondi europei. Oltre all’indubbia importanza del valore monumentale e artistico del nostro centro storico, uno dei più grandi di tutta la provincia, esiste un secondo aspetto che non deve assolutamente essere trascurato, ovvero il valore della sicurezza, quello turistico- commerciale e più in generale economico, e di tutte quelle attività che nel centro possono e devono aver luogo. Bisogna lavorare, sostiene Vitagliano,  ad un progetto a lungo termine ed avere una visione globale per evitare il rischio di conservare solo la memoria storica. Occorre una vera valorizzazione urbana capace di trasformare il centro storico, razionalizzando i suoi spazi e dando un valore aggiunto alle diverse componenti del sistema urbano, nel rispetto del principio di sostenibilità. Le risorse finanziarie destinate dall’Unione Europea a progetti volti al recupero dei centri storici ci sono, basta conquistarsele con un progetto preciso e globale e non riferito a singoli recuperi.  
Pietro Rossi

Terminato il pellegrinaggio alla Madonna di Montevergine.


ALVIGNANO. È terminato in un clima di assoluta festa il pellegrinaggio diretto da Alvignano al Santuario della Madonna di Montevergine. Circa 100 pellegrini a piedi e auto a supporto, un  autocarro adibito a trasporto bagagli e  6 autovetture per supporto pellegrini, hanno costituito quest’anno la carovana, che per circa tre giorni ha marciato per raggiungere il Santuario della Madonna di Montevergine attraversando ben tre province (Caserta, Benevento, Avellino). Al pellegrinaggio hanno aderito, pellegrini residenti nei Comuni di Dragoni, Alvignano, Ruviano, Castel Campagnano, Limatola, Piana di Monteverna, Puglianello. Moltissimi i veterani e i pellegrini che hanno dormito  a terra, nelle strade o nelle strutture che comuni, hanno messo loro a disposizione.  I responsabile del pellegrinaggio Pina, Lorenza, Antonietta, Cesare e Emanuele hanno voluto ringraziare il sindaco Angelo Di Costanzo e l’amministrazione comunale che anche quest’anno hanno offerto autobus per il rientro dei pellegrini ad Alvignano, disposto adempimenti necessari di competenza per la sicurezza dei pellegrini e per il transito degli stessi sul comune di Alvignano.  Quest’anno è stato davvero folto il gruppo dei giovani, Adriano Offreda, di appena 6 anni (accompagnato dallo zio Angelo  Offreda) il partecipante più giovane della “compagnia”, zia Maria Tommasone di 84 anni la più anziana. Oltre ai pellegrini sono poi giunti, nel Comune di Ospedaletto, alle ore 6.00 altri due autobus dal comune di Alvignano  e moltissime persone con proprio automezzo. Scalato “u muntagnon” e dopo via crucis si è arrivati in processione alle scale dell’entrata al Santuario e infine  in ginocchio i pellegrini sono entrati in Chiesa (nella nuova Cappella dove è posizionato il quadro della Madonna di Montevergine), con sguardi fissi e  colmi di lacrime al quadro della Madonnina. La Santa Messa è stata celebrata dal Parroco di Alvignano don Leo che con proprio automezzo, ha raggiunto alle 6,00 del mattino il Santuario Della Madonna di Montevergine, abbracciato ogni singolo pellegrino  donando sorrisi e parole affettuose.  I responsabili, hanno ringraziato il sig. Giuseppe Terminiello per aver condotto l’autocarro adibito a trasporto bagagli e tutti coloro che con auto private e a loro spese, hanno seguito la carovana dei pellegrini in ogni passo e assicurato la loro sicurezza durante le ore notturne.  
Pietro Rossi

I tagli mascherati da spending review sono una scelta che va contrastata con forza attraverso la mobilitazione dei lavoratori pubblici e tutte quelle forme di pressione che un sindacato responsabile può mettere in atto.

Selezionare i servizi, eliminare gli sprechi: è da qui che si doveva partire. Proprio perché siamo una federazione che aggrega e organizza i lavoratori dei servizi pubblici, non ci spaventa l’idea di assumerci delle responsabilità nell’interesse della cosa pubblica. Parimenti, siamo consapevoli che in altri paesi per il lavoro pubblico la situazione è peggiore che da noi. Ma proprio perché abbiamo accresciuto, nella crisi e nel confronto con i lavoratori privati e pubblici della nostra e di altre nazioni, la consapevolezza di quello che serve e del ruolo che il lavoro pubblico e i sindacati che li aggregano possono svolgere, possiamo ben vedere quali siano i limiti di interventi come quelli che ci vengono proposti. Abbiamo per esempio molto forte la convinzione che sia sbagliato procedere a tagli di settori e di posti di lavoro senza una verifica di quali siano gli obiettivi che si vogliono privilegiare nell’erogazione e nell’organizzazione dei servizi ai cittadini e alle imprese. Come molto forte è la convinzione che manca una verifica articolata, territorio per territorio, sulle possibilità di eliminare gli sprechi e razionalizzare le amministrazioni. Per questo critichiamo l’incoerenza fra la modalità di riduzione delle dotazioni organiche imposta dal decreto e quello che noi consideriamo l’unico approccio corretto e funzionale, ovvero la rideterminazione del personale calibrata sull’analisi dei fabbisogni delle amministrazioni, cioè sugli atti e le attività da svolgere in relazione alle competenze istituzionali degli enti. Il nostro compito è quello di trasformare una politica di tagli in una politica di riorganizzazione, presidiando tutti i luoghi e i momenti della decisione politica ed organizzativa L’assenza di un confronto con le parti sociali ha del resto impedito nei fatti una corretta e approfondita valutazione rispetto alla capacità delle amministrazioni di mantenere, dopo reiterate riduzioni degli organici tramite blocco del turn‐over, almeno gli standard minimi di funzionamento. Manca una revisione/riarticolazione delle funzioni e dei compiti delle amministrazioni e manca una valutazione sull’effettivo impatto delle misure, che sarebbe stato opportuno non da ultimo per escludere il rischio paradossale di un incremento di spesa a seguito proprio dei tagli lineari. A meno di non voler dare per scontato il rischio che i risparmi attesi siano inesorabilmente vanificati da aumenti dell’esborso per l’acquisto sul mercato dei servizi che l’amministrazione stessa è tenuta ma non è più in grado di produrre, e dunque alla moltiplicazione di appalti, esternalizzazioni, incarichi di consulenza… Occorre una decisione sugli obiettivi rispetto ai servizi ai cittadini e alle imprese. Così come è indispensabile una verifica articolata, territorio per territorio, sulle possibilità di eliminare gli sprechi e razionalizzare le amministrazioni.  Produttività e partecipazione: il 3 maggio abbiamo segnato la strada. Ma il governo? Sappiamo che per molti aspetti siamo quasi fuori termine massimo, e che paghiamo alla necessaria urgenza delle misure lo scotto di un disegno di fredda razionalizzazione dall’alto degli assetti istituzionali e amministrativi; come sappiamo che paghiamo lassismi ed errori colpevolmente adottati dalla politica per troppi anni passati. C’è chi dice che di questi errori e di questi lassismi il lavoro pubblico sia stato tra i primi beneficiari. Non siamo d’accordo: l’assenza di visione politica e di capacità gestionale non può essere imputata a chi lavora, tanto meno se deve farlo in un contesto male organizzato, poco produttivo e scarsamente valutato. Come Cisl, nel settore privato come in quello pubblico, abbiamo accettato la sfida di un modello contrattuale che avesse nel livello aziendale il proprio fulcro, anche superando il
forte ruolo di governo tradizionalmente esercitato dal contratto nazionale. Accettare questa
sfida significa porre il fattore lavoro a diretto contatto con le esigenze dell’organizzazione e
della produttività; significa rendere manifesti senza schermi i presupposti per la valutazione
degli apporti e per la premialità selettiva. Quello che non possiamo accettare, è che tutto questo si realizzi in assenza di qualsiasi confronto. Se produttività è una parola d’ordine l’altra, complementare e inscindibile, è partecipazione. Con il d.l. 78/2010 che ha bloccato la contrattazione e ha congelato i fondi del salario accessorio, e poi con l’art. 16 della legge 111/2011, si sono poste per noi le condizioni di un diverso ‘ambiente’ nel quale sviluppare e organizzare il lavoro e la partecipazione. Un ambiente fatto di lotta agli sprechi e di razionalizzazione organizzativa, per rendere visibili risparmi da utilizzare almeno in parte per remunerare il lavoro. Abbiamo accettato la sfida che eventuali incrementi del fondo derivassero da un risparmio ottenuto e certificato, e che questo si misurasse anche in una prospettiva di valutazione che fosse anche, prioritariamente, valutazione dell’organizzazione. L’intesa del 3 maggio intende dare consistenza a questo nuovo modello. Per questo denunciamo il fatto che quell’intesa non si sia ancora concretizzata in uno strumento normativo e organizzativo; e la manteniamo con tanto maggiore determinazione come punto di riferimento della nostra azione, e anche del nostro giudizio su questi provvedimenti di spending review. Sappiamo bene che il percorso di trasformazione di quell’Intesa in norme non è stato lineare come avevamo diritto di aspettarci, visto che è stata firmata da tutte le componenti datoriali pubbliche e sappiamo anche che l’aver trasformato un percorso lineare in uno frammentato può rischiare di snaturare qualche impegno preso nell’Intesa. Ma nei giorni scorsi abbiamo sentito troppe voci di ambiente sindacale che di fronte alle difficoltà quasi delegittimavano quell’Intesa. Non è questo il nostro costume: le Intese e gli accordi che noi firmiamo sono per noi obblighi da rispettare ma anche crediti da esigere dalle controparti; e se il percorso si complica non abbandoniamo il campo con sterili proteste, ma rafforziamo in modo diffuso nel territorio e nelle amministrazioni la nostra presenza e il confronto quotidiano con i lavoratori e i cittadini. Le ragioni della nostra mobilitazione poggiano, infatti, su due convincimenti basilari: Il ruolo chiave del lavoro pubblico per garantire effettivamente, pur in regime di contenimento della spesa, l’invarianza dei servizi e la crescita dell’economia; La necessità che questo equilibrio virtuoso si ricerchi attraverso alleanze sociali e professionali che rompano gli schieramenti tradizionali, e creino le condizioni per un’intesa tra persone e organizzazioni impegnate nei servizi e nell’economia reale. Duplice è la consapevolezza che guida la nostra azione. Da un lato, che è impossibile
continuare a finanziare il welfare aumentando il debito; dall’altro, che la crescita illusoria ottenuta con gli strumenti della finanza “creativa” deve cedere il passo alla più stabile crescita dell’economia reale. Entrambi questi orientamenti richiedono un ruolo da protagonista per il lavoro pubblico: nel primo caso, per scovare e combattere ogni spreco ed
ogni clientelismo, in modo da permettere una riduzione della spesa ma anche un suo utilizzo
più produttivo; nel secondo, per assecondare politiche di ammodernamento e snellimento reale delle strutture pubbliche e delle loro modalità di funzionamento, affinché facciano da volano e non da freno nei confronti del settore industriale del paese.

Comunicato CISL-FP

Escursioni e trekking a cavallo, storia, cultura, tradizioni e ambiente sui monti del Matese.






PIEDIMONTE  MATESE.  L’ estate come si sa è un tempo di relax, dopo un anno di lavoro intenso,  c’è una gran voglia di lasciare tutto alle spalle e “staccare la spina” per qualche giorno di riposo in santa pace. Per molti è anche l’occasione per “fuggire” dalle città, dai luoghi di lavoro e dalle solite frequentazioni e  perché no,  immergersi  nell’amenità di un posto incontaminato come il Parco Regionale del Matese. Uno scenario  ricco di sorprese che alterna faggete secolari, sorgenti naturali, corsi d’acqua  e laghi montani a incantevoli paesini arroccati  tra i monti del Matese con aria salubre e cibo genuino, questo è in breve il Matese.  Tra le tante proposte dell’offerta turistica locale spicca quella dell’ACSC  che ha precisi scopi sociali, turistico - ambientali atti alla valorizzazione di zone di montagna ai confini tra la Campania ed il Molise, nel Parco Regionale del Matese che  in pochi anni è diventata  il punto di riferimento di tutti gli appassionati di turismo equestre. I Soci più esperti dell’Associazione propongono e organizzano l’attività e le  iniziative equestri cercando di privilegiare e di evidenziare un modo di vivere lo sport ed il tempo libero nella natura, in avventura, con cultura e, soprattutto, nel rispetto dell’ambiente. In un territorio ricco di storia, di tradizioni e di Riserve naturali gli itinerari si estendono i tutto il Massiccio del Matese. Agriturismi, Ostelli, Rifugi diventano posti tappa per le escursioni guidate a piedi, a cavallo e in bicicletta. Tra le tante proposte quella del  percorso Alife Selva-Piana è uno dei percorsi più piacevoli perché si svolge in una sola giornata, senza essere eccessivamente faticoso sia per il cavallo che per il cavaliere. Si sviluppa sulla parte sud del massiccio del Matese,  partendo da Alife seguendo un tragitto di stradine secondarie sterrate e non, si raggiunge dopo circa un’ora di cammino, “al passo,” il paesino di Sant’Angelo d’Alife.  A questo punto a circa 200mt. dal centro paese inizia il sentiero montuoso  tracciato e indicato con la sigla “11C” dal CAI (Club Alpino Italiano ), partendo da quota 260mt.  si sale dolcemente per  circa  due ore e mezza attraversando prima boschi cespugliosi ricchi di sottobosco e poi man mano si arriva tra enormi e incantevoli faggeti secolari fino alla quota di 1020 metri per raggiungere così l’altopiano di Selvapiana, al centro del  pianoro si trova l’abbeveratoio che nato per soddisfare  le esigenze di cavalli e mucche che si trovano allo stato brado soddisfa anche  le nostre con acqua fresca per i cavalli e un posticino caratteristico e panoramico per godersi un pò  di riposo bivaccando. Per il ritorno ci sono due possibilità  ripercorrere  lo stesso sentiero 11C, oppure (allungando  il percorso di circa una ora), prendendo una strada sterrata che attraversando la Valle delle Nevere scende fino al  Castello di Rupecanina , per attraversare  il centro storico di S. Angelo d’Alife e ripercorrere a ritroso il tragitto  dell’andata.
Pietro Rossi


LETTERA APERTA AI CITTADINI DELL'ALTO CASERTANO

Cari cittadini,
tra l’indifferenza di molti e l’indignazione di pochi, il 25 Luglio 2012, il Consiglio Comunale di Presenzano ha approvato l’Atto Transattivo che consente alla Edison S.p.A. di avviare la costruzione di una Centrale Termoelettrica Turbogas di ben 810 MW sul NOSTRO TERRITORIO, che già ospita una Centrale idroelettrica! Siglando questo scellerato accordo, l’Amministrazione Comunale ha rinunciato a portare a termine le battaglie legali da essa stessa avviate otto anni or sono, per impedirne la realizzazione. Per trenta denari, è stata svenduta la Nostra Terra al peggior offerente, con false promesse di qualche misero posto di lavoro, bloccando le potenzialità di un intero territorio. Un territorio a vocazione agricola il nostro: quali conseguenze subiranno i nostri prodotti coltivati nei pressi di una Turbogas che produce 1,6 milioni di tonnellate di CO2 l’anno? Quali opportunità di sviluppo turistico, in particolar modo agroalimentare, potremmo avere con la presenza di una Centrale che produce lo stesso inquinamento dato dal traffico veicolare di una città di 50.000 abitanti?  Un territorio il nostro, il cui punto di forza è sempre stato la bellezza del paesaggio naturale, che sarà avvelenato da una Turbogas che sorgerà sulle rive del Volturno, tra due Parchi regionali e una Comunità Montana.  Per non parlare dei rischi per la salute a cui noi ed i nostri figli saremo esposti a causa delle polveri sottili, che comporteranno un aumento della mortalità fino al 3,3%. L’irresponsabile rifiuto da parte del Sindaco di Presenzano di accogliere l’invito al confronto da parte dei Sindaci dei Comuni limitrofi, rappresenta una gravissimo insulto a tutti i cittadini dell’Alto Casertano e della Valle del Volturno.  E’ bene, Cari Cittadini, che tutti sappiano che la responsabilità di questo scempio ricade sul Sindaco VINCENZO D’ERRICO e tutti i Consiglieri comunali che hanno dato parere favorevole. Questi non solo sono responsabili di fronte al Nostro Territorio e a tutta la Popolazione che lo abita, essi hanno disonorato le generazioni passate e compromesso quelle future, che sono state e saranno legate a questa nostra Amata Terra. Terra, Cari Cittadini, che non possiamo e non dobbiamo abbandonare. Non possiamo accettare che l’annientamento del nostro futuro e l’avvelenamento della nostra salute passino così inosservati, per questo c’è ancora molto da dire e da fare. Credono che questa sia terra di nessuno dove poter speculare. Ci troveranno invece uniti e compatti come non mai!

GIU LE MANI DALL’ALTO CASERTANO, NO ALLA TURBOGAS A PRESENZANO!

http://www.facebook.com/noturbogasaltocasertano

Presentata la 15^ Sagra degli Antichi Sapori a Gioia Sannitica.


GIOIA SANNITICA. Conferenza stampa dei vertici della Pro Loco Gioiese per la presentazione della Sagra degli Antichi Sapori presso la Sala Consiliare del Comune  di Gioia Sannitica con il presidente del sodalizio Tiziana Mennone e l’intero Consiglio direttivo della Pro Loco, il sindaco Mario Fiorillo con gli assessori comunali hanno incontrato i mass media per illustrare ai giornalisti della televisione e della carta stampata il programma integrale dell’evento che animerà il Ferragosto nel Matese. Una manifestazione quella della Sagra degli Antichi Sapori, in programma dall’11 al 17 agosto prossimo, giunta quest’anno alla sua 15esima edizione e promossa ed organizzata come sempre dalla Pro Loco Gioiese, con il patrocinio della Provincia di Caserta, dell’Ente Parco del Matese, del Comune di Gioia Sannitica, dell’Unpli, dell’Ept di Caserta, della Comunità Montana del Matese e della Regione Campania. Nella piazza retrostante la Casa Comunale, i tanti partecipanti che da anni affollano l’evento e ai turisti che accorreranno dai centri maggiori tanto di Terra di Lavoro quanto del Sannio, l’opportunità di degustare delle pietanze tipiche della lunga tradizione gastronomica del Matese, nell’ottica di riscoprire gli antichi sapori di una volta che il ritmo frenetico della vita prima e la globalizzazione poi hanno finito per confinare in un oblìo che la Sagra organizzata dalla Pro Loco Gioiese punta a cancellare. Una settimana dedicata ai prodotti tipici locali e al cibo genuino di una volta che consentiranno ai visitatori della 15esima Sagra degli Antichi Sapori di assaggiare succulenti piatti con pasta fresca fatta in casa, dagli gnocchi alle pappardelle, dagli scialatielli ai fusilli finendo ai cicatielli, e a base del fungo porcino del Matese, con arrosti misti, trippa soffritto, melanzane ed i classici peperoni imbottiti, senza dimenticare la porchetta, gli abbuoti, gli spiedini, la carne di maiale con i peperoni, i salumi ed i formaggi tipici matesini, le pizze fritte fatte in casa e le bruschette fatte al momento, il tutto condito dall’ottimo olio delle colline gioiesi e innaffiato dai vini locali, tra cui falangina, piedirosso, coda di volpe e pallagrello. Le sette serate saranno allietate da musica dal vivo e tanto divertimento dai bambini ai più anziani, passando per giovani ed adulti che avranno modo di rilassarsi in un paesaggio davvero incantevole.

TUTTO PRONTO PER IL CONCERTO DI ANTONELLO VENDITTI A CANCELLO ARNONE.



Cancello ed Arnone – Mentre i tecnici dello staff di Antonello Venditti hanno già montato la struttura portante dell’enorme palco che ospiterà la performance della star romana, gli organizzatori della Festa della Mozzarella capeggiati dal presidente della locale pro loco Crescenzo Cacciapuoti e sotto l’attenta supervisione del sindaco Pasqualino Emerito, hanno già predisposto le aree che ospiteranno i parcheggi delle tantissime auto che si prevede sabato 11 prossimo inonderanno il centro di Cancello ed Arnone. Previste tre aree di parcheggio per le auto ed una grande per i bus a Cancello  (in località detta “Lottizzazione Pagliarone 1”), e tre ad Arnone. Nel caso di Cancello, le aree di parcheggio sono agevolmente raggiungibili dalla SP 21, e si trovano posizionate quasi a ridosso dell’area mercato dove si esibirà Antonello Venditti. Previste anche aree per portatori di handicap, che potranno anche assistere al concerto in prossimità del palco. Un po’ più lontane dal luogo del concerto le tre aree parcheggio individuate in Arnone, raggiungibili dalla SP 16. E’ di estrema importanza ricordare che l’area del concerto sarà off-limits fino alle ore 21,30. Fino a quell’ora i fan di Antonello Venditti potranno visitare i tanti stands posizionati per le vie del paese degustando la vera regina della Festa: la mozzarella dei Mazzoni. La serata inizierà alle ore 20,00 con un buffet a base di mozzarella offerto, alle tante autorità invitate, dallo chef Antonio Del Sole (presidente del Team Campania), titolare del ristorante ‘La Tortuga’.




C.S.

Patriciello: “Se andate in vacanza in uno Stato europeo portate con voi la tessera europea di assistenza sanitaria e informatevi sulla sua importanza”


On. Aldo Patricielli
Bruxelles. Quasi tutti in Italia la posseggono ma non tutti sanno come utilizzarla quando vanno all’estero. Parliamo della tessera europea di assicurazione malattia (Team) che grazie ad un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea ci sarà molto utile se, in viaggio in uno degli stati membri, avessimo bisogno di cure. Si perché questa tessera, per intenderci il retro della nostra tessera sanitaria nazionale o della carta regionale dei servizi che permette a tutti noi di usufruire delle cure medicalmente necessarie e a carico del servizio sanitario nazionale, è stata pensata per garantire le medesime cure anche in tutta Europa. A seguito di studi in materia però si è capito che la maggior parte dei cittadini europei non sanno come utilizzare la tessera sanitaria anche fuori Italia. Ebbene la Commissione Europea ha lanciato, in maniera del tutto innovativa, un’applicazione per telefoni smartphone, che spiega come servirsi della Team quando siamo in viaggio. Una nuova ‘app’ che, disponibile in 24 lingue, ci dirà come avere accesso alle cure mediche in 31 Stati europei (27 Stati membri più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), quali sono i costi e quali sono le possibilità di ottenere un rimborso in quanto non tutti i servizi sanitari nazionali sono uguali; vengono inoltre fornite informazioni generali sulla tessera, i numeri da chiamare in caso di emergenza, i contatti in caso di smarrimento. “Si tratta di un servizio estremamente importante per noi cittadini – commenta l’On. Aldo Patriciello – che, sfruttando le potenzialità che la tecnologia ci offre, potrà garantire sicurezza e informazione a tutti noi. Non dimentichiamo che, secondo i dati raccolti dall’esecutivo comunitario, sono più di 188milioni le persone che posseggono una tessera europea di assicurazione sanitaria e cioè il 37% della popolazione comunitaria. L’Italia, in particolare, è il paese con la percentuale più alta di possesso di questa tessera pari al 98,7%. Quindi i titolari della Team, in linea generale, hanno il diritto di accedere in caso di malattia o infortunio, all’assistenza sanitaria pubblica al pari dei cittadini del Paese in cui si trovano in quel momento. Un servizio che, soprattutto per noi italiani, potrà rivelarsi di fondamentale importanza nei nostri viaggi e che risponde all’obiettivo principe delle Istituzioni nazionali ed europee di garantire servizi efficienti al cittadino”. Scaricare l’’app’ è molto semplice, basta connettersi al link http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=559 e seguire le istruzioni. La tecnologia, quindi, continua ad essere al centro delle iniziative comunitarie. Anche il Parlamento Europeo, infatti, ha lanciato ufficialmente qualche giorno fa un nuovo progetto, questa volta strettamente collegato all’informazione, creando un nuovo sito internet ‘epnewshub.eu’che raccoglie tutte le notizie sull’unica istituzione direttamente eletta dai cittadini. In modo semplice e intuitivo si potrà avere accesso a una vasta gamma d’informazioni degli ultimi cinque giorni provenienti da altri siti web, da blog e da social network come Twitter e Facebook con uno spazio apposito per le foto e i video. L’obiettivo è aiutare i cittadini a gestire l’enorme quantità d’informazioni riguardanti i deputati, i gruppi politici e l’Europarlamento. 

 Comunicato Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello

Straordinaria scoperta degli archeologi spagnoli ad Alife.




ALIFE. Ad Alife si sono conclusi positicamente i saggi archeologici a cura dei giovani laureati e dottorandi spagnoli provenienti dalle città di Valencia, Madrid, Barcellona, Siviglia e dalle Baleari, sotto la guida degli specialisti Luigi Pedroni e Llorenç Alapont.  Una straordinaria scoperta ad opera degli archeologi spagnoli che   hanno concluso la campagna di scavi presso Alife è stata annunciata durante una Conferenza Stampa da  Luigi Pedroni e Llorenç Alapont Direttori della missione archeologica ad Alife del Colegio de Doctores y Licenciados en Letras y Ciencias de Valencia y Castellon.
 Nella sepoltura di un guerriero, presumibilmente di giovane età, gli archeologi spagnoli hanno trovato, oltre ad un cratere con figure dipinte, anche una punta di freccia all'altezza circa del torace del guerriero. Ciò fa ritenere che il giovane guerriero sia morto per cause violente, presumibilmente durante una battaglia, nella quale fu colpito da un arciere avversario. Le indagini effettuate ad Alife rientravano  nelle attività del Master in Archeologia Funeraria Romana organizzato dal Collegio degli Archeologi di Valencia, che ha siglato un accordo con l’amministrazione comunale di Alife, guidata dal Sindaco Giuseppe Avecone. I lavori, in sinergia con il locale ufficio della Soprintendenza Beni Archeologi, il cui responsabile è Enrico Stanco, hanno interessato tre siti archeologici di Alife, in particolare: il Mausoleo degli Acilii Glabriones, situato in Piazza XIX Ottobre, antistante il Municipio cittadino, l’Anfiteatro Romano, in Via Caduti sul Lavoro, ed gli scavi nei pressi del nuovo cimitero comunale, lungo Via De Gasperi.
Pietro Rossi

UN NUOVO PIANO COLORI PER DARE VITALITA’ AL CENTRO STORICO DI PIEDIMONTE MATESE.


Vincenzo Cappello
PIEDIMONTE MATESE. Consegnato di recente, presso l’Assessorato all’Urbanistica ed all’Edilizia Pubblica e Privata della Città di Piedimonte Matese, settore Ambiente e Territorio, il Piano del Colore, utile all’omogenizzazione cromatica del centro storico. La Legge Regionale 26/2002 prevedeva, infatti, la riqualificazione dei centri storici, ivi compresa anche la sistemazione definitiva della tinteggiatura degli edifici storici, in linea coi colori esistenti studiati nei minimi particolari dai tecnici incaricati, a volte anche mediante saggi sugli stessi. Il Piano del Colore è uno strumento atto a creare omogenizzazione cromatica del centro storico ed ha valore di Piano Particolareggiato immediatamente attuativo e, nelle more dell’approvazione del Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.), costituisce già un primo strumento urbanistico per la riqualificazione del centro storico. L’importante strumento urbanistico che si sta portando a compimento, ha sottolineato il Sindaco Vincenzo Cappello, in linea con i Progetti Integrati, anch’essi ammessi a finanziamento per un importo pari a 120.000 Euro, permetterà uno sviluppo urbanistico ordinato e corretto della nostra Città, coerente con le proprie caratteristiche storiche ed architettoniche. Per cui mi auguro, come capo dell’Esecutivo, che presto la Città ne possa disporre.

Pietro Rossi

QUESTA SERA NOTTE BIANCA A MAIORANO DI MONTE


DRAGONI. Cresce l’attesa a Dragoni per la Notte Bianca organizzata in collaborazione con l’Amministrazione Comunale  guidata da Silvio Lavornia, che si svolgerà questa sera alle ore 20,00  in località Maiorano di Monte. Una intera notte nell’amena frazione di Dragoni , sotto la cabina di regia dell’amministrazione comunale, che offrirà agli ospiti varie attrazioni con musica, balli, animazione, shopping ed enogastronomia. Questa edizione della notte bianca – ha ribadito il Sindaco Silvio Lavornia – deve rappresentare uno strumento di sintesi di una azione complessiva  del nostro paese che ambisce a mostrare le proprie attrattive culturali, le proprie tradizione, le peculiarità dell’enogastronomia locale e le proprie capacità ricettive. La sintesi di questi elementi, con il raggiungimento dell’equilibrio economico dell’evento, suggerisce di implementare l’offerta nei luoghi che saranno palcoscenico della notte bianca con spazi temporanei da affidare principalmente ai soggetti produttivi attivi sul territorio.
Pietro Rossi

Accontentarsi di essere cespuglio o ambire alla pari dignita'politica in seno alla alleanza di centrosinistra.


Emilio Iannotta
PIEDIMONTE MATESE.  L’estate come si sa è tempo di riposo, di distensione e di riflessioni,  ma la crisi che sta attraversando il nostro paese non da tregua alla vita politica che è in continuo fermento in vista della tornata elettorale del prossimo anno. A fare alcune considerazioni è stato il leader dell’IDV Emilio Iannotta che ha tracciato un bilancio dell’attività politica. Le continue e strumentali schermaglie sulla legge elettorale, ha ribadito il Dott. Iannotta, con l'evidente obiettivo da parte dei partiti maggiori di penalizzare ed escludere dal prossimo Parlamento  le voci critiche del governo Monti: il continuo ricorso al voto di fiducia con la finalità, ormai innegabile, di evitare il dibattito parlamentare e di veder emergere le mille contraddizioni esistenti in seno alla maggioranza che continua a sostenere il governo dei banchieri: le dichiarazioni di Bersani e D'Alema in merito alla auspicata alleanza del PD con l'UDC rinnegando il centrosinistra, che pure governa regioni, province, comuni ed ha appena stravinto le recenti elezioni amministrative; i balbettii e le incertezze di Vendola, che invece di difendere a spada tratta lavoratori e diritti civili si lascia tentare, per evidente tornaconto personale, da alleanze innaturali con il partito dei tre forni, liberista e clericale: sono, in buona sostanza, tutte facce della stessa medaglia essendo evidenti tentativi della casta politica di preservare se stessa e di emarginare un partito scomodo e insidioso quale Italia dei Valori. Quali in definitiva le accuse che il PD muove a Italia dei Valori: il ricorrente ricorso allo strumento referendario con il quale IDV sollecita i cittadini a esercitare il diritto di scegliere e decidere: la lotta al finanziamento pubblico dei partiti e dei loro giornali, ai privilegi della casta, ai vitalizi; il mancato sostegno al Governo Monti e alle sue politiche liberiste penalizzanti le classi medio-basse dove i tagli ai comuni mortali si praticano tutti i giorni mentre quelli ai monopolisti di Stato, ai grandi manager, ai banchieri i e alle varie caste si annunciano all'infinito; la manifesta non condivisione, in talune circostanze, dell'operato del Presidente Napolitano, quando IDV ha inteso difendere la Costituzione, la ricerca della verità e le prerogative parlamentari; la capacità di farsi interprete della volontà di cambiamento che emerge forte dal Paese e la dimostrazione, vedi Napoli e Palermo, di avere uomini, idee, determinazione per perseguire progetti ambiziosi e di largo respiro senza accodarsi alle scelte di vecchia politica e di scarso consenso del PD. In definitiva vorrebbero un cespuglio e si ritrovano invece un alleato dignitoso e competitivo. L'argomento mi consente, passata la sbornia elettorale, di scrivere qualche parola di chiarezza- che pure mi viene sollecitata da più parti- in merito alle recenti elezioni amministrative di Piedimonte Matese. E' stato evidente a molti, e me ne viene chiesta ragione,  che non ho esercitato le mie funzioni di commissario cittadino di Italia dei Valori in queste elezioni.  In verità la candidatura di Gianluca Sorrentino, al di là del valore morale e politico della persona - assolutamente fuori discussione - è avvenuta secondo modalità da me non condivise. Per amicizia e per riconoscenza verso un amico che è tra i fondatori del partito a Piedimonte Matese ( a cui mi legano sentimenti che vanno ben oltre la politica) e per evitare inoltre di frantumare il partito nella mia città ho evitato di rendere manifesta la mia non condivisione di una adesione acritica e non coerente con la storia di IDV di Piedimonte Matese alla lista di Piedimonte Democratica. Ho, in definitiva, rinunciato ad esercitare il ruolo che mi competeva per non penalizzare Gianluca.  In quanto alla sua mancata elezione- che pure alcuni, a volte in maniera evidentemente strumentale, mi addebitano- i fattori sono molteplici e, a mio parere, l'elemento determinante è stata l'accettazione, ancora una volta acritica, dell'alleanza Piedimonte Democratica-PDL di Paolo Romano e la conseguente nascita della lista della Sinistra Matesina.  L'errore grave è stato di non essere coerenti con la storia pregressa di IDV di Piedimonte Matese, che non ha mai accettato di essere una propaggine o un cespuglio del PD e si è invece sempre caratterizzato per iniziativa, intransigenza, lealtà al centrosinistra, capacità di rinuncia personale. Questo modo di far politica ci ha portato ad avere, in media, 1/3 dei consensi del PD alle ultime elezioni regionali e provinciali e di divenire, di gran lunga, il terzo partito locale dopo PD e PDL.  Per quanto mi riguarda l'adesione a Piedimonte Democratica, prima di proporre o autoproporre candidature,  pur riconoscendo il diritto del Sindaco Cappello alla ricandidatura sindacale in funzione dell'impegno profuso nel mandato precedente,  avrebbe dovuto necessariamente passare attraverso il riconoscimento politico di tale risultato e alla accettazione da parte del PD di una alleanza politica tra partiti di pari dignità. Tanto per intenderci se al PD si riconosceva il Sindaco, certamente non avrebbe dovuto accampare il diritto alla vicesindacatura. Tutto ciò a tutela del partito e per rispetto dei tanti cittadini di centrosinistra che hanno votato Iannotta e Sorrentino alle elezioni di cui sopra e non Cappello-Iannitti (che pure erano nella stessa coalizione e avevano ben altri ruoli di gestione).  Certamente se avessi avuto parte attiva nelle trattative pre-elettorali mai e poi mai avrei accettato l'alleanza spuria con una parte significativa del PDL, osteggiata da buona parte della dirigenza cittadina del PD stesso, essendosi il sottoscritto sempre battuto contro i trasversalismi e i facili cambi di casacca, che pure hanno trovato nell'amministrazione Cappello terreno fertile.  In verità questa mia esigenza di coerenza si è scontrata con la ferma determinazione di Gianluca Sorrentino di candidarsi in quota IDV, senza se e senza ma, con Vincenzo Cappello. Avrei dovuto distruggere un amicizia e spaccare il partito...ho preferito non farlo.

Pietro Rossi

In merito al volantino diffuso dal sig. Giovanni Pagliaro inerente il Parco dell’Appia Antica interviene l’Assessore al Museo Civico Francesco Nazzaro.

MONDRAGONE. In merito al volantino diffuso dal sig. Giovanni Pagliaro inerente il Parco dell’Appia Antica interviene l’Assessore al Museo Civico Francesco Nazzaro.
“Rimango veramente sconcertato dal capovolgimento della realtà delle cose operato nel volantino diffuso dal sig. Giovanni Pagliaro. Se la realizzazione del Parco Archeologico dell’Appia Antica ha trovato dei fieri oppositori, questi sono stati proprio alcuni  dei proprietari – non tutti - dei fondi sui quali è stata fatta questa importante scoperta archeologica. Basti ricordare che in alcune occasioni sono dovuti intervenire i Vigili Urbani ed i Carabinieri per consentire alla Soprintendenza Archeologica e al Comune l’accesso alle aree oggetto di scavo. Alcuni proprietari, sebbene furono invitati più volte dall’allora Assessore Giovanni Schiappa per concordare una cessione bonaria dei fondi, attesa l’importanza del rinvenimento, hanno sempre opposto un netto rifiuto per meri motivi economici. Interessi sicuramente legittimi e doverosi, ma molto lontani da quell’amore per l’archeologia che oggi viene rappresentato nel volantino. In quelle riunioni non venne esternato alcun interesse alla valorizzazione per quella che oggi  chiamano risorsa. Ci sono stati ben tre ricorsi al TAR, proprio perché l’Ente voleva espropriare i terreni per tutelare questo eccezionale scoperta dell’Appia Antica, mentre alcuni proprietari volevano soltanto curare – ribadisco in modo del tutto legittimo – solo il proprio interesse economico, proponendo addirittura ricorso al Presidente della Repubblica contro l’apposizione del vincolo archeologico. Non capisco e non comprendo come possa essere, quindi, ribaltata la realtà delle cose. Devo poi aggiungere che il Consiglio di Stato con sentenza n. 3959/2011 ha dato pienamente ragione al Comune di Mondragone contro i proprietari, dichiarando legittima l’intera procedura espropriativa ed ordinando all’Ente il pagamento di quanto dovuto a titolo di esproprio. Su questo posso assicurare che sarà data piena ottemperanza a quanto deciso dai giudici amministrativi. L’importante è evidenziare che quanto oggi affermato da alcuni proprietari ha quale finalità – del tutto legittima – il solo proprio interesse economico. Parliamo allora di questo. Mi sembra però del tutto fuori luogo che proprio coloro che non hanno mai avuto ad interesse alla creazione del Parco Archeologico dell’Appia Antica, si trasformino oggi in paladini dell’archeologia. Voglio ricordare, infine, che la procedura si è prolungata per molto tempo anche a causa di un comportamento della stessa Soprintendenza Archeologica non sempre in linea con le scelte difensive del Comune di Mondragone, cosa questa segnalata anche dal Consiglio di Stato, che ha evidenziato questo comportamento anomalo della stessa Soprintendenza. Ancora oggi, pur se ripetutamente sollecitata, non ci viene concessa la gestione dell’area. Questo è il motivo per cui l’area è incolta. Pur se di proprietà del Comune di Mondragone, l’area non è stata mai formalmente affidata all’Ente. Tanto è vero che ogni qualvolta abbiamo voluto far visitare l’area, abbiamo dovuto chiederlo alla Soprintendenza. Ho l’intero carteggio della vicenda e posso dare contezza di ogni passaggio. Chiudo dicendo che solo e soltanto il Comune di Mondragone e l’allora Assessore Giovanni Schiappa hanno avuto a cuore l’area dell’Appia Antica, realizzata veramente contro tutto e contro tutti. Il percorso amministrativo appena intrapreso, auspico, ci permetterà di dare risposte concrete sia alle giuste pretese dei proprietari che alla valorizzazione dell’Appia”.

Comunicato Stampa Assessore al Museo Civico Francesco Nazzaro