29 gennaio 2012

LA COMUNITA’ MONTANA DEL MATESE CONCEDE I LOCALI PER GLI UFFICI REGIONALI DELL’AGRICOLTURA..

Vincenzo Cappello
Fabrizio Pepe
PIEDIMONTE MATESE.  Il Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese presieduto da Fabrizio Pepe, su esplicita richiesta del Sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, ha deliberato  la disponibilità a concedere dei locali per gli Uffici dell’Agricoltura della Regione Campania. Nei giorni scorsi il Sindaco Cappello aveva inviato una richiesta al Presidente Pepe, in cui si informava della volontà manifestata  dalla Regione Campania, al fine di contenere la spesa a carico del bilancio regionale relativamente al canone di locazione, di sopprimere il Centro Sviluppo Agricolo di Piedimonte Matese, con conseguente trasferimento del personale  ivi impiegati presso la sede dello STAPA-CePICA di Caserta. L'ufficio di Piedimonte Matese ha competenza territoriale sui 17 Comuni del comprensorio della Comunità Montana del Matese, erogando all'utenza una molteplicità di servizi in campo agroambientale, che vanno dalla certificazione agraria, all'attuazione e gestione di interventi comunitari, alla formazione professionale, alle attività fitosanitaria, informazione e divulgazione della sviluppo dell'agricoltura biologica, nonché altre particolari ed importanti prestazioni. La richiesta del Sindaco Cappello di assicurare la disponibilità di locali idonei presso la sede della Comunità Montana per ospitare gli uffici regionali del Ce.S.A. interessati alla paventata soppressione è stata caldeggiata per le ovvie ripercussioni negative che ricadrebbero sull’intero territorio dell'alto casertano, che già da tempo subisce gli effetti di una marcata emarginazione. Venuto a conoscenza della delibera di concessione dei locali, il Sindaco Cappello ha voluto esprimere il suo personale ringraziamento al Presidente Fabrizio Pepe. Ringrazio il Presidente Pepe, ha commentato Cappello, per la consueta disponibilità a risolvere positivamente le problematiche del nostro territorio che sono all’origine della sinergia che si è creata tra tutti i sindaci e  le istituzioni  dell’alto casertano in questi ultimi tempi, una collaborazione che è andata oltre l’appartenenza politica e si è manifestata in più occasioni, come la paventata chiusura degli Uffici del Giudice di Pace a Piedimonte Matese e Capriati al Volturno.

Pietro Rossi

IL 31 GENNAIO TORNA ALLA GRANDE LA FESTA IN ONORE DI S. GIOVANNI BOSCO

Piedimonte Matese – Si rinnova, come ogni anno, la grande festa in onore di S. Giovanni Bosco, indubbiamente il più celebre santo piemontese di tutti i tempi, nonché, su scala mondiale, il più famoso tra i santi dell’epoca contemporanea: la sua popolarità , infatti, è ormai giunta in tutti i continenti, ove si è diffusa la fiorente Famiglia Salesiana da lui fondata, portatrice del suo carisma e della sua operosità. Essa, oggi, è la congregazione religiosa più diffusa tra quelle di recente fondazione. Il culto per S. Giovanni Bosco , nella cittadina pedemontana risale indietro nel tempo consolidatosi con la permanenza dell’Istituto Salesiano che tante benemerenze ha acquisito nel corso degli anni, in particolare ai tempi del CNOS. Oggi , con la cessione del complesso al Comune, la Casa Salesiana in quanto tale è scomparsa ma resta saldo il vincolo  con la Casa Madre attraverso l’azione costante delle cooperatrici e cooperatori salesiani e della PGS. Il programma dei festeggiamenti ha avuto inizio sabato scorso con il triduo celebrato da Padre Antonio, dell’Ordine Francescano, e proseguirà fino al 30 Gennaio con la Santa Messa vespertina alle ore 18. Alle ore 20 del 30 i giovani della Diocesi di Alife Caiazzo renderanno omaggio al Santo dei Giovani con una Veglia di Preghiera. Martedì 31 Gennaio, nella ricorrenza della sua morte, avvenuta  in Torino il 31 gennaio 1888, la famiglia salesiana di Piedimonte Matese lo festeggia alla grande con numerose manifestazioni. La giornata del 31 inizia con la squilla del mattino data dal suono festoso delle campane per annunciare il giorno di festa per tutti i cittadini ma in particolare per i numerosi cooperatori salesiani che, con spirito di sacrificio e  grande abnegazione, mandano avanti la Chiesa e l’intero complesso salesiano tornato, dall’anno scorso, nella piena disponibilità del Comune. Alle ore 18,00 Santa Messa Solenne concelebrata da S.E. mons. Valentino Di Cerbo con l’assistenza di Padre Antonio e Don Carmine Del Vecchio, ex direttore dell’Opera Salesiana di Piedimonte Matese.  La Santa Messa sarà animata dal coro Kerigma diretta da Valentina Nisio e Jessica Andreozzi; le musiche saranno eseguite dal responsabile dei cooperatori  Roberto Sperandio.  La processione seguirà il percorso delle case popolari per tornare nel cortile dell’opera dove la statua del Santo sarà omaggiata dai numerosi fedeli e certamente anche dalla autorità cittadine. Seguiranno momenti di festa  in cortile  e  convivialità in oratorio con l’agape fraterna preparata con amore e dedizione dalle numerose cooperatrici. I festeggiamenti continueranno Domenica 5 febbraio con Momenti di condivisione in onore di Don Bosco; alle ore 17,00  ci sarà la Seconda conferenza annuale sulla Strenna del rettor Maggiore da parte di Don Pasquale D’Angelo SDB. Alle ore 18 La Santa Messa ed alle ore 19 lo spettacolo teatrale in onore di San Giovanni Bosco.  

Nicola Iannitti

V° INCONTRO BIBLICO SPIRITUALE CON DON SABATINO SCIORIO.

CANCELLO ED ARNONE – Mercoledì 24 u.s. ha avuto luogo nalle parrocchia Maria Regina di tutti i Santi, il V° incontro Biblico-Spirituale con Don Sabatino Sciorio. Come sempre il parroco della comunità di Cancello è stato molto illuminante, egli ha iniziato con le parole che seguono:  carissimi, diamo inizio al quinto incontro del nostro itinerario biblico-spirituale, che avrà come tema la più consolante verità di Dio: il Suo Perdono incondizionato. I rabbini del tempo di Gesù sostenevano che la misericordia interveniva solo quando, al momento della res di conti, le opre buone e quelle cattive erano in parità. L’enigma può essere risolto solo alla luce della parola di Dio che ci chiede anzitutto di prendere le istanze dalle antiche convinzioni, anche se profondamente radicate in noi. Se, pur vero che, la società cvile ha bisogno di leggi con obblighi, proibizioni e sanzioni contro i trasgressori, nella comunità cristiana sono altri i comportamenti. Nel comportamento di Gesù viene introdotta la nuova, sorprendente “scandalosa” giustizia di Dio: egli non condanna nessuno, salva e basta. Con Gesù non è più una legge, fosse pure divina, a regolare i rapporti tra le persone, ma l’amore. L’amore, lunico atteggiamento che Gesù ha chiesto ai suoi di rendere manifesto in maniera tangibile, non può mai venire meno nella comunità che si rifà al suo nome. Se quelli che nella società si sentono emarginati e disprezzati non trovano nella comunità cristiana un’accoglienza che prescinda dalle loro colpe, ma solo giudizi e condane, perdono ogni speranza. Quando la comunità dei seguaci di Gesù non è capace di offrire uno sguardo di misericordia che esprima perdono, un abbraccio compassionevole che non consideri le colpe, significa che il sale ha perso il sapore e “a null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente” (Mt 5,13). Gesù propone un altro volto di Dio che, se accolto, fa nascere un nuovo modo di vivere. Il Padre di Gesù è un Signore che non punisce e non castiga nessuno, ma a tutti offre amore incondizionato. L’amore di Dio non si arrende neanche di fronte all’evidenza, non arretra davanti al tradimento e al peccato, ma è capace di suscitare vita là dove questa non c’è. Con Gesù, questo amore ha visto la sua massima espressione e manifestzione, ma stranamente fu fonte di scandalo fin dal suo primo apparire. Sono di grande consolazione e speranza le parole dette da Gesù nel 1934 alla cappuccina suor Consolata Betrone: Consolata, credimi solo e sempre buono…d al mondo che sono esclusivamente buono e misericordioso con le mie creature. Non fatemi Dio di rigore mentre Io non sono che Dio d’amore… Sì, Consolata, Io salverò il mondo con l’Amore misericordioso.
LA PECCATRICE (Lc 7, 36-50)
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedidi lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!”. Gesù allora gli disse: “Simone, ho da dirti qualcosa”. Ed egli rispose: “Dì pure, maestro”. “Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di he restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di pù?”. Simone rispose: “Suppongo sia colui al quale ha condonato di più”. Gli disse Gesù: “Hai giudicato bene”. E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per  i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mo capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perchè ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco”. Poi disse a lei: “I tuoi peccati sono perdonati”. Allora i commesali cominciarono a dire tra sé: “Chi è costui che perdona anche i peccati?”. Ma egli disse alla donna: “La tua fede ti ha salvata; và in pace!”.

Matilde Maisto