Luca Bove |
Il Tribunale
di Santa Maria Capua Vetere, lo scorso primo Marzo, ha notificato una richiesta
di archiviazione per il caso “Timbrettopoli”
denunciato dai Radicali casertani durante la presentazione delle liste alle
scorse elezioni amministrative di Caserta. L’esposto in questione fu presentato
da Luca Bove, del Comitato nazionale
di Radicali Italiani, Domenico Letizia
e Gianroberto Zampella, co-fondatori
della lista “Caserta No Caste”, Elio De
Rosa, Tesoriere dell’Associazione Radicale Legalità e Trasparenza di
Caserta, e Claudia Sterzi della
Giunta di Radicali Italiani. I cinque denuncianti erano candidati alla carica
di consigliere comunale nella lista Caserta No Caste “Laica Ambientalista Antiproibizionista
per la trasparenza in politica”. La querela è divisa in due tronconi: il primo
riguardava la violazione delle più elementari regole per la presentazione di
una lista da parte di alcuni esponenti dell’Udeur – Popolari per il Sud, mentre
il secondo riguardava la negligenza delle Forze dell’Ordine (Polizia
Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri) nel raccogliere la denuncia nelle
ore immediatamente successive all’accaduto.
La richiesta
di archiviazione motivata dal P.M. è dovuta all’insufficienza di elementi utili
a sostenere l’accusa, mentre come sostenuto dall’Avv. Michele Capano, della
Direzione di Radicali Italiani, che segue la parte lesa, la richiesta di
archiviazione risulta infondata per i seguenti elementi:
Uno degli
aggressori del Bove è stato ripreso dalle telecamere dell’emittente locale TV
Luna, quindi basterebbe (o sarebbe bastato) come indicato nella denuncia
visionare il filmato in questione per identificare l’aggressore;
La mancata
ricezione della denuncia da parte delle Forze dell’Ordine è considerato
“omissione d’atti d’ufficio” perseguibile penalmente.
Considerati
tali elementi si chiede la prosecuzione delle indagini preliminari, tenendo
conto anche degli ulteriori elementi presentati nell’atto di opposizione alla
richiesta di archiviazione.
Tra gli
elementi che ha portato il P.M. a formulare la richiesta di archiviazione è
stato la smentita dei fatti, denunciata dai Radicali, da parte di autorevoli
esponenti del Partito Democratico di Caserta .“Quella mattina erano presenti tante persone tra cui esponenti di primo
piano del PD locale che senz’altro hanno visto tutte le irregolarità,
l’aggressione fisica e le minacce verbali che stavamo subendo mentre
denunciavamo i gravi episodi di irregolarità nella consegna dei faldoni; anzi
fu proprio un esponente del PD a richiamare l’attenzione sulla presenza di
timbri illegalmente introdotti all’interno della casa comunale. L’assurdità è
che durante le indagini i suddetti hanno negato completamente tutto, a
dimostrazione di come a Caserta il regime partitocratico si autotuteli a
discapito della Democrazia”, dichiarano i Radicali Luca Bove e Domenico Letizia.
Elio De Rosa, Tesoriere dell’Ass. Radicale di
Caserta, afferma: “è stata già una vittoria seppur
parziale, grazie anche alla professionalità dell’Avv. Michele Capano, riuscire
a muovere delle indagini su un fenomeno che è ormai consuetudine ogni qualvolta
si svolgono elezioni. Non siamo sorpresi, inoltre dall’atteggiamento del PD
locale che si comporta come le tre “scimmiette sagge” che non vedono, non
sentono e non parlano, lasciando la politica casertana nella completa
illegalità.
Comunicato Radicali Caserta