26 luglio 2011

CASERTA: CIAK PER IL FILM “NUOVO ORDINE MONDIALE”.


Caserta- La città della Reggia ancora una volta location di un film. Mercoledì, 27 luglio le riprese del nuovo film prodotto da Mario Ferrara(anche regista del film) e dal C.T.S. Produzioni Cine-Televisive e Teatrali. “Nuovo Ordine Mondiale”, il titolo del film. Nel cast: Il poliedrico Enzino Iacchetti, conduttore di punta di Striscia La Notizia; Stefania Orlando, Andrea Roncato, Marzio Honorato. Un progetto ampio ed ambizioso per il quale nel mese di novembre furono attivati dei corsi cinematografici rivolti a 25 giovani talentuosi campani, due dei quali selezionati per  ricoprire un ruolo all’interno del Film. Ancora una volta nel mirino delle telecamere, le lussuose camere, ristorante e hall, dell’hotel Jolly, set per le riprese del film di Ferrara. La trama in breve: Un commissario di polizia assiste all’assassino della compagna, incinta, ad opera di un gruppo di malviventi, durante una rapina. Dopo minuziose indagini, scopre che dietro la rapina, ed altri atti di violenza e criminalità c’è un gruppo ben organizzato il cui unico scopo è quello di comandare il mondo, con qualsiasi mezzo (criminalità, crisi economica, malattie). Con la collaborazione della polizia, di militari ed una ricercatrice(le cui ricerche vertono sull’utilizzo della ghiandola pineale), il commissario riuscirà non solo a vendicarsi della perdita della compagna e del bimbo mai nato, ma riuscirà a far arrestare una delle menti del complotto, un ministro del governo italiano. L’hotel Jolly, storico albergo di Caserta, dopo il rilancio della B.G.A(Boccardi Gestione Alberghi), sempre di più nel mirino di registi nazionali e internazionali. Avere tra i vicini di casa la Reggia, non è cosa da poco!
Maria Bartolo

54° CONCORSO IPPICO “COPPA D’ORO” CITTÀ DI CASERTA.

CASERTA. Si conclude mercoledì 27 luglio l’edizione numero cinquantaquattro del concorso ippico “Coppa d’Oro Città di Caserta”, in corso di svolgimento da lunedì scorso nel capoluogo di Terra di Lavoro, nell’area ex Saint Gobain. Il premio più atteso della giornata è quello indicato con il n. 31 dal programma della manifestazione, riservato alla categoria C140 – a due manches – gran premio, denominato “Gran Premio Città di Caserta – Famiglia Generale Carli” allo stesso sono anche abbinati i premi della Provincia di Caserta e del Prefetto di Caserta. E’ il premioo che assegna la mitica “coppa d'oro” che comunque resterà ancora per qualche anno nel forziere della città di Caserta, quest’anno non sarà assegnata in quanto non sono in gara concorrenti che l’hanno vinta già due volte.  Il regolamento, infatti, prevede l’assegnazione al cavaliere o all’amazzone che si aggiudica la coppa d’oro per tre edizioni anche non consecutive. Attualmente  non sono in concorso coloro che in passato l’hanno già vinta per due volte. L’ambito e spettacolare premio che assegnerà la coppa d’Oro e la vittoria del concorso di Caserta, si disputerà intorno alle 20 e sarà sicuramente seguito da un pubblico molto folto, trattando di una categoria, la C140, altamente spettacolare ed in particolare per la “taglia” dei cavalli partecipanti. Il concorso ippico del 2011 ha segnato una serie di cambiamenti epocali della più antica manifestazione equestre di Caserta e provincia se non della intera regione Campania, cominciando dalla “location” che l’ha ospitato, ovvero l'area della ex  fabbrica di vetro Saint Gobain, precisamente negli spazi antistanti l'antico scalo partenze della industria pisana, in luogo dello storico parco della reggia borbonica. Una collocazione ottimale, quella della ex Saint Gobain facilmente raggiungibile in auto, con notevoli possibilità di parcheggio, fruibile anche da coloro che usano gli ampi spazi della vecchia fabbrica di vetro per fare un po’ di footing nel pomeriggio. In tanti attratti dall’insolito movimento si sono fermati per curiosare e sono rimasti incantati nel seguire le evoluzioni dei cavalli in concorso. Si spera che la grande base di sabbia, che costituisce il campo di gara dei cavalli, possa trovare un’adeguato sfruttamento in futuro, magari con la disputa, nel prosieguo della bella stagione, di incontri di discipline che si prestano ad incontri sulla sabbia, quali il volley, il rugby o il beach soccer. “E’ una ipotesi che abbiamo valutato positivamente insieme con il Coni di Caserta – spiega Walter Puoti dell’associazione sportiva Giovanni Maggiò che ha organizzato il concorso ippico – soprattutto per far si che il lavoro di costruzione del campo di gara,  non venga disperso o concentrato solo nei tre giorni del concorso”.

Ufficio Stampa – Lucio Bernardo

Ai Templari… il settimo libro: nelle librerie italiane l’ultima opera di Maria Pia Selvaggio In un’intervista a Si la scrittrice sannita parla del romanzo già definito caso letterario dell’anno.


Da un lato Hugues de Payns, il primo Gran Maestro, il coraggio e la forza della croce con i primi cavalieri a difesa del Santo Sepolcro; dall’altro, Michel Van der Stock, personaggio emblematico, controverso, volto moderno dei Templari. Intorno le vicissitudini umane e storiche che hanno tracciato i secoli e disegnato l’attualità; una vicenda ripercorsa in un intreccio non facile ma ben congegnato, in cui si leggono le dinamiche spirituali di un ordine ammirato e controverso. Il volume, edito da Edizioni Si, evidenzia ancora una volta la capacità di scrittura della Selvaggio (nella foto), oltre alla sua poliedricità e bravura nell’immergersi in diverse ‘realtà’: da quella viscerale e tremendamente umana a quella intensa e profondamente ultraterrena della spiritualità. Nomi e stemmi, personaggi veri e non, per un racconto che chiede a gran voce un ritorno ad un’intensa riscoperta della spiritualità perduta. A settembre la presentazione ufficiale a Roma, Malta e altre città italiane. Sempre nello stesso mese, Maria Pia Selvaggio è stata invitata a partecipare a ‘Sulle vie di Damasco’, trasmissione di approfondimento culturale e religioso in onda su Rai Due. Lancio ufficiale per ‘Ai Templari … il settimo libro’. L’ultima fatica letteraria di Maria Pia Selvaggio è in tutte le librerie italiane, edito da Edizioni Si - PubliEdi - Rai-eri (gruppo editoriale Mondadori). L’omonimo quindicinale di Giuseppe Angelica ha annunciato l’uscita del romanzo-saggio della scrittrice sannita con un’intervista che nei prossimi giorni verrà pubblicata anche su Chi e Panorama. Risposte brevi e dense, uno stile che ben si addice all’approccio letterario viscerale di Maria Pia Selvaggio, la quale traccia e sottolinea il profilo controverso e intenso di questa nuova pubblicazione, già definita caso letterario dell’anno. Le sue radici e la terra amata, il Sannio, sono ancora una volta il punto di partenza dell’ennesima esperienza letteraria che intreccia passato e presente, storia e fantasia, in un continuo intercalare di impeto e tesa nostalgia verso un’intensità spirituale che permea e accompagna l’intera vicenda.

Maria Grazia Porceddu

I ladroni siedono sia a destra che a sinistra di colui che viene crocifisso

Che sia giunta l'ora di cambiare il passo per dare un segnale diverso agli italiani è ormai consapevolezza comune, soprattutto a fronte di scandaloni e scandaletti bipartisan che scoppiano da tutte le parti come tante Fuorigrotta ma dai fuochi fasulli visto che si sente il botto ma non se ne vede mai l'effetto. Eppure negli anni Novanta c'è stata una stagione chiamata Mani pulite, caratterizzata da una serie di indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell'economia e delle istituzioni italiane. Le indagini portarono alla luce un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano detto tangentopoli che oggi sembra essere di nuovo vivo e vegeto. Su questo abbiamo voluto sentire il parere di Fabrizio Frosio, presidente del Partito delle aziende (Pda), neoformazione politica che si appresta a scendere in campo nel nome dei piccoli imprenditori e dei loro dipendenti. Insomma delle famiglie che "campano" anche indirettamente con i ricavi un'attività autonoma e che, oggi, pagano in misura maggiore le conseguenze di una crisi e di una bagarre politica che sembrano non avere fine. 

Presidente, ma di chi è la colpa della situazione attuale?

Come la storia narra, i ladroni furono messi sia a destra che a sinistra di colui che venne crocefisso. Ormai, in Italia, la guerra tra destra e sinistra per chi ha il primato sulle  tangenti incassate è in atto e "i duellanti" sono talmente spregiudicati che nemmeno si pongono il problema di chiedersi come mai anche questa volta tutte le loro malefatte le dovremo pagare noi, cittadini e aziende, famiglie che faticano ad andare avanti.

Pensa che si stia aprendo una nuova tangentopoli?


Penso che Bersani, Dalema, Veltroni & C debbano fare una profonda riflessione sulla questione morale di tangentopoli che "per dimenticanza" li ha lasciati illesi negli anni Novanta, ma che ora si sta rivelando il famoso Vaso di Pandora tanto che paladini della trasparenza e dell' intoccabilità - vai a spiegarlo agli elettori - sono stati beccati con "le mani in pasta" e nemmeno se ne curano.

Una sorta di accordo bipartisan nel nome della tangente come un gattopardesco mutamento senza contenuti? 

Non vorrei, ma è solo una valutazione personale, che l'arresto di Papa e non di Tedesco abbia fatto incrinare quegli equilibri di tolleranza comune che fino a pochi giorni fa permetteva a loro di avere impunità mentre agli altri niente era concesso. Ora, ristabilito l'equilibrio comune, vince chi trova l'avversario più impantanato.

E intanto le previsioni per il 3° trimestre dell'anno parlano di crescita zero. Quando inizierà la ripresa? 

Se la mia analisi fosse azzeccata in minima parte, scordiamoci una risalita veloce, poiché mentre loro si fanno la guerra per il potere, i cittadini e le aziende non ce la fanno più a sopravvivere, disgustati e orribilmente sconvolti dalla lontananza di questi nostri governanti che, invece di governare per il bene del Paese, pensano solo e in ogni caso, destra o sinistra che sia, a un arricchimento personale.

Che ci resta da fare?

E' ora di dire basta e di riprenderci un Paese che ha bisogno di buon senso e non di stupidità.
 
Laura Cherubini
 
 
per info 366 3159767

Selezione dei rilevatori per il 15° Censimen to Generale della Popolazione.

CASAGIOVE. Pubblicato dall’Ente municipale di Casagiove guidato dal Sindaco Elpidio Russo, ed in particolare dall’Ufficio Istat comunale, un avviso pubblico di selezione per titoli dei rilevatori per il 15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni - Anno 2011. Il bando, affisso all’Albo Pretorio del Comune e consultabile sul sito Istituzionale dell’Ente, prevede che: “Per dar corso alle operazioni preliminari di formazione dei rilevatori, che si svolgeranno nei mesi di settembre e ottobre 2011, l'Ufficio intende reclutare i rilevatori necessari per le operazioni censuarie, con le procedure di cui al presente avviso pubblico di selezione, approvato con Determinazione n. 258/2011. Gli incarichi di rilevatore dovranno essere espletati indicativamente nel periodo 21 ottobre 2011 – 31 dicembre 2011, salvo eventuali diverse disposizioni dell'ISTAT e dell'Ufficio Regionale di Censimento. Le persone che siano interessate a svolgere l'incarico di rilevatore per il 15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni anno 2011, possono presentare domanda per partecipare alla selezione per la formazione della graduatoria dei rilevatori. I requisiti minimi richiesti per la partecipazione alla presente selezione, così come previsti dall'ISTAT, sono: Età non inferiore ai 18 anni; possesso del diploma di scuola media superiore di durata quinquennale o equipollente; possesso della cittadinanza italiana o di uno degli Stati Membri dell'Unione Europea; godimento dei diritti politici; non aver subito procedimenti penali; idoneità fisica a svolgere le funzioni di rilevatore statistico; disponibilità agli spostamenti, con mezzi propri, in qualsiasi zona del territorio del Comune di Casagiove per raggiungere le aziende da intervistare; per gli appartenenti ad altri Paesi dell'UE, conoscenza - letta, scritta e parlata - della lingua italiana. Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito per la presentazione delle domande. I compiti principali dei rilevatori saranno quelli di partecipare alle riunioni di istruzione, effettuare le interviste assegnate, nel periodo stabilito dall'ISTAT, secondo le norme stabiliti dall'Istituto stesso oltre che sulla base delle direttive impartite dall'Ufficio Comunale di Censimento (UCC), intervistare i soggetti della rilevazione, utilizzando esclusivamente i modelli forniti dall'ISTAT, controllare la completezza e coerenza delle informazioni ricevute, correggere gli eventuali dati ritenuti errati, mediante re intervista, consegnare quotidianamente i questionari compilati all'UCC ecc.”. Per maggiori informazioni e per la modalità di presentazione della domanda, ci si può rivolgere presso l’Ente municipale di Casagiove oppure consultare il bando in argomento sul portale internet del Comune di Casagiove al seguente indirizzo: http://www.comune.casagiove.ce.it.  

ESTATE A CASERTA DURERA’ 100 GIORNI. SUCCESSO PER GIGI FINIZIO: QUINDICIMILA SPETTATORI

CASERTA. Continuano senza sosta gli eventi in occasione dei festeggiamenti della festa patronale di Sant’Anna. L’assessore alle attività produttive Emilio Caterino ha annunciato, a margine del concerto di Gigi Finizio (nella foto)di domenica sera che ha visto oltre quindicimila spettatori, “Estate a Caserta durerà 100 giorni”. L’estate casertana dunque non terminerà con la festa patronale ma sarà procrastinata fino a settembre, quando si accenderanno le luci sul Leuciana Festival, in un continuum di manifestazioni, concerti ed appuntamenti che animeranno il capoluogo di Terra di Lavoro allietando i cittadini che non abbandoneranno la città nel mese di agosto. Tutte le manifestazioni musicali si svolgeranno nell’area ex Saint Gobain e termineranno il prossimo 23 agosto. La scelta della location denota anche un interesse particolare da parte dell’amministrazione comunale per le zone periferiche. Intanto da questa sera si accenderanno le luci anche sul palcoscenico installato a Piazza Sant’Anna con lo spettacolo “Carosello Napoletano” mentre contestualmente nell’area ex Saint Gobain è previsto il concerto dei “Beatall” che riproporranno brani di repertorio della storica band di Liverpool. Domani “Doris Lavine e il Sorriso di Cuba” animeranno la serata nel centro storico mentre il ritmo blues del “Vince Gnesutta Trio” sarà protagonista della location alla Saint Gobain. Luci, colori e suoni caratterizzeranno l’Estate Casertana in una serie di appuntamenti da non perdere.

Attilio Nettuno

A BAIA LATINA SARA’ PRESENTATO UN PROGETTO PER IL RECUPERO E LA SALVAGUARDIA DEL FIUME VOLTURNO .


BAIA E LATINA. La tutela dell’ambiente rappresenta una delle maggiori sfide che si presentano all’orizzonte dell’uomo nel Terzo Millennio. Lo sviluppo tecnologico, il progresso industriale e la cultura consumistica comportano una sempre maggiore eclissi nella coscienza del singolo di valori fondamentali intriseci all’uomo stesso e fondamentali per la sua sopravvivenza. L’ambiente in cui si vive non rappresenta infatti un elemento indifferente alle attività umane, ma il suo fragile ecosistema, una volta compromesso, risulta riparabile solo mediante un lento e difficile progresso di recupero. In tale prospettiva l’iniziativa del singolo anche se rappresenta un buon punto di partenza risulta poco efficace nei risultati in quanto spesso i danni ambientali travalicano la realtà locale di una singola comunità ed assumono dimensioni maggiori. Questo è quanto verrà discusso durante un incontro di lavoro, promosso dal Sindaco di Baia e Latina nonché Commissario Provinciale Astrambiente Michele Santoro (nella foto), che si terrà mercoledì 27 luglio presso il Comune di Baia e Latina, al quale hanno assicurato la propria partecipazione oltre agli  Assessori provinciali Marco Cerreto, Gimmy Cangiano ed Capogruppo PDL in Consiglio Provinciale Giovanni Schiappa   e numerosi amministratori locali di diversi Comuni dell’area del Matese   Dichiara Michele Santoro: “Una delle principali urgenze presenti in Terra di Lavoro evidenziata mediante studi di settore è rappresentata dal recupero del fiume Volturno. Esso, infatti, rappresenta una delle maggiori riserve floro-faunistiche presenti sul nostro territorio, senza dimenticare le innumerevoli tracce storiche presenti sulle sue sponde, come ad esempio le rovine dell’antico ponte romano che collegava il comune di Baia Latina con quello di Alife, oppure gli innumerevoli “ricoveri” in cui durante la seconda guerra mondiale gli abitanti delle città oggetto di occupazione si rifugiavano per ripararsi dai bombardamenti, ed altro ancora. Tutto ciò costituisce una preziosa eredità storica, culturale ed ambientale che necessita una reale assunzione di responsabilità da parte di tutta la società civile, anche al fine di renderne possibile il suo tramandarsi alle future generazioni.  Preoccupante risulta lo stato di salute delle acque del Volturno, basti pensare alla presenza di metalli pesanti, alla incivile abitudine di adibire le sue sponde a temporanee discariche abusive, alla pesca abusiva, ecc. Mentre non meno grave risulta essere lo stato di abbandono dei siti di interesse storico prima citati”. Tanto premesso, l’Amministrazione Comunale di Baia e Latina capeggiata dal Sindaco Michele Santoro,, sente forte la necessità di assumere un ruolo propulsivo teso alla realizzazione di iniziative finalizzate al recupero, alla tutela ambientale ed alla rivalutazione culturale e turistica del fiume Volturno. A tal fine intende promuovere e coordinare, con la regia della Provincia di Caserta e la collaborazione fattiva e personale degli Assessori Cerreto Cangiano e del Capo gruppo Schiappa, la realizzazione di un Comitato Intercomunale cui potranno aderire tutte le Istituzioni pubbliche, le associazioni ambientali e culturali presenti sul territorio sensibili ed interessate alla problematica. La Provincia di Caserta, dovrà necessariamente assumere un ruolo fondamentale e rendersi parte   attiva alla realizzazione dell’iniziativa che se realizzata contribuirà in modo indelebile alla salvaguardia ambientale ed allo sviluppo turistico ed economico del territorio.  Il territorio della Media Valle del Volturno, necessità urgentemente per i forti ritardi accumulati negli anni di iniziative mirate di politiche attive del lavoro capaci di invertire il trend occupazionale che oggi, purtroppo, vede il nostro territorio soffrire più degli altri questo drammatico momento di crisi economica.

Pietro Rossi


L’assemblea del Pd proclama Dario Abbate segretario. Arcangelo Correra eletto Presidente.

CASERTA. L’assemblea provinciale del Partito Democratico, convocata ieri pomeriggio, lunedì 25 Luglio, presso il Crowne Plaza di Caserta, ha proclamato Dario Abbate segretario politico del partito di Terra di Lavoro. I lavori assembleari sono stati coordinati dal presidente provvisorio dell’assemblea Domenico Tuccillo, vice segretario regionale del Pd, mentre i risultati del voto congressuale sono stati comunicati ufficialmente da Ciro Iacovelli, presidente della commissione per il congresso.  Prima dell’inizio dei lavori i democratici casertani hanno voluto ricordare il militare italiano morto in Afghanistan e l’assurda strage in Norvegia con un minuto di raccoglimento. Davanti ad una numerosissima platea, il neo segretario democrat, visibilmente emozionato, ha letto la relazione congressuale tracciando così il progetto politico che intende mettere in essere nei prossimi anni in provincia di Caserta. “Si chiude una lunga, seppur necessaria, fase commissariale del partito - ha esordito Abbate - sfibrato da anni di leadership sfuocate, da equilibri tra mandarinati interni ispirati dalla logica del potere per il potere oltre che da insuccessi elettorali. E’ stato consentito, finalmente, a migliaia di iscritti di scegliere liberamente il loro segretario provinciale. Un evento, che per le sue modalità e per la sua originalità,  ci rende orgogliosi di essere democratici”. Il segretario ha spiegato che per recuperare gli errori del passato dovrà essere necessariamente aperta una “fase rifondativa, di un percorso aperto ad una discussione plurale. Un percorso che parte da oggi e che continueremo con la campagna di ascolto  degli iscritti e dei circoli, che necessariamente avvieremo dopo le ferie estive, e concluderemo in tempi rapidi in modo tale da affrontare le prossime imminenti scadenze  con una organizzazione consapevole”.  Abbate ha poi ringraziato il suo avversario, Enrico Tresca: “Il nostro non  è stato un confronto tra persone, ma un confronto tra diverse visioni della politica che si sono incontrate e scontrate  la scorsa settimana e i democratici casertani hanno indirizzato il Pd nella direzione del cambiamento e del coraggio”. “Un partito degli iscritti e degli elettori” ha continuato il segretario. Senza snaturare il ruolo politico principale della direzione politica, si renderà  permanente l’Assemblea dei coordinatori di circolo quale luogo consultivo, così come sarà istituzionalizzata la Conferenza annuale degli amministratori. Applausi scroscianti dalla platea per il neo segretario quando ha annunciato che qualora l’attuale legge elettorale per l’elezione al parlamento non dovesse essere modificata sarà necessario tenere le “primarie di partito” per individuare i rappresentanti alla Camera e al Senato: “Nessuno pensi  che possano essere uno strumento di lotta politica interna, è solo  Democrazia”. Dopo aver rimarcato il ruolo fondamentale delle donne e dei giovani all’interno del Partito Democratico, Abbate ha chiuso il suo intervento tracciando la linea politica che il partito dovrà tenere per conquistare consensi e battere il vero avversario che è il centrodestra e che governa tutta la filiera istituzionale a partire dal Comune Capoluogo, passando per la Provincia e finendo nel governo della Regione. “Il centro destra – ha affermato - in questa provincia ha vinto ma non è in grado di governare il cambiamento e non riesce ad andare oltre la vecchia gestione della cosa pubblica”.  Nel dibattito seguente c’è stato l’intervento dell’altro candidato alla segreteria del partito, Enrico Tresca, che ha annunciato sì collaborazione, ma nel rispetto del ruolo della minoranza. Nella conclusione del suo discorso ha annunciato poi che i delegati di minoranza non avrebbero presentato una candidatura e nemmeno partecipato al voto dell’elezione del presidente dell’assemblea non avendone condiviso la metodologia per l’individuazione. Il dibattito è seguito con l’intervento di numerosi iscritti mentre la presidenza provvisoria dell’assemblea ha allestito il seggio per la votazione del presidente dell’assemblea provinciale. Nella prima votazione non si è raggiunto il quorum previsto dal regolamento congressuale, mentre nella seconda votazione, non essendo necessario un numero minimo di votanti, è stato eletto con 119 voti Arcangelo Correra, medico ed esponente del Pd di Maddaloni. Votato anche il numero dei componenti della direzione provinciale del partito che sarà di 100 membri di cui la metà saranno donne.

Relazione programmatica del segretario provinciale del Partito Democratico Dario Abbate



Care democratiche, cari democratici,
vivo questo momento con senso di responsabilità, con entusiasmo; con l’umiltà e l’emozione di un militante al quale altri militanti, i miei amici, i miei compagni,  hanno assegnato  il compito di rappresentare le loro istanze, i loro ideali, i loro valori.
Vivrò questo impegno con la consapevolezza di dover condurre una complessa ma non per questo meno affascinante sfida, che è quella di migliorare noi stessi e il funzionamento della nostra vita associativa, della nostra comunità.   E per fare questo è necessario impostare una politica, un progetto riformista che incontri i problemi del Territorio ed i bisogni delle persone.  E per fare questo è fondamentale creare, forse dal nulla, un  confronto vero, una condivisione delle conoscenze, una lealtà reciproca che dovranno essere la sostanza vera della vita di un  Partito, di un’associazione, di una comunità di uomini e di donne che intendono perseguire il bene comune.   E, intanto, proprio con quel senso di lealtà, intendo ringraziare pubblicamente e con convinzione il segretario regionale del Partito Democratico, Enzo Amendola, ed il commissario provinciale, Ciro Cacciola, i quali hanno voluto che celebrassimo, senza dilazioni,  questo congresso provinciale,  per uscire da un fase di commissariamento, che a molti militanti è apparsa immeritata ma forse necessaria.  Enzo Amendola e Ciro Cacciola hanno voluto, con determinazione,  che il Partito Democratico di Caserta ricominciasse a camminare con le proprie  gambe, con le proprie idee, con  la propria fondamentale e sacra autonomia. E di questo noi li ringraziamo! E’ stato consentito, finalmente, a migliaia di iscritti di scegliere liberamente il loro segretario provinciale. Un evento, che per le sue modalità e per la sua originalità,  ci rende orgogliosi di essere democratici.  Un evento che ha appassionato i  partiti del centro sinistra e non solo, le organizzazioni sindacali e le associazioni della provincia di Caserta, un evento che ha stimolato il dibattito politico, ha positivamente sollecitato i cittadini, innalzando il livello di civiltà democratica di questa terra e l’ha forse resa un tantino migliore. Cari democratici,  dunque, archiviate le celebrazioni, e con esse il recente passato, non sempre felice, vorrei che l’Assemblea di oggi si concentrasse sul tema che dovrà vederci tutti impegnati nei prossimi mesi:  la costruzione o, meglio, la  ricostruzione del partito democratico, di quella straordinaria opportunità che i riformisti della provincia di Caserta ancora, dopo circa 4 anni dalla sua fondazione, attendono.  Abbiamo già detto che, in questa provincia, il Partito Democratico ha vissuto una crisi senza precedenti che ha investito sia l’assetto organizzativo complessivo  con la chiusura di molti circoli territoriali e il ritardo nella costituzione di altri, sia sotto l’assetto valoriale, inteso quale funzione da assumere nella società casertana e quale indirizzo dare ad essa.
Il Partito Democratico in questa provincia è stato sfibrato da anni di leadership sfuocate, da equilibri tra mandarinati interni ispirati dalla logica del potere per il potere (e da insuccessi elettorali conseguenti).  L’assenza di un luogo di direzione politica, nel quale confrontare serenamente opinioni e concordare azioni, ha rappresentato un deficit gravissimo per il nostro partito.    Abbiamo detto che a molti il Partito Democratico della provincia di Caserta è apparso piuttosto un simulacro di partito, un’organizzazione nella quale entrare ed uscire senza condizioni e secondo precise contingenti convenienze: mai  è  stato considerato un’organizzazione definita, una comunità nella quale vigessero regole condivise, da rispettare e idee chiare da proporre alla pubblica opinione.   Queste critiche erano e sono tutte fondate! E sarebbe poco serio da parte mia non ammettere una parte delle responsabilità.  E’ da questo   che si deve partire. Da una sana autocritica, da una seria riflessione di ciò che è mancato in questi 4 anni e sugli errori del passato, sugli errori strutturali e su quelli puntuali che spesso hanno investito anche i rapporti personali.  Mi consentirete, anche in modo, irrituale, in un luogo così solenne, di recuperare un mio errore involontario, ingenuo, che per anni ha compromesso il mio rapporto personale con un amico a cui voglio bene da sempre e che rispetto: Franco Capobianco.  Anche con questi sentimenti dobbiamo fare i conti. Perché in una comunità vera, in una comunità in cui sia dominante il rispetto reciproco, la solidarietà  e il valore della dignità delle persone, va recuperato e consolidato il senso dell’appartenenza che sicuramente è condivisione di valori ma anche rispetto reciproco ed amicizia.  Io credo, e ne sono fortemente convinto, anzi è questa la vera scommessa,  che anche in provincia di Caserta si possa realizzare un partito di largo insediamento popolare, amato nonostante tutto da una base entusiasta e desiderosa di "partecipare", di essere rappresentata e coinvolta nelle scelte.  Propongo a questo punto l’apertura di una fase rifondativa, di un percorso aperto ad una discussione plurale.  Un percorso che parte da oggi e che continueremo con la campagna di ascolto  degli iscritti e dei circoli, che necessariamente avvieremo dopo le ferie estive, e concluderemo in tempi rapidi in modo tale da affrontare le prossime imminenti scadenze  con una organizzazione consapevole. Con questo spirito chiedo a tutti uno sforzo organizzativo straordinario a partire dai coordinatori di circoli, dai parlamentari, dai consiglieri regionali e  provinciali, dai nostri Sindaci, assessori, consiglieri comunali,  da tutti i nostri amici impegnati nelle istituzioni ad ogni livello, da ogni singolo delegato componente dell’assemblea. 
Il ritorno di questa discussione ci consentirà di elaborare una proposta di indirizzo organizzativo e programmatico che sarà oggetto di ulteriore e definitiva elaborazione nella Conferenza programmatica da tenersi nel prossimo autunno.  E’ necessario, perciò, indicare già da oggi alcuni nodi problematici da sciogliere  sui quali il partito deve confrontarsi. Altri emergeranno nel corso della campagna d’ascolto.  E non secondario sarà affrontare il tema del superamento del dualismo tra il pensiero cattolico-popolare e quello laico-riformista. La risposta che sapremo dare a questa sfida darà la misura delle nostre motivazioni e delle nostre capacità, in un momento in cui un Partito Democratico coeso e forte deve saper raccogliere la responsabilità di assumere la guida del Centro-Sinistra qui a Caserta.  Le recenti elezioni amministrative ci dicono in maniera chiara che il nostro Partito, in Campania particolarmente, ha pagato pesantemente le conseguenze di un atteggiamento timido, incerto, teso alla conservazione. E’ mancato il coraggio. Ed il prezzo è stato alto.  Era, ed è, necessario un cambiamento, un’inversione di rotta. Ce lo ha chiesto la nostra gente con il voto, ce lo sollecita la nostra visione di una politica capace di mettersi in discussione, di confrontarsi, con coraggio e umiltà, e forse più modestamente (sicuramente con grande chiarezza) ce lo ha detto anche il congresso che abbiamo celebrato. Non  è stato un confronto tra persone ma un confronto tra diverse visioni della politica che si sono incontrate e scontrate  la scorsa settimana e i democratici casertani hanno indirizzato il PD nella direzione del cambiamento e del coraggio. I democratici della provincia di Caserta ci hanno indicato la via e noi intendiamo percorrerla, tutti assieme.   E la via è quella che, attraverso la partecipazione ed il confronto, ne sono sicuro, ci porterà a quel grande partito, democratico e popolare, cui tutti miravamo fin dalla sua costituzione e che ora è, finalmente, alla nostra portata. Quando parlo di un moderno partito popolare e riformatore intendo, insieme al segretario Bersani, un partito  di iscritti ed elettori, unito e plurale, laico ma non agnostico eticamente e culturalmente.  Un partito che mette insieme orgoglio ed umiltà, che sa riconoscere i confini della sua azione e si pone perciò il problema di avere strutturalmente un rapporto aperto con la società, un rapporto cioè di affiancamento e collaborazione con movimenti democratici e civici, con le organizzazioni del mondo del lavoro, che pretendono politicità senza per questo pretendere di sostituirsi alla politica.  Attraverso strumenti di formazione, di informazione e anche con l’ausilio della rete bisogna quindi trovare un modo per rilegittimare la politica affiancandola a istanze e movimenti che siano ugualmente legittimi, ma che riconoscono l’esigenza di una funzione unificante, che quella della politica. Un partito degli iscritti e degli elettori, ecco il partito che vorrei.  Un partito che deve essere attrezzato ad ascoltare e a confrontarsi con le diverse istanze della società, deve essere capace di un’elaborazione autonoma, deve avere un’organizzazione adeguata a rendere praticabile la sua visione e il suo progetto, deve infine garantire formazione e selezione dei gruppi dirigenti. Queste sono le funzioni necessarie ed indispensabili, che vanno svolte con il massimo grado di leggerezza (snellezza) ed essenzialità ma con grande serietà. Ci vuole un minimo di robustezza politico-organizzativa, che non contrasta affatto con l’apertura all’esterno, con il mondo delle associazioni e dei movimenti,  anzi né è la condizione necessaria.  In un partito così la sovranità appartiene agli iscritti che, a mio giudizio, in diverse essenziali e importanti occasioni, o per via regolamentare o per via di decisione politica  la trasmettono agli elettori.  Ed è per questo motivo che ritengo sia necessario rendere permanente l’Assemblea dei coordinatori di circolo quale luogo consultivo sulle questioni organizzative.  Allo stesso modo sarà fondamentale sarà la Conferenza annuale dei nostri amministratori che, per dirla con parole di Bersani, è uno strumento importante, perché consente di dire all’amministratore locale: “rispondi ai cittadini, però sei nel PD. Noi rispettiamo la Tua autonomia e non ci interessa dirti chi sono gli assessori, per noi le regole essenziali sono correttezza, trasparenza, rigore”.  Bisogna dire agli amministratori: “noi non entriamo nelle vicende gestionali, però una volta l’anno si tiene una conferenza programmatica organizzata dal partito sulle prospettive amministrative”.   Questo noi vogliamo, questo noi faremo!  Naturalmente i poteri  di questi organismi non saranno sovrapponibili al luogo di direzione politica che dovrà essere la direzione provinciale.  Su quest’ultimo tema credo valga la pena spendere qualche parola chiara viste le divergenze emerse in queste ultime ore tra me e una parte del nostro partito.  Io credo che la Direzione provinciale rappresenti un organo che vada finalmente valorizzato secondo le funzioni assegnate dallo Statuto e che debba indispensabilmente assumere il determinante ruolo di organo di indirizzo politico.  Immagino che finalmente i componenti della Direzione siano posti nella condizione di svolgere concretamente le loro funzioni, assumere le proprie determinazioni attraverso il voto di mozioni, ordini del giorni, risoluzioni politiche e svolgano la loro funzione di controllo attraverso interpellanze e interrogazioni al segretario e ai membri della segreteria.  Si! Avete  inteso perfettamente interrogazioni e  interpellanze al segretario e ai membri della segreteria. Questo noi vogliamo, questo noi faremo!   Ma per consentire che la Direzione sia effettivamente organo di controllo e di indirizzo politico è necessario che in essa siano rappresentate le istanze di gran parte dei territori e dei circoli della provincia di Caserta da Teano a San Felice a Cancello, da Ailano a Villa Literno, e così via. Ci sono poi materie e circostanze in cui il riconoscimento del ruolo degli iscritti è imprescindibile.  Si  pensi all’elezione degli organismi dirigenti locali o a scelte fondamentali di orientamento politico-programmatico su cui è giusto valorizzare uno strumento come il referendum degli iscritti, uno strumento troppo spesso annunciato ma quasi mai praticato. Per fare questo sappiamo di dover motivare il concorso tra l’intelligenza e l’entusiasmo di molte e di molti.  La nuova impostazione deve essere capace di dare un orientamento alla convivenza sociale e politica: riconoscere  a tutti (uomini e donne) i valori della dignità, del rispetto e della reale libertà di scelta.  Passaggio centrale di questo rinnovamento era ed è la questione della rappresentanza. Modificare il metodo  per indicare le nostre rappresentanze è un obiettivo che la nostra gente ci chiede a gran voce: a questo proposito faccio mio l’ordine del giorno proposto dai segretari regionali e approvato dall’ultima direzione nazionale del PD. Un ordine del giorno che riguarda la Modifica della legge elettorale o le primarie per indicare i nostri candidati al parlamento.  Questo noi vogliamo! Intendiamoci, se l’attuale legge elettorale non sarà modificata, le primarie saranno l’unico strumento che ci consentiranno di scegliere i nostri candidati al Parlamento e nessuno pensi  che possano essere uno strumento di lotta politica interna.   E’ solo  Democrazia. Noi   crediamo che le primarie siano preziosissime quando sono interpretate come una risorsa della politica, uno strumento per avvicinare i cittadini all’impegno politico e alla partecipazione.  La sintesi e l’unità devono essere gli obiettivi a cui tutti dobbiamo tendere ma non a tutti i costi e, soprattutto, senza fare pasticci.  Si deve ripartire per costruire un nuovo percorso fatto di programmi e contenuti e su di essi misurare la sincera volontà di raggiungere quegli obiettivi sulla base di una piattaforma politica e programmatica, altrimenti si corre il rischio di cadere nel mero tatticismo senza alcuna prospettiva di vero successo.  Naturalmente la ricerca della sintesi richiede che   ci siano le condizioni e le volontà per realizzarla. Accordi a tavolino e scelte calate dall’alto sarebbero la reiterazione di metodi e meccanismi del passato, anche recente, che io non intendo assolutamente avallare e che i nostri iscritti non accetterebbero.  Siamo decisi a rinnovare profondamente il Partito casertano, anche nella sua classe dirigente perché questo sarà il segno tangibile di una reale volontà di cambiamento. Un cambiamento che si sta già realizzando attraverso il grande interesse che il PD suscita nelle donne e nelle nuove generazioni.  Il Partito da me guidato, lo dico con grande franchezza, metterà subito mano con soluzioni urgenti e condivise, rispettando regole, autonomia e procedura, alle anomalie, ai limiti e alle polemiche che hanno accompagnato il voto dei giovani democratici in questo congresso.    I giovani sono una risorsa e devono essere anche la linfa vitale affinchè il rinnovamento possa effettivamente realizzarsi ma non possono mai essere strumenti demagogicamente usati nella lotta interna. Questo sarebbe il fallimento non soltanto dell’organizzazione giovanile, ma dell’intero Partito. Ho personalmente verificato che tra i nostri giovani c’è ricchezza di intelligenze, competenze, sensibilità, capacità di percepire prima e meglio di altri soggetti la criticità del nostro territorio e di proporre soluzioni per troppo tempo disattese o, peggio, snobbate. Ne abbiamo tanti in giro di bravi giovani.  Ma i giovani, se vogliono veramente prepararsi al futuro, devono disporsi alla partecipazione con un sufficiente grado di autonomia e di rigore morale. Essi devono potersi misurare sempre di più con responsabilità di direzione politica ma occorre evitare che vengano fuori rinnovamenti estemporanei.  Il rinnovamento è una cosa seria e dovrebbe essere uno dei compiti fondamentali di un gruppo dirigente quello di promuovere la presenza delle nuove generazioni. La nostra organizzazione giovanile deve darci una mano perché una parte di tutto quello che si sta muovendo nel mondo giovanile possa indirizzarsi verso l’impegno politico.  A mio giudizio, il compito principale dei giovani democratici potrebbe essere quello di stimolare quelle energie in circolazione nelle università, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, interessate o anche solo incuriosite dall’impegno politico. Noi tutti riconosciamo l’importanza, la ricchezza e l’originalità del contributo dei giovani alla vita del Partito che deve promuovere attivamente la formazione politica delle nuove generazioni e favorire la loro partecipazione affinchè tutte le generazioni abbiano una rappresentanza equilibrata nella vita istituzionale del Paese.
Le donne Un capitolo non secondario della discussione investe la pari dignità femminile.  La conferenza provinciale delle donne Pd, rimasta spesso nel recinto dell’autoreferenzialità, deve anch’essa esserci d’aiuto non solo come elemento di specializzazione dell’iniziativa, ma per imporre questa questione come un tema generale di battaglia politica nella nostra provincia nella quale ancora vivono elementi di arretratezza.  Va benissimo la parità negli organismi dirigenti, ma insisto sempre nel dire che dobbiamo sempre farci percepire all’esterno come quelli che la parità la vogliono anche fuori.  Su questo tema attendo un sostegno decisivo dalla Conferenza provinciale delle donne, una conferenza rinnovata, allargata a tutte quelle esperienze e sensibilità che hanno animato le recenti esperienze elettorali nei comuni della provincia di Caserta, a quel movimento spontaneo che  ha animato l’esperienza “Se NON ORA QUANDO”, che condividono la nostra visione di un partito aperto, plurale, paritario e condiviso.  Insomma anche qui occorre aprire una nuova fase.
La provincia di Caserta. Siamo il partito democratico della Provincia di Caserta. Una provincia che secondo gli ultimi dati ha un valore percentuale totale  e reale di disoccupazione che vola al 60 %, un record negativo in Italia.  E con questo dato che, prima di ogni cosa, dobbiamo confrontarci. Un dato angosciante che sotterra  la dignità di questa provincia e le speranze dei nostri giovani. Un dato angosciante che ha bisogno di essere affrontato a viso aperto e senza incertezze e che è il parametro per misurare tutte le criticità della nostra provincia. Una provincia che in un anno perde competitività in tutti i settori , dall’Agricoltura all’Industria, dai Servizi al Turismo. E’ necessario ora un  sussulto, un colpo di reni, occorre impostare una strategia, elaborare un progetto affinchè il PD possa ritornare sulla scena politica come soggetto promotore  di una nuova fase di sviluppo della provincia di Caserta. Dobbiamo dotarci di una nostra  agenda, con priorità nette, frutto di una chiara ed organica analisi e di un’altrettanto chiara ed organica proposta. 
§  Come riprendere lo sviluppo dell’intera conurbazione casertana;
§  quale i temi della missione tra il basso Volturno,  dalla foce del Garigliano fino al litorale domizio;
§  quali prospettive dare alle zone interne e all’alto casertano;
§   come affrontiamo il tema di Aversa e dello sviluppo dell’agro  aversano.
Scelte di sviluppo locale chiare con al centro obiettivi visibili, concreti. Tutto questo, naturalmente, utilizzando reti di sistemi e di progetti intersettoriali che vanno dall’ambiente all’energia; dalla logistica ai servizi; dall’industria all’agricoltura, dall’artigianato al commercio; dai grandi attrattori al turismo di qualità; dalle grandi infrastruttura alla loro capacità di generare sviluppo e dare servizi. La nostra è una provincia che ha in se le potenzialità per rilanciarsi anche riconoscendo pienamente le grandi opportunità di crescita legate ai processi di trasformazione dell’area metropolitana di Napoli, che costituisce con Caserta  uno spazio territoriale al centro del mediterraneo, con tutte le opportunità che una classe dirigente consapevole potrebbe cogliere. Caserta si gioca una partita tutt’altro che semplice e dall’esito per niente scontato, aperta a sbocchi diversi ma di cui è chiaro il terreno di confronto: la capacità di fare i conti con i grandi processi di trasformazione che investono il territorio. Su questo terreno anche il PD si gioca la sua credibilità e la sua prospettiva. Non su quella del tatticismo e sulla gestione dell’esistente, non rincorrendo il centrodestra sul terreno della contrapposizione tra territori, dei localismi e municipalismi che non portano da nessuna parte. Ma sapendo invece legare ad una forte opposizione alla politica antimeridionalista del Governo la proposta di un progetto in grado di far uscire terra di lavoro dalla fase di recessione che stiamo vivendo con una identità, una funzione, che solo una classe dirigente consapevole può promuovere. Non possiamo dormire sonni tranquilli se non affronteremo con rigore il drammatico tema dell’ambiente nella nostra provincia e della drammatica questione dei rifiuti. Una questione che non si affronta  né con colpi di teatro né con marce di protesta. Sul nostro territorio vanno effettuate scelte locali, industriali e tecnologiche sul piano del trattamento dei rifiuti e va assunto come modello fondamentale il recupero della gran parte degli stessi con una raccolta differenziata spinta, che decolli in modo serio su tutto il territorio provinciale. I nostri amministratori siano attori convinti e convincenti di una nuova stagione di responsabilità per tutti, amministratori e politici locali, operatori economici e associazioni di categoria per velocizzare decisioni e soluzioni che sono alla portata della nostra classe dirigente. Una classe dirigente che ha nel proprio DNA la lotta alla criminalità organizzata che per il PD casertano è sempre stato il fulcro della propria azione. La lotta per contrastare la camorra ed affermare la legalità non è altra cosa rispetto al progetto di sistema per la qualità dello sviluppo di terra di lavoro. Si tratta infine di agire in più direzioni: il rafforzamento delle strutture giudiziarie e delle forze di polizia e la trasparenza della vita politica e amministrativa insieme all’innalzamento della coscienza civica e culturale dei cittadini. Di questo noi siamo convinti. La sensazione che però abbiamo è che su questo tema spesso ci si perda nel campo della propaganda. Troppe passerelle senza proposte e azioni concrete. Noi sul tema della legalità possiamo  fare di più. Chiederemo l’impegno quotidiano dei nostri  parlamentari nazionali e regionali a sostegno ed a fianco dei nostri amministratori che quotidianamente si scontrano e contrastano le diffuse pratiche dell’illegalità.  Il Partito Democratico e le sue rappresentanze istituzionali devono essere a fianco dei Sindaci, degli assessori e dei  consiglieri comunali senza lasciarli mai soli, costruendo una barriera democratica per contrastare tutti i tentativi e i condizionamenti possibili che rappresentano il rischio vero per le nostre istituzioni. E’ su questo che dovremmo confrontarci e ricercare una unità vera elaborando analisi e producendo ricette concrete. E’ su questi temi che sfideremo i nostri avversari del centrodestra la cui azione di governo provinciale e regionale mostra tutti i suoi limiti e le sue ambiguità. Il gruppo Consiliare alla Provincia e quello alla regione  si facciano promotori di una nuova stagione di opposizione, serrata,   smascherando inefficienze e demagogiche proposte che sono il frutto di una crisi congenita, che gravissimi danni sta causando al nostro tessuto economico e sociale. Il centro destra in questa provincia ha vinto ma non è in grado di governare il cambiamento e non riesce ad andare oltre la vecchia gestione della cosa pubblica.  Questo processo di graduale impoverimento della Provincia di Caserta sembra non incidere sulle scelte in agenda della presidenza della nostra provincia che è indifferente alla drammatica espulsione di intere fasce di popolazione dalla produzione e più in generale dal mondo del lavoro.  E in questa ottica sembra aberrante che la risoluzione del problema del trasporto e della mobilità pubblica di questa provincia passi innanzitutto attraverso l’espulsione dall’azienda di ben 148 lavoratori. Ed è per questo motivo che diciamo alla organizzazioni sindacali che saremo al loro fianco nella difesa dei lavoratori e delle loro famiglie.  Vista la metodologia adottata dal Presidente Zinzi con quale spirito e quali proposte l’Ente Provincia intende affrontare la drammatica situazione   dei lavoratori della IXFIN, della FINMEK, della ex 3M,  della FORMENTI, della ex SELFIN, della FIREMA Trasporti, ma anche ai 1800 dipendenti del Consorzio Unico di bacino; quali risposte si daranno  alla crisi profonda nel settore del TESSILE, in particolare dell’eccellenza della SETA e, soprattutto, quale sarà il futuro dei lavoratori della ACMS? Questo sarà il lavoro che ci deve vedere protagonisti nei prossimi mesi: dare risposte alla richiesta di normalità che intere fasce di popolazione chiedono alla politica della provincia di Caserta. Care Democratiche, cari Democratici  un lavoro imponente ci attende nei prossimi mesi; una grande responsabilità è sulle nostre spalle.  La responsabilità di dover costruire un soggetto politico in grado di dare alla nostra Provincia oggi una opposizione credibile, domani un  governo serio con una classe dirigente all’altezza delle sfide che solo velocemente ho tratteggiato. Un soggetto politico che sui temi tracciati deve sapersi confrontare con il Sindacato, le Forze Datoriali, l’Università, con il mondo delle Professioni, con gli Agricoltori e gli Artigiani della nostra provincia.  Alla nuova classe dirigente tocca assumere la responsabilità che il ruolo richiede, senza tentennamenti e timidezze. A tutti chiedo  un sforzo, un atto di coraggio, una condivisione sulle scelte impegnative che faremo nei prossimi mesi. Lo chiedo proprio a tutti, a quanti mi hanno sostenuto nella fase congressuale, e li ringrazio, condividendo la mia idea di partito e il percorso da seguire che avevo delineato nella mia mozione, ma anche a quanti hanno ritenuto di sostenere la proposta alternativa di Enrico Tresca. E lo chiedo, con responsabilità anche  a quanti nella fase  congressuale  hanno scelto la strada del non voto. Una scelta che non ho condiviso ma che ho rispettato vista la serietà delle loro preoccupazioni.   Con la consapevolezza che la crisi attuale (e non mi riferisco solo alla crisi economica ma soprattutto alla crisi di fiducia complessiva nel sistema Paese e più ancora al corto circuito cittadini-politica) possa essere affrontata e superata da uno sforzo di solidale e matura collegialità.  Le sterili contrapposizioni ed i miopi personalismi cedano il posto ad una visione luminosa e forte della politica. E, il nostro Partito si assuma con senso di responsabilità l’onere e l’onore di guidare il cambiamento.  Infine un GRAZIE ai democratici e alle democratiche della provincia di Caserta! W il Partito Democratico!

 c.s.