05 ottobre 2011

Toni Servillo e Franz Kafka per il Teatro Civico 14.


Sarà con Toni Servillo, e la sua piéce Giuseppina la cantante ovvero il popolo dei topi, il secondo appuntamento del Teatro Civico 14 di Caserta. Sabato 8 [alle ore 21.00] e domenica 9 [alle ore 19.00] ottobre l’attore calcherà il palco di vicolo della Ratta abbandonando momentaneamente i grandi palchi, per tornare nella sua città in uno spazio piccolo, intimo, quasi un ritorno agli inizi della carriera. Giuseppina è la splendida cantante descritta nell’ultima storia nata dalla penna di Franz Kafka nel momento in cui la malattia che lo affliggeva si faceva più grave. “La nostra cantante si chiama Giuseppina. Chi non l’ha sentita non conosce il potere del canto” così lo scrittore di Praga descrive il potere sovrannaturale della voce, che, in realtà è un semplice fischio per i pochi eletti che possono udirla, della topolina al centro dell’opera pubblicata quando l’autore della Metamorfosi era ormai già morto. Toni Servillo riprende l’immaginifica storia di Giuseppina e la mette in scena su un palco spoglio, essenziale, all’interno del quale l’attore renderà tangibile la capriola letteraria frutto del genio dello scrittore ceco per il pubblico casertano. “Tra tutti i topi Josephine è l’unica a cantare e, quando lo fa, ogni animale si ferma ad ascoltare. In realtà Josephine, convinta di cantare, semplicemente fischia, come tutti gli altri topi, anzi, forse persino peggio, ma solo lei, forse perchè matta o arrogante, folle o geniale, si separa dalla miseria, consacrando tutta se stessa al suo flebile canto indisponente. Il suo allora diventa un fischio che scioglie le catene del quotidiano e consente al popolo dei topi un’esperienza liberata dalla fatica del sudore del pane e della sopravvivenza. Non importa che sia una topolina arrogante, faccia le scene, crei persino pericoli per i suoi simili…. Arte o natura? Caducità o eternità? Piattezza o elevazione? “o non piuttosto che il popolo, nella sua saggezza, abbia collocato il canto di Josephine così in alto proprio perchè in tal modo non potesse andar perduto?” (F.Kafka)
 
c.s.