Maddaloni - Mercoledì 26 ottobre 2011, ore 18,30, sarà presso Hamletica libri Corso I Ottobre - P.zza della Vittoria, 12 0823-401573
hamletica.libri@gmail.com - lo scrittore napoletano Andrej Longo che
racconterà al pubblico in sala un po’ del suo mondo narrativo partendo
dai suoi due romanzi di maggior successo, Dieci e Lu Campu di Girasoli
entrambi pubblicati da Adelphi. In dialogo con l’autore sarà la Prof.ssa
Cinzia Daddio
Dieci
Vanessa
che "quando si mette le calze nere e la gonna corta di pelle pare
proprio 'na femmina"; il ragazzino tredicenne che uccide la madre
"perché qualcuno doveva farlo",; la ragazza che può raccontare solo a un
gatto di stoffa di nome Monnezza cosa significhi abortire il figlio che
suo padre le ha messo in pancia; il piccolo malavitoso costretto ad
abbassare gli occhi davanti a un anziano pensionato pacatamente deciso a
non abbassare i suoi; il ragazzo detto Reibàn che nel corso di una
notte balorda in compagnia dei suoi amici Panzarotto e Rolèx ruba la
macchina sbagliata (è la macchina di un boss) e si trova a dover
uccidere per salvare la pelle: sono solo alcuni dei personaggi che il
lettore incontrerà in questi dieci racconti, dieci come i comandamenti, e
a questi intitolati.
Ogni personaggio viene
fuori dalla pagina di Andrej Longo con una esattezza quasi dolorosa –
con le sue paure e i suoi rimorsi, le sue viltà e la sua grazia –, in
virtù di una scrittura asciutta ed esigente, tutta costruita su dialoghi
rapidissimi, scarni, a volte brutali. Nei racconti di Longo non c’è mai
una parola superflua, ma ci sono tutte quelle che servono a darci, di
quell’universo metropolitano che si chiama Napoli, un’immagine
radicalmente nuova – e folgorante.
Lu Campo Di Girasoli
Il
primo sorriso Caterina e Lorenzo se l'erano scambiato al party del
sindaco - "Ca lu chiamava party picchè faceva cchiù moderno. E cu lo
modernismo isso s'era vinciuto li votazioni". Era da un pezzo che
Lorenzo teneva nel cuore quella malattia, ma aveva cercato di non
pensarci: perché sulla "vagliuncella" aveva messo gli occhi Rancio
Fellone, il figlio dell'uomo più ricco del paese, e lui, Lorenzo, era
solo il nipote dello scarparo,: "Pirciò aveva deciso che Caterina se
l'aviva levare da la capa". Poi quella sera lei l'aveva guardato, e non
aveva smesso di guardarlo mentre lui suonava la tamorra come mai
prima...
Per raccontarci questa insolita «fiaba
nera» Andrej crea una lingua che non si identifica con nessuno dei
dialetti del Meridione, ma ne contamina più di uno: una lingua che
l'autore stesso dice di non aver costruito a tavolino, ma di avere
«sognato». Il risultato è un impasto sorprendente e sapido, ricco di
tutti i colori, i suoni e i sapori dell'estate mediterranea: dal giallo
acceso dei girasoli al richiamo ossessivo e quasi minaccioso della
tammorra, al gusto forte e deciso del vino Primitivo.
Lo scrittore
Andrej Longo, scrittore ischitano, deve il suo nome particolare all’omaggio che il padre volle
fare
a Guerra e pace. Di lui si sa poco perché è piuttosto restio a parlare
di sé, neppure la sua data di nascita è conosciuta: «Non voglio dire la
mia età e mi dispiace anche far circolare la mia faccia. Secondo me,
meno si sa di uno scrittore, più si legge volentieri», ha affermato in
un articolo comparso sul Corriere della Sera del 27 gennaio 2008.
Ha
lavorato come co-sceneggiatore del film Io speriamo che me la cavo per
la regia di Lina Wertmüller, È stato traduttore e adattatore per il
palcoscenico di Le relazioni pericolose di Choderlosde Laclos per la
regia di Pierpaolo Sepe. Tutte queste attività però non gli hanno
permesso di raggiungere la stabilità economica e l’indipendenza
artistica perciò Longo ha continuato ad alternare il lavoro di scrittore
agli impieghi più vari, dal bagnino al cameriere, sino a scoprire
quello a lui più congeniale di pizzaiolo: «Mi piace fare pizze perché è
un lavoro creativo, immediato, a differenza della scrittura e, non da
ultimo, mi ha dato la possibilità di viaggiare. E’ incredibile come il
mio mestiere di pizzaiolo mi abbia aperto il cervello, come mi abbia
permesso di cogliere voci e storie che poi ho sentito la necessità di
trascrivere».
Questi i prossimi incontri.
Giovedì
3 novembre ore 18:30 incontro con Ruggero Cappuccio e il suo ultimo
romanzo finalista al Premio Napoli, “Fuoco su Napoli”, ed. Feltrinelli;
Sabato 5 novembre ore 19: presentazione del Giallo-thriller “Esecuzione” di Angela Capobianchi, ed. Piemme;
Venerdì 25 novembre ore 18: Franco Arminio presenta “Terracarne”, ed. Mondadori;
Venerdì
16 dicembre ore 19: incontro con Diego De Silva e l’avvocato
Malinconico con “Sono contrario alle emozioni”, ed. Einaudi;
Giovedì 12 gennaio ore 18: Francesco Durante presenta “I napoletani”, ed. Neri Pozza.