Liberi -La grotta di San
Michele, ricca di storia e tradizioni millenarie, è una autentica meraviglia
della catena montuosa del Monte Maggiore. Il sito è ubicato nella frazione
Profeti, nel comune di Liberi, lungo il costone nord-est di Monte Sant’Angelo.
La grotta è scavata in un blocco di roccia alto oltre 50 metri. Nel corso dei
secoli di attività, l’acqua ha creato una camera alta e confortevole, adornata
da caratteristiche stalattiti e stalagmiti. Alcune stalattiti riproducono in
modo impressionante la mammella di una donna. L’acqua che distilla dal capezzolo
è ritenuta miracolosa. I fedeli usano raccogliere l’acqua da un piccolo
contenitore di pietra, posto sul pavimento, per poi bagnarsi la bocca, gli
occhi e le orecchie. Nella grotta sono presenti due Altari, entrambi di epoca
cristiana. Un terzo, di epoca pagana. Ancora oggi la grotta è meta di un
pellegrinaggio religioso che si svolge l’otto maggio di ogni anno e il 29
settembre. E giovedi si è ripetuto l’atteso evento, con una buona affluenza di
fedeli. “Un luogo suggestivo, incantevole”-rileva Roberto Tamborrelli, infaticabile animatore
del borgo, ex presidente della Pro Loco, istruttore di body building, amante
delle tradizioni -“ Un luogo intriso di mistero e fascino: sacralità che si
miscela alla leggenda e al profano”. Per i pagani era la grotta della
fertilità, capace di dare il dono della fecondità alle donne; per i cristiani
è divenuta la grotta di San Michele capace ancora di regalare fecondità, di
generare figli, ma anche di smascherare
i figli illegittimi. Ancora oggi, molte donne del posto e dei paesi limitrofi,
che non riescono a concepire figli, praticano il pellegrinaggio alla grotta per
chiedere il dono di diventare mamma. Diverse le testimonianze di veri miracoli
con cui donne che non riuscivano a concepire, sono rimaste incinte appena dopo
aver fatto visita alla grotta della fertilità. E’ il caso di Patrizia Del Bene, che con gli
occhi lucidi racconta: “Mi avevano parlato della grotta della fertilità,
desiderando una gravidanza che si faceva attendere, mi sono recata a Profeti,
partecipando con grande emozione al pellegrinaggio dello scorso otto
maggio(2011). C’era tanta gente alla celebrazione della santa messa. Ero all’ingresso
della grotta, ad un certo punto, ho sentito il bisogno di entrare nella grotta,
infilandomi tra le tante persone presenti. Sentivo cadere gocce di acqua
addosso, che stranamente non producevano l’effetto bagnato, non mi davano
fastidio. Finita la funzione sono tornata a casa. Il 21 giugno ho fatto il test della gravidanza, scoprendo la lieta
novella. Ero(e sono) incinta. Una cosa per me straordinaria. Indescrivibile.
Leggenda, suggestione, realtà? “Chi ha fede può aspettarsi tante belle cose”- ripete Angela Bencivenga, una dinamica
nonnina 85enne, presente alla grotta. Quattro km(andata e ritorno) percorsi con
passo svelto in un sentiero impervio, tra buche e massi. A differenza
dell’amato vescovo, Valentino Di Cerbo, presente in parrocchia, che, però, non
ha potuto partecipare al pellegrinaggio. “ Manca il lavoro, chi di dovere si
deve attivare, programmare, progettare per i nostri giovani, penalizzati nelle
aree interne della provincia di Caserta”. E’ il grido di allarme del pastore,
molto attivo a recuperare le pecorelle smarrite della comunità. Un paradiso
terrestre, un polmone di verde, che i politici del nord trasformerebbero in una
miniera d’oro. Il paesaggio è incantevole, i prodotti enogastronomici
deliziosi, la gente accogliente. Manca una sola cosa, il turista, in questo
paesaggio lussureggiante, che surclassa i paesaggi umbri, tanto decantati.
Maria Bartolo