AVERSA.Lotta
all’evasione scolastica e miglioramento della qualità di vita di giovani e
adulti sono i motivi che muovono il progetto Nuove Frontiere, presentato questa mattina, sabato 24 settembre
2011 nell’ex Macello di Aversa. Vasta
la platea di partner, costituita da realtà associative sociali, formative, da
istituzioni scolastiche, che rientrano nel progetto finanziato dalla Fondazione per il Sud. Al fianco della Fondazione, per il recupero del tessuto
sociale casertano, scenderanno l’associazione SolidArci, Liceo Scientifico ‘E. Fermi’, Istituto Liceale ‘S.Pizzi’,
Istituto Tecnico Industriale Statale ‘F. Giordani’, Agrorinasce Scrl,
Associazione Tramondo, l'A.P.I.S., l'associazione Il Picchio, Auser Caserta,
E.V.A. società cooperativa sociale, l'associazione Giosef, IRASE, Acli,
A.I.S.T., Istituto Superiore di Formazione e Orientamento, AttivArci, “Agire
su un territorio dove è radicata l’illegalità vuol dire essere preparati ad
affrontare l’irrazionalità diffusa che sottende la mentalità dei cittadini,
creando elementi di riflessione e di elaborazione dei propri vissuti in
un’ottica di cittadinanza attiva, democrazia e rispetto della legalità” con
queste parole, Biagio Napolano,
coordinatore del progetto ha presentato le attività. Una
serie di interventi che si svilupperanno in un lasso di tempo di due anni, dal
primo aprile 2011 al 31 marzo 2013, e che punteranno ad innescare e rafforzare
la partecipazione attiva di ragazzi e adulti attraverso le leve che i
molteplici partner possono assicurare. Il progetto fonda la sua buona riuscita
proprio sulla vasta gamma di attori coinvolti e sulle precipue esperienze che
ognuno di questi porterà come dote per il funzionamento di una macchina molto
complessa e che si svilupperà in tre fasi:
- la prima fase di queste, denominata Start–up e sperimentazione iniziale, prevederà la realizzazione delle attività a partire da aprile 2011 fino a gennaio 2012. In questo periodo gli attori in campo saranno impegnati a stilare un programma partecipato e dettagliato degli interventi da mettere in campo a favore dei giovani e degli adulti, nella formazione iniziale degli operatori di progetto (esperti, tutor e volontari);
- la seconda fase, denominata Implementazione del modello, si baserà sui risultati dello start-up e occuperà la finestra di lavori che va da febbraio 2012 a dicembre 2012. In questo periodo prenderà corpo il programma delle attività da mettere in campo per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal progetto;
- l’ultimo e più delicato momento del progetto, denominato Restituzione al territorio e sostenibilità, coinvolgerà gli attori della partnership tra il gennaio 2013 e marzo 2013. In questa fase saranno realizzate tutte le azioni messe in cantiere nella fase di studio del programma. Verranno consegnati i risultati ottenuti nella fase di studio e delegati, agli enti più vicini alle realtà territoriali, la realizzazione e la diffusione dei prodotti. In questo periodo sarà anche studiato un modello standard dell’intervento effettuato, grazie al quale poter replicare l’esperienza fino alla fine del progetto o dopo la sua chiusura, con la diffusione delle cosiddette ‘buone pratiche’.
- un livello
dialogico costante tra i membri della partnership
- un livello di analisi costante dei bisogni del territorio
- un livello di studio per la modellizzazione dell'intervento
Ufficio Stampa
Alessandro Dorelli