Antimo Ferraro |
CASERTA. La Giovane Italia della Provincia
di Caserta rappresentata dal presidente provinciale Antimo Ferraro e dal
coordinatore Amedeo Baldascino lancia una riflessione sulla kermesse
culturale/musicale di ‘Settembre al Borgo’ che in questi giorni si sta
svolgendo nell’incantevole scenario di CasertaVecchia. ‘La riflessione che
intendiamo porre all’attenzione dell’amministrazione Provinciale – interviene
il presidente Antimo Ferraro – parte dalla stessa premessa con cui l’Ente
Provincia ha fortemente voluto, approvato e coofinanziato, con risultati senza
precedenti, il progetto ‘Settembre al Borgo’ inserito nel più ampio programma
regionale denominato ‘Il Racconto’ finanziato dalla comunità europea POR-FESR
Campania 2007-2013. Una premessa, quella del progetto ‘Settembre al Borgo’, che
tra i principali obiettivi si propone di potenziare ‘l’appeal delle location
attraverso un’offerta di spettacolo originale che valorizzi a pieno il
patrimonio artistico culturale oggetto della proposta, contribuendo a
rafforzare la conoscenza e l’attrattività della Campania nel suo
complesso’. Un obiettivo, quest’ultimo,
degno di nota e che condividiamo pienamente, ma che a nostro avviso non abbiamo
ritrovato nei fatti, sia nella gestione/valorizzazione del borgo che nella
programmazione artistica. Scorrendo il palinsesto ci si accorge che quell’idea
di ‘Raccontare’ la Campania e in particolar modo Terra di Lavoro mescolando
luoghi e parole (teatro, musica e danza) è stata, evidentemente, in parte
abortita. Non si avverte quel raccordo tra territorio e costume che proprio per
essere simbiotico, tanto per utilizzare un termine evidentemente caro a chi ha
stilato il progetto ‘Settembre al Borgo’, deve necessariamente intrecciarsi con
la migliore espressione artistica Campana. Solo questo mix - territorio ed
espressione artistica- può effettivamente raccontare all’ospite la nostra
terra, la nostra storia. Tutto questo manca. Gli artisti che in questi giorni
si stanno esibendo sul palco del Teatro della Torre e di Piazza Vescovado,
alcuni di spessore indiscutibile, nulla, purtroppo, possono raccontare del
nostro territorio. Un vero e proprio paradosso che difficilmente riusciamo a
concepire. Riteniamo che non è possibile immaginare un evento pubblico che
punta alla valorizzazione del territorio dimenticando di coinvolgere i migliori
artisti campani, affermati ed esordienti. Anche perché, diversamente,
l’auspicata valorizzazione del borgo di CasertaVecchia rischia di subire
l’effetto contrario, cioè quello di far diventare CasertaVecchia un posto
ideale dove poter radunare amici e simpatizzanti, a modo di locale privato,
casomai, con artisti selezionati a dovere che, tra una canzone e l’altra, non
perdono occasione per inserire discorsi politici o intonare canzoni della più
remota e nostalgica esperienza comunista. E, ovviamente, non bisogna nemmeno
scandalizzarsi più di tanto se poi, come è successo alla bravissima Susanna
Petruni, ci si ritrovi una platea, che nei fatti di turistico non ha nulla,
pronta a fischiare il Presidente della Provincia, quasi infastidita dalla sua
presenza. Preferiamo fermarci qui e non andare oltre, perché tanto ci sarebbe
da dire anche sulla comunicazione dell’evento, sulla irreperibilità di
informazioni dettagliate su internet, sulla insufficiente accoglienza che si
offre al turista che visita il borgo. Tutti aspetti che non possono essere
ritenuti dettagli per un progetto che aspira ad essere un appuntamento fisso
nel panorama artistico/culturale italiano.
c.s.