PIEDIMONTE MATESE. Nell’ultima seduta svoltasi nella sede di viale della Libertà, la deputazione amministrativa presieduta da Pietro Andrea Cappella (nella foto)ha proceduto all’adozione dello schema del rendiconto di gestione finanziaria 2010, chiusosi con un disavanzo di amministrazione pari ad un milione e 92 mila euro. A determinare il risultato economico di esercizio in perdita, una serie di fattori verificatisi nel corso dell’ultimo anno, in primis la drastica riduzione di risorse e fondi regionali rispetto alle previsioni di entrata inserite all’atto dell’approvazione, ad inizio anno, del bilancio preventivo 2010. In particolare, la chiusura del conto economico ha evidenziato una diminuzione pari ad € 783 mila euro del contributo regionale per la manutenzione delle opere irrigue, un riconoscimento di appena il 2% rispetto al 12% previsto, con una perdita di € 232.735,00 del contributo regionale per spese generali di esecuzione dei lavori, un taglio di ben 50 mila euro tra contributi del Ministero delle Politiche Agricole per spese esecuzione opere e oneri regionali per esercizione delle opere di surroga della Piana Alifana. Il disavanzo di amministrazione dovrà essere riconosciuto e approvato dal Consiglio dei delegati nella prossima seduta utile che sarà convocata non prima della metà del prossimo mese di settembre. Sarà poi cura della deputazione amministrazione retta dal neo presidente Cappella individuare le misure più idonee per risanare il bilancio e recuperare la perdita registrata lo scorso anno. “La nostra stella polare – dichiara Pietro Andrea Cappella – sarà sempre la stessa, ovvero una convinta abolizione degli sprechi accompagnata da una costante riduzione dei costi supreflui che non riguardano i servizi essenziali resi agli agricoltori, i cui bisogni vanno sempre e comunque tutelati e salvaguardati. Siamo convinti che solo una seria e concreta razionalizzazione delle spese ci potrà consentire di recuperare il disavanzo e di rimettere in sesto il bilancio del Consorzio, possibilmente senza gravare sulle tasche degli utenti”.