SAN
GREGORIO MATESE. Nella suggestiva cornice di Villa Luisa a San
Gregorio Matese, si è tenuta la presentazione della “Antologia del Medio Volturno”, libro di recente pubblicazione
contenente poesie e racconti scritti da autori dell’alto casertano. Nel volume
sono infatti raccolte le opere partecipanti alla quinta edizione del Premio
Letterario istituito dall’Associazione Storica del Medio Volturno. L’incontro è
stato aperto dal saluto del Presidente della Pro Loco Fabrizio Boiano che ha
sottolineato come la serata vuole essere una occasione di ricordo dei processi
turistici che segnarono la comunità in epoca passate, dalle cui esperienze si
possono trarre insegnamenti per guardare al futuro. Teodolinda Stocchetti,
Sindaco di San Gregorio Matese, ricordando che il legame col territorio e con
la tradizione è più forte di qualsiasi difficoltà, ha evidenziato come il senso
di appartenenza ad una comunità che si ama è più forte di qualsiasi dissesto.
Il giornalista Gianfrancesco D’Andrea, dopo essersi soffermato sul ruolo svolto
dal paese nel campo della promozione culturale matesina, ha intervistato i
relatori Pasquale Simonelli e Roberto Perrotti. Il dott. Pasquale Simonelli,
presidente dell’Associazione Storica di Piedimonte e suo instancabile
animatore, nel corso del suo esauriente intervento ha descritto con sensibilità
le pagine dell’Antologia, soffermandosi sui racconti e sulle molteplici
soluzioni poetiche che hanno ispirato i tanti autori partecipanti a questo
Premio Letterario. Ha anche chiesto un applauso alla memoria di Giulia
D’Angerio, che a San Gregorio Matese visse per anni, ricordando il suo amore
per la montagna. E’ poi stata la volta di Roberto Perrotti, scrittore raffinato
di origini matesine, il quale ha evidenziato il valore della scrittura ed il
ruolo che un progetto come questo può avere rispetto alle giovani generazioni.
Piuttosto che trattenersi in lunghe dissertazioni, i relatori hanno preferito lasciar
spazio all’ascolto di alcuni brani, sia di prosa che di poesia, letti con
partecipazione da Luisa Fattore e Diego Lancellotti, così da fornire al folto
uditorio un’idea tangibile dei contenuti dell’Antologia. Particolare spazio è
stato dato al racconto “Una sera d’estate, in piazza a San Gregorio” scritto da
Alberico Bojano, medico e storiografo del Matese. Il motivo, ha spiegato il
moderatore Gianfrancesco D’Andrea, sta nel fatto che questo racconto è un
suggestivo spaccato di quel periodo d’oro, tra gli anni ’60 e ’70, che fecero
di San Gregorio Matese uno dei più importanti attrattori turistici regionali,
rendendo quelle serate matesine degli eventi di primaria importanza per
l’intero comprensorio. In particolare Perrotti ha messo in luce come lo scritto
di Bojano, piuttosto che essere la semplice narrazione di un ricordo, è la
descrizione di un contesto sociale che nelle pagine finali trova il suo punto
di svolta. La lettura di alcuni passi suggestivi del racconto di Alberico
Bojano ha provocato grande emozione, particolarmente tra i molti presenti che
furono testimoni di quella stagione avendo vissuto le serate di svago e
divertimento che si svolgevano tra la Villa Comunale, la Casa del Forestiero.
Un commovente amarcord rafforzato dalla proiezione di un video di foto d’epoca,
con colonna sonora di canzoni famose degli anni ’60. E’ stata questa
l’occasione per ascoltare, dalla viva voce di chi visse quella indimenticabile
stagione turistica, i ricordi, le emozioni, le atmosfere che si respiravano nella
San Gregorio affollata di villeggianti. Sono dunque intervenuti Rosalba Proto
(venni a San Gregorio quando avevo 18 anni, ora ne ho 80, e vi ho preso anche
la cittadinanza), Luciana Della Paolera, Pasquale De Lellis e Carlo D’Andrea
che ha inviato un commosso ricordo di quei tempi. Di stringente attualità
l’intervento di Pino Falco, presidente del Parco Regionale del Matese, che ha
rammentato il rischio di scioglimento di alcuni comuni matesini. Alla serata
hanno presenziato, tra il folto pubblico, il generale Sturchio, il vicesindaco
di Piedimonte Matese Costantino Leuci, il dottore Patrelli, il generale Ennio
Mezzullo, una folta delegazione di villeggianti che negli anni ’60 animarono le
notti matesine, guidati dal conte Ranieri Gaetani. Subito dopo gli ospiti si
sono trasferiti nei saloni di Villa Ginevra, sede municipale, per un elegante
brindisi di commiato dal Matese, con un arrivederci alla prossima edizione.
Pietro
Rossi