Continua, senza sosta, la lunga serie di trasferte di criminali napoletani e casertani nel territorio del Basso Lazio, che, da circa un ventennio le schiere dell’antiStato cercano, vanamente peraltro, di trasformare in una sorta di terra di conquista dove imporre la squallida legge del malcostume e della tracotanza malavitosa. Vanamente, abbiamo detto e cosi è! Infatti, malgrado, qualche volta,le apparenze abbiano ingannato, lo Stato e le Forze che eroicamente lo difendono si son o dimostrate sempre più intelligenti ed efficaci del misero banditismo di tanti soggetti(forse sarebbe meglio indicarli come degli ignobili parassiti) che, incapaci di costruire il loro e l’altrui bene, vivono nell’ombra e alle spalle della collettività, cioè di tutti coloro che vivono dando una mano alla realizzazione del bene sociale. Tra i criminali che, bontà loro, hanno “saggiato” la pochezza del vivere sfruttando in maniera fraudolenta il prossimo, figura il pregiudicato 62enne napoletano E.G., che, resosi protagonista di diversi raid predatori ai danni di proprietari di autovetture parcheggiate in vari punti del centro storico di Formia, è stato arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia. Al fine di arraffare oggettistica di valore dalla auto in sosta, il ladro partenopeo ne aveva nanne giate ben nove. Poi, il provvidenziale intervento dei militari dell’Arma, che hanno evitato che il bilancio della situazione peggiorasse, assicurando il “mariuolo” alle patrie galere. Per la cronaca, a tradire l’uomo è stato l’impianto d’allarme di un Fiat Doblò, che, scattando, ha richiamato l’attenzione di alcuni passanti e dei Carabinieri competenti per territorio. L’arrestato aveva con se un borsone i cui erano contenuti sette impianti stereo, alcune carte di credito e diversi oggetti che poi si accerterà essere stati trafugati da automobili lasciate in sosta nel centro storico cel citato capoluogo del Sud Pontino.
Daniele Palazzo