Caserta è una delle poche realtà che pressoché ha evitato l’emergenza rifiuti. Le scene dei cumuli di rifiuti maleodoranti accatastati nelle strade non appartengono alla città e la crisi l’ha solo lambita in poche circostanze. Ciò è dovuto anche al sistema che è organizzato su un sufficiente livello di raccolta differenziata. Peccato, perché, con pochi elementari accorgimenti, potrebbero arrivare percentuali di eccellenza. Infatti, tutti sanno che i contenitori dislocati nei condomini sono insufficienti e che è impossibile l’incremento e anche il ricambio; che il calendario di raccolta è basato su cicli di prelievi troppo scarsi per talune frazioni; che le campane di vetro sono sempre piene perché insufficienti; che i contenitori della raccolta vestiti sono quasi spariti; che per alcune frazioni non è stato avviato il sistema porta a porta; che il controllo del territorio è pressoché inesistente come inesistente è il regime sanzionatorio. Per correggere tutto ciò è necessario un nuovo piano che preveda qualche investimento con la possibilità poi di ammortizzare e addirittura risparmiare. Incrementare la percentuale di raccolta differenziata produce minor costi di conferimento e l’occasione di recuperare contributi dal Conai. In questo contesto però si è infilata prepotente la crisi finanziaria del Comune che toglie ogni velleità di intervento economico del Committente. Difatti, il Comune è fortemente indebitato con l’appaltatore Caserta Ambiente (quasi 5 milioni di €uro) determinando un deficit aziendale che si traduce in mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori addetti di Caserta. Appunto, i lavoratori non hanno percepito la retribuzione di giugno 2011 e neanche la quattordicesima mensilità e, visto che oramai la storia si ripete ogni mese, hanno incrociato le braccia, mettendo in piedi un Sit-in di protesta davanti al Municipio minacciando la paralisi totale nel ciclo di raccolta, tale da lasciar prevedere che anche Caserta si trasformerà, nel giro di qualche giorno, in discarica a cielo aperto. In questa vicenda sembra siano gli unici ad avere un filo di responsabilità, ma ormai esasperati anche ciò viene meno. Basti pensare che alcuni di loro non sono riusciti a partire per le vacanze già prenotate. La Fit-Cisl si aspetta che la nuova Amministrazione Comunale produca una diversa attenzione, in rottura con le strategie trascorse, tendenti solo a spostare in avanti i problemi che oggi vertono irrisolti, i cui nodi stanno venendo al pettine. Basta ricordare che i lavoratori del settore sono ancora in attesa delle competenze di fine rapporto S.A.C.E. ed Ecologia SA.BA mentre il Comune, con furbi espedienti, ha evitato di pagare grosse somme sia a S.A.C.E. che a Ecologia SA.BA. La Fit-Cisl seguirà con la massima attenzione l’evolversi della situazione e non tollererà che ancora una volta siano ancora i lavoratori a pagare. Difatti, è intenzione della Fit-Cisl invitare la neo amministrazione intorno a un tavolo di concertazione per esaminare proposte tese a migliorare il servizio con la condivisione di un progetto in cui siano più chiare le responsabilità del committente, ma anche di esigere una migliore efficienza aziendale che deve rendere equi i carichi di lavoro.
FIT/CISL Caserta
Il Segretario
G.Gravino