CASERTA. Se l’8 marzo ha ancora un senso, non è possibile oggi, alla luce degli ultimi drammatici avvenimenti di cronaca nera, astenersi dal fare una riflessione sulle donne, la loro attuale condizione ed i loro obiettivi. La domanda inevitabile è “perché?”, perché ancora oggi, e sempre più, tanti uomini si comportano con le donne come rabbiosi predatori, perché sentono la necessità di affermare la propria supremazia su giovanissime donne come la povera Yara Gambirasio con la violenza cieca ed inutile? Nel nostro Paese le donne lottano contro la violenza che spesso si annida in famiglia, contro la violenza sessuale. Ma la battaglia madre è difendere la “famiglia”, dilaniata tra il legittimo desiderio … o la necessità … di lavorare, e la consapevolezza che la famiglia perde solidità, forza e coesione forse anche, ma non solo, a causa dei ritmi incalzanti di una coppia genitoriale impegnata anche fuori del proprio nucleo familiare.
La donna ha saputo giustamente conquistare lo spazio per vedersi riconosciuto il diritto ad avere un ruolo nella società che non fosse esclusivamente quello di madre e moglie, ma ritengo che nel contempo la famiglia si è indebolita e con essa la struttura stessa della nostra società. La famiglia deve essere aiutata, sostenuta, non più abbandonata a se stessa, nell’interesse di tutto il nostro Paese, attraverso un vero progetto politico e sociale per le donne. Per un’effettiva uguaglianza dei diritti della persona ritengo sia indispensabile tutelare le lavoratrici-madri, lottare per una reale parità tra i coniugi nel diritto di famiglia, tutelare la carriera delle donne che intendono avere dei figli, equiparare la retribuzione a quella dell’uomo, rafforzare le strutture di sostegno alle madri-lavoratrici, asili nido, agenzie di baby-sitting, avviare una vera politica per la stabilità del matrimonio. Se è vero che nel caso della povera Yara nulla probabilmente si sarebbe potuto fare per impedire la tragedia, in molti casi è vitale rafforzare il tessuto sociale, ormai indebolito, con un effettivo contributo femminile per costruire una società diversa, basata sul confronto, sul dialogo e sui reali valori. Per la costruzione di una società forte, per il bene collettivo ed anche per una maggiore competitività economica non è possibile prescindere dal ruolo delle donne.
Adelaide Tronco