28 febbraio 2011

Scuola Famiglia Legalità. Il preside Falco illustra “Il colore bianco della Legalità”.


Portico. Questa mattina, con inizio alle ore 9.00, il prof. Salvatore Falco, preside dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Bosco” illustrerà nell’Aula Magna dell’istituto il programma di incontri sul tema Scuola Famiglia Legalità dal titolo “Il colore bianco della Legalità”. Giovedì prossimo 3 marzo, infatti, con inizio alle ore 16.00, nei locali di via Trento, primo incontro alla presenza di cittadini e genitori a cui interverranno don Luigi Merla, don Roberto Comune, il dott. Antonio Del Monaco e rappresentanti del mondo civile e religioso.

Ernesto Genoni

Ipotesi biomasse nella Balzana: una tempesta in un bicchiere d'acqua


Santa Maria La Fossa (di Antonio Gaudiano) – La semplice ipotesi che nella tenuta ex Cirio della ‘Balzana’ potesse essere allocato un impianto a biomasse ha scatenato il putiferio, almeno di tipo mediatico. Ad analizzare i fatti sembrerebbe piuttosto una tempesta in un bicchiere d’acqua, almeno allo stato dei fatti. Mercoledì 23 scorso presso la Prefettura di Caserta si è tenuto un incontro preliminare per discutere circa la destinazione della tenuta “La Balzana”, confiscata alla criminalità organizzata. A tale incontro erano presenti, tra gli altri, il Direttore dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati prefetto Mario Morcone (nella foto), il Prefetto di Caserta, le Associazioni degli agricoltori (CIA, Coldiretti e Confagricoltura), il Presidente della Camera di Commercio, CONFAPI, la Regione Campania, la Provincia di Caserta, la Lega Coop, le Associazioni Libera e le Terre di Don Peppe Diana, il Consorzio Agrorinasce, l’ENEL, l’Agenzia del Demanio. Nel corso di tale riunione, il sindaco Antonio Papa faceva rilevare che l’Azienda “La Balzana” con i suoi 223 ettari di terreno, ha rappresentato il motore economico dell’intero territorio del Basso Volturno e che sarebbe dovuto ritornare ad esserlo. Nell’ambito delle valutazioni delle problematiche del territorio, veniva sollevato il problema del trattamento dei liquami delle aziende bufaline e veniva avanzata l’ipotesi di creare un impianto destinato al trattamento degli stessi (infatti, le normative vigenti in materia prevedono tra le altre cose che per ogni ettaro di terreno, potrebbero essere allevati 3 capi di bufale per sversare il letame nei terreni senza inquinarlo con l’eccesso di sostanze azotate). Poiché il 90 % della tenuta, dopo i prelievi e le verifiche della bontà del terreno, dovrebbe essere utilizzato per colture alimentari, e poiché una parte dell’azienda confina con il sito di Ferra ndelle, le cui matrici ambientali si suppone essere compromesse, si è pensato di usare questi terreni per coltivazioni non alimentari (mais, girasoli, colza) che potrebbero, insieme ai liquami essere trattate come biomasse visto che nel processo deve intervenire una parte di materiale solido. Tale ipotesi sembra essere stata avanzata dal direttore dell’agenzia nazionale per i beni confiscati prefetto Mario Morcone e non dal sindaco Papa. Le reazioni mediatiche successive a tale riunione sembrano al momento eccessive, se si tiene conto del fatto che l’azienda ‘La Balzana’ non è stata ancora assegnata al Comune di S. Maria La Fossa e lo sarà solo nei primi giorni del mese di marzo. Dunque solo allora – ad assegnazione avvenuta – si potrà avere nel sindaco Papa un interlocutore certo, che potrà decidere con pienezza di poteri relativamente alla destinazione d’uso della Balzana. Solo allora si potrà riaprire la discussione su tutta la destinazione della tenuta ‘La Balzana’, privilegiando le esigenze ambientali del territorio fossataro e i livelli occupazionali dei cittadini di S. Maria La Fossa del quale comune ‘La Balzana’ è parte integrante.

27 febbraio 2011

I SINDACI DEL MATESE DA PAPA BENEDETTO XVI.





PIEDIMONTE MATESE. Il Papa Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano una folta delegazione di Sindaci della Comunità Montana del Matese, guidati dal Presidente Fabrizio Pepe, dal Presidente del Parco Regionale del Matese Pino Falco e accompagnati per l’occasione dal Vescovo della Diocesi di Alife – Caiazzo Mons. Valentino Di Cerbo. Facevano parte della comitiva i sindaci dei comuni del Matese, Ailano, Alife, Capriati a Volturno, Castello del Matese, Ciorlano, Fontegreca, Gallo Matese, Gioia Sannitica, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Pratella, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant'Angelo d'Alife e Valle Agricola. Durante la cerimonia in Vaticano una delegazione formata dal Presidente della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe, dal Presidente del Parco Regionale del Matese Pino Falco e dai Sindaci di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello e di Alife Maddalena Di Muccio hanno portato il saluto della comunità del Matese a Papa Benedetto XVI. E’ stata una cerimonia veramente emozionante, ha ribadito il Sindaco di Piedimonte Matese, stringere la mano ad un Papa come Benedetto XVI è stato un onore, colgo l’occasione per ringraziare il nostro Vescovo S.E. Mons. Valentino Di Cerbo e il Presidente della Comunità Montana Fabrizio Pepe per la perfetta riuscita della giornata a Roma.

Pietro Rossi

Il Carnevale a Sepicciano rievoca le gesta di Fra’ Ciavolino.


PIEDIMONTE MATESE. L’Associazione Pro Loco Sepicciano “Ad honores” per il prossimo Carnevale rappresenterà la farsa “Fra Ciavolino”, un classico della nostra zona, più volte riprodotto nel passato a Piedimonte, San Potito, Calvisi e altre località. Sono in molti a chiedersi se questa leggenda metropolitana ( la provenienza è dell’interland napoletano, San Giovanni a Teduccio e dintorni) celasse qualcosa di vero. Data la mia curiosità, ha ci ha confessato il Presidente della Pro Loco Prof. Franco Mattei (nella foto), per mezzo di internet, e interpellando amici che avevano avuto a che fare con questa farsa, io stesso avevo interpretato l’ intrigante Frate intorno agli anni ’70, sono riuscito a colmare la mia sete di conoscenza. Ho rinvenuto un testo di Epifanio Mazzocchi, ricercatore storico di tradizioni popolari di Gorga in provincia di Roma. Il suo libro, Fra Ciavolino nella quiete di Gorga”, è prezioso perché, oltre a rifarsi ad altri testi esistenti degli anni ‘21, ‘24, è arricchito di approfondite testimonianze che ci presentano da un lato un Frate francescano dedito al vizio lussurioso, dall’altro una persona pentita, dopo l’espiazione in carcere, che trova la forza di redimersi nel piccolo comune di Gorga, dove morì il 9 Febbraio 1938 all’età di 55 anni e dove riposa in pace nel piccolo cimitero del comune romano. Le vicende di questo Frate lascivo, continua il Prof. Mattei, di bell’aspetto, intelligente, buon oratore, che giunse ad assassinare il suo superiore , Nicola Grossi a San Giovanni a Teduccio, grosso modo, coincidono con il contenuto dei testi della farsa . In essa si parla di 142 amanti, e non è un’iperbole, poiché ovunque i suoi superiori lo spedissero( lo allontanavano continuamente proprio per motivi di tresche), le donne, di qualsiasi età e condizione sociale(dall’umile ancella a dame di corte e principesse), si affollavano presso il suo confessionale. Dopo l’assassinio del suo padre Guardiano, per motivi di furto, stante all’accusa, il processo si celebrò il 3 gennaio 1916 e il Frate fu condannato a 24 anni di carcere. La risonanza di questo processo suscitò grande turbamento nell’opinione nazionale ed internazionale e il “The New York Times”addirittura ne riportò il processo e la sentenza in data 4 gennaio 1921. Dopo trasferimenti in varie carceri (Campobasso, Casa Penale di Augusta in Sicilia, Casa Penale di Pianura, tra l’Isola d’Elba e Corsica) esce di galera il 23/11/1932 all’età di 49 anni, godendo dell’amnistia promossa dal Re su proposta di Mussolini, in occasione del decennale del Fascismo. Dopo la sua uscita dalle carceri, non si parla più di Fra Ciavolino, bensì del “professore” Decimo Salvatore, ottimo docente di Italiano e Latino. Egli si trasferisce nella cittadina di Gorga nel Vocazionario dove insegna appunto latino e italiano e aiuta tanti giovani lungo il cammino del sacerdozio. Una persona, dunque diversa, “una figura grossa, ascetica, alta, un sant’uomo tenuto in tanta considerazione…”, come ricorda Mons. Luigi Scialdoni, intervistato da Mazzocchi. Nella quiete di Gorga il professore Decimo Salvatore confessa al suo Superiore: “Dopo morto io voglio presentare al buon Dio nella valle di Giosafatte, nel giorno del Giudizio Universale, la mia fedina morale senza macchia alcuna”. Dopo la rappresentazione della farsa su Fra Ciavolino, conclude il Presidente della Pro Loco Sepicciano Franco Mattei, ora che conosciamo la sua vera storia, ci proponiamo di recarci a Gorga a deporre un fiore sulla tomba del Professore Decimo Salvatore.

Pietro Rossi

FERVONO I PREPRATIVI PER IL CARNEVALE PIEDIMONTESE .


Piedimonte Matese(Ce). Fervono i preparativi per il prossimo Carnevale Piedimontese che inizia il 6 marzo prossimo e si chiude nella giornata della Festa della donna l’8 marzo. Un Carnevale che si annuncia ricco di partecipazione di carri allegorici e di numerosi gruppi di maschere. Il motivo guida del Carnevale è l’Ottocento vissuto tra eleganza e fervore popolare. Come sempre in prima fila la Pro Loco Vallata che nel suo dna ha come scopo principale non solo quello di promuovere, favorire, tutelare e mettere in risalto tutte le bellezze naturali, artistiche e monumentali della Città di Piedimonte Matese ma anche quello di favorire lo scambio culturale tra i paesi e promuovere progetti per il recupero della civiltà agro pastorale e delle tradizioni popolari del Matese. La promozione turistica, attraverso l’organizzazione di feste e spettacoli vari, è stata negli anni al centro della sua attività e certamente non poteva mancare anche quest’anno.. In questa ottica si colloca l’organizzazione del prossimo Carnevale che allieterà strade e vicoli della cittadina pedemontana con maschere e carri, molti provenienti anche dai paesi vicini.. La manifestazione organizzata dalla Pro Loco Vallata gode del patrocinio del Comune di Piedimonte Matese. Sarà un Carnevale pieno di suggestioni romantiche e di fermenti risorgimentali che culmina con la Festa delle Donne rappresentate da Anita Garibaldi e dalla famosa regina Sissy (Elisabetta d’Austria moglie di Francesco Giuseppe). “Dedicato al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia il Carnevale, puntualizza Geppino Di Baia, art director dello stesso, vuole sdrammatizzare in chiave popolare, giocosa e satirica gli scontri tra Ufficiali austriaci e Patrioti che combattevano per l’Unità d’Italia.