PIEDIMONTE MATESE. Il Prof. Marco Fusco (nella foto), in qualità di Presidente del Comitato Locale per l’Educazione degli Adulti CE6, ha inviato una lettera aperta al neo Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione Arch. Nicola Golia per segnalare due emergenze del settore: il rischio di perdere definitivamente ben quattro milioni di euro per gli ambiti territoriali EDA e il problema del piano di dimensionamento della rete scolastica, da rivedere e correggere per evidenti storture e penalizzazioni per le scuole di montagna. Per la provincia di Caserta, la delibera di giunta regionale n. 342/2009, è rimasta lettera morta. Circa 4 milioni di euro, del riparto fondi per gli ambiti territoriali dell’educazione agli adulti, non assegnati e tutto questo sta creando fondate e condivisibili preoccupazioni tra gli addetti ai lavori. La Giunta Regionale ha deliberato l’assegnazione delle risorse per gli ambiti Eda a ripartizione provinciale. La Provincia di Caserta, ribatte il Prof. Fusco, deve cogliere l’occasione per la costruzione di una rete capace di offrire attenzione alle problematiche dell’apprendimento formale, non formale ed informale in età adulta, implementando attività formative in azioni di sistema già esistenti o da costruire, oltre che investendo sulle competenze acquisite dalla popolazione adulta, attraverso percorsi formativi qualificanti e di crescita sociale. Su questa problematica, Lei in qualità di Assessore all’Istruzione, può convocare la conferenza provinciale per l’educazione agli adulti, affinché si arrivi a stilare un piano attuativo per utilizzare le risorse messe a disposizione dall’Assessorato alla Formazione professionale e Istruzione della Regione Campania; lo stesso organismo può porsi quale valido strumento a servizio di ogni comunità per la programmazione di azioni di sistema rivolte all’adulto e alle loro famiglie, anche in un’ottica di programmazione sociale. Solo attraverso un vero lavoro di rete e solo attraverso il confronto e la scelta congiunta, infatti, si potrà riuscire a salvaguardare il sacrosanto diritto di un territorio di avere servizi per l’istruzione e la formazione che siano degni di questo nome. La seconda questione segnalata dal Presidente del Comitato Locale EDA CE6 riguarda il Piano di dimensionamento della rete scolastica. Bisogna cominciare a mettere mano, ha precisato il Prof. Fusco, al piano elaborato dal vecchio assessore che presenta troppe lacune e non risponde compiutamente alle reali esigenze dei vari territori. Come è noto vanno rispettati i parametri del DPR 233/98 e con le ultime disposizioni di legge, si è deciso di intervenire dall’anno scolastico 2010/2011, per proseguire nel 2011/2012, sui punti di erogazione(chiusura delle scuole con meno di 50 alunni). Di recente hanno intrapreso un’azione positiva, propositiva i sindaci dell’alto casertano, ma la questione va posta in termini diversi. Rimane aperto il discorso delle pluriclassi, anche perché, secondo una recentissima disposizione ministeriale, non si possono prevedere pluriclassi dalla prima alla quinta classe della primaria. Interventi sulla rete scolastica sono urgenti e non più rinviabili. Non è possibile, ad esempio, constatare che in diversi centri della nostra area, ci sono due, tre, addirittura quattro dirigenze scolastiche sottodimensionate, con casi clamorosi di due dirigenze nello stesso stabile. Giova ricordare a tal proposito, conclude Marco Fusco, che le istituzioni scolastiche devono avere, di norma, una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni. I parametri possono essere ridotti fino a 300 alunni nelle piccole isole e nei comuni montani. Appare utile, alla luce delle considerazioni fatte, che si aprano tavoli di confronto con la Regione e la Provincia, vista la rilevanza delle scelte in gioco per la qualità dell’offerta formativa e lo sviluppo dei territori.
Pietro Rossi