08 dicembre 2010

SANTORO LANCIA L’ALLARME DIOSSINA A BAIA LATINA.


BAIA LATINA. Come spesso accade, in questi ultimi tempi, la zona della media valle del Volturno, continua ad essere terra di nessuno. Ultimamente la Regione Campania ha avviato il monitoraggio ambientale legato al progetto regionale per la lotta all’inquinamento da diossina che durerà fino a febbraio 2011. Il “progetto diossina” che prevede quali linee principali la sorveglianza, l’avvistamento, il pattugliamento e pronto intervento nelle zone colpite da questo grave fenomeno d’inquinamento realizzato mediante l’incendio di materiale tossico e nocivo da parte di organizzazioni particolari, è in via di attuazione. La variante è che ultimamente tali fenomeni, che prima interessavano la zona a ridosso di Napoli, ora si sono spostati pericolosamente nelle nostre zone e precisamente lungo l’asse della strada Telesina a scorrimento veloce Caianello – Benevento. Per rendersi conto del fenomeno, dichiara Michele Santoro (nella foto) Commissario Provinciale dell’Associazione ASTRAmbiente – Associazione scientifica per la tutela delle risorse ambientali, sia dell’abbandono di rifiuti di ogni genere che dei residui di incenerimento di rifiuti non meglio identificati basta fermarsi lungo la predetta strada in una qualsiasi piazzola ed allora, solo allora, ci si renderà conto dello scempio e della devastazione ambientale che interessa anche la nostra apparentemente pulita e salubre zona del Matese. L’inizio dei fenomeni di incendio di rifiuti soprattutto nelle ore serali nel nostro territorio, continua Michele Santoro, rappresenta un significativo inizio di una attività molto fiorente che fino a poco tempo fa interessava esclusivamente altre zone della provincia di Caserta se non della regione Campania. Invece oggi questi fenomeni con sempre più periodicità si sono spostati dalle nostre parti forse perché qui da noi i controlli sono più sporadici o totalmente assenti e quindi coloro che sono dediti a tale attività illegale sono meno controllati e possono agire con sempre più periodicità. Dare fuoco a copertoni di autovettura abbandonati, e poi contemporaneamente provvedere allo smaltimento di rifiuti tossici e nocivi, conclude Michele Santoro, provoca una fitta nube di fumo nero irrespirabile con emissione di notevole quantità di diossina che si disperde nell’area circostante e quindi nell’ambiente in cui viviamo noi ed i nostri figli. Provocare questi fenomeni, senza che nessuna Autorità a ciò preposta prenda i dovuti prevvedimenti, è sintomo di poco rispetto sia per l’ambiente che per se stessi. Se poi le Autorità provvedono ad effettuare i dovuti controlli in alcune parti del territorio regionale e non su tutto, escludendo da questi la zona del Matese, allora significa proprio che siamo abbandonati a noi stessi.
Pietro Rossi