ALIFE. Il Partito Democratico di Alife si prepara per le prossime elezioni comunali annunciando che a breve lancerà un “Progetto Paese”: si tratta di definire, insieme ai settori interessati, quale futuro vogliamo dare ad Alife e con quali mezzi. Tre temi su tutto: commercio e centro storico, questione edilizia, attività produttive (agricoltura, industria, artigianato). Si organizzeranno degli incontri preparatori e si giungerà, per ciascun tema, alla realizzazione di un pubblico convegno volto ad illustrare proposte e soluzioni. Prima e non dopo, precisa il Coordinatore cittadino Gianfranco Di Caprio (nella foto),Insieme e non in modo isolato. Per tutti e non per qualcuno. Spero solo che questo sentire venga colto da tutti coloro che, armati di buona volontà e spirito di sacrificio, vogliono offrire la propria disponibilità a far vivere la politica e non a vivere di politica. E’ da un po’ di tempo, racconta Di Caprio, che avvertivo l’esigenza di fare qualche riflessione sull’andamento della vita politica alifana, in particolare da quando è stato ufficializzato lo scioglimento del Consiglio Comunale (comunque in piena e “legittima” attività) ed il ricorso a nuove elezioni nella primavera del 2011. In me è ancora vivissimo il ricordo dell’esperienza del 2009 (la mia prima esperienza) e a distanza di un anno la situazione non è per nulla cambiata, anzi …I giornali dicono quasi sempre le stesse cose e, quando dicono qualcosa di nuovo come in questi giorni, non ci facciamo certo una bella figura! Ma su questo argomento preferisco non intervenire,almeno per il momento e lasciare che gli accertamenti seguano il loro corso. La piazza continua a chiacchierare (tra l’altro è il suo ruolo primario) e spuntano candidati da ogni angolo. Tutti, chiaramente, con ottime intenzioni e tutti, comprensibilmente, con la voglia “di fare qualcosa di buono per il paese”. Io continuo ad osservare, ad ascoltare, a lavorare e soprattutto a cercare di capire cosa possa essere questo qualcosa di buono per il paese… Perché il problema è proprio ciò: ci sono più risolutori che soluzioni!
A questo, poi, si aggiungono i titoli della stampa locale che proclamano candidati a Sindaco in fase di studio.
Proviamo un po’ a pensare, con onestà intellettuale, qual è l’approccio che dovremmo avere in qualità di cittadini per intraprendere l’esperienza amministrativa. Innanzi tutto farei una proposta metodologica: studiare da Sindaco è un po’ come studiare ai più alti livelli del proprio percorso formativo e per fare ciò si presuppone che si sia già fatta un po’ di gavetta. Pertanto mi piacerebbe che ognuno di noi faccia il percorso di crescita completo.Mi piacerebbe anche leggere dichiarazioni in cui i cittadini alifani aspiranti candidati facciano delle proposte concrete e si mettano a disposizione della politica piuttosto che proporsi sulla base del vuoto assoluto. Con questo, conclude Di Caprio, da segretario di partito, non dico che alla vita amministrativa si debba accedere necessariamente attraverso quella che una volta veniva definita militanza (pulire la sede di un partito, attaccare i manifesti e magari sporcarsi anche con la colla): credo nella società civile molto più di quanto si possa immaginare. Chiedo e spero solo che il confronto politico si apra su temi concreti, su quei maledetti programmi che troppo spesso si scrivono solo perché sono necessari alla presentazione di una lista. In questo modo la scelta dei candidati potrà avvenire non solo sulla base delle “famiglie” ma soprattutto sul principio delle competenze affinché anche ad Alife si possa porre termine ad una fase che definire improduttiva è un’opera buona.
Pietro Rossi
A questo, poi, si aggiungono i titoli della stampa locale che proclamano candidati a Sindaco in fase di studio.
Proviamo un po’ a pensare, con onestà intellettuale, qual è l’approccio che dovremmo avere in qualità di cittadini per intraprendere l’esperienza amministrativa. Innanzi tutto farei una proposta metodologica: studiare da Sindaco è un po’ come studiare ai più alti livelli del proprio percorso formativo e per fare ciò si presuppone che si sia già fatta un po’ di gavetta. Pertanto mi piacerebbe che ognuno di noi faccia il percorso di crescita completo.Mi piacerebbe anche leggere dichiarazioni in cui i cittadini alifani aspiranti candidati facciano delle proposte concrete e si mettano a disposizione della politica piuttosto che proporsi sulla base del vuoto assoluto. Con questo, conclude Di Caprio, da segretario di partito, non dico che alla vita amministrativa si debba accedere necessariamente attraverso quella che una volta veniva definita militanza (pulire la sede di un partito, attaccare i manifesti e magari sporcarsi anche con la colla): credo nella società civile molto più di quanto si possa immaginare. Chiedo e spero solo che il confronto politico si apra su temi concreti, su quei maledetti programmi che troppo spesso si scrivono solo perché sono necessari alla presentazione di una lista. In questo modo la scelta dei candidati potrà avvenire non solo sulla base delle “famiglie” ma soprattutto sul principio delle competenze affinché anche ad Alife si possa porre termine ad una fase che definire improduttiva è un’opera buona.
Pietro Rossi