Sono 18 i morti in Italia per l'influenza A - di cui due bambini ai quali si aggiunge un terzo ancora non confermato a Roma - e 30 gli ospedalizzati; 318 invece le vittime in Europa su 500 milioni di abitanti. Ma la nuova influenza resta "lieve" e l'appello ai cittadini è quello di non intasare ospedali e pronto soccorso, bensì contattare i medici di base. In una conferenza stampa a Palazzo Chigi il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio fa il primo punto sulla situazione dopo giorni di preoccupazione, testimoniati dai pronto soccorso affollati, e sottolinea che entro dicembre partirà anche la vaccinazione per i bambini più piccoli ma non a rischio. Rinnovato anche l'invito a vaccinarsi per le donne incinte dopo il terzo mese. Nella conferenza stampa, alla quale ha anche partecipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, Fazio ha inoltre tenuto a precisare che "non esiste un caso Campania": nella regione, infatti, si sono registrati più casi e vittime (sette morti), ma l'indice di mortalità è dello 0,01 per mille, molto più basso di quello in Europa.
Un musicista di 37 anni, F. L. affetto da influenza A, è morto la notte scorsa nell'ospedale San Giovanni di Dio Ruggi d'Aragona di Salerno, dove era ricoverato. Al momento non è precisato se l'uomo soffrisse di altre patologie. Si tratta della nona persona morta in Campania dopo aver contratto il virus H1 N1. L'uomo era sottoposto a dialisi.
18 VITTIME IN ITALIA, MA LETALITA' DIMEZZATA RISPETTO EUROPA: Ad oggi le vittime in Italia per influenza A sono 18, il che, ha affermato Fazio, rende la letalità italiana la metà rispetto alla letalità media registrata in Europa. "Siamo nella fase di pandemia influenzale - ha sottolineato - ma questa influenza in Italia sta provocando vittime in modo limitato. Ricordo che l'influenza stagionale in Italia ha fatto lo scorso anno 8.000 vittime". In totale, in Europa si hanno 318 vittime su 500 milioni di abitanti, per un'incidenza pari a 0,062 per 100.000 abitanti. In Italia, con 18 morti su 60 milioni di abitanti, l'incidenza è pari allo 0,027 per 100.000. L'ultima vittima italiana è una bambina di Bolzano ricoverata a Innsbruck.
MORTA BOLZANINA, FIATO SOSPESO COMPAGNI SCUOLA La bambina morta di influenza A all'ospedale universitario di Innsbruck in Austria, Martina Zanellini, viveva a Bolzano nel popoloso quartiere di Oltrisarco e frequentava le scuole medie Enrico Fermi. Qui i suoi compagni hanno seguito con il fiato sospeso la vicenda, giunta oggi al suo tragico epilogo. "L'intera scuola - ha detto il vicepreside Giuliano Gobbetti - è sempre rimasta vicina alla famiglia della nostra alunna. I genitori, in particolare, hanno avuto bisogno di un particolare sostegno". Il vicepreside ha detto inoltre che Martina non è l'unica allieva colpita dal virus e che altri ragazzi sono rimasti a casa per l'inflenza A. Proprio oggi le autorità sanitarie altoatesine avevano reso noto che all'ospedale di Merano vi sono due uomini - di 40 e di 50 anni, - ricoverati nel reparto di rianimazione per l'influenza A. Le loro condizioni appaiono però in via di miglioramento. Non sono invece state ancora chiarite completamente le cause della morte di un bambino di 5 anni, ricoverato all'ospedale per una forte febbre. Il piccolo, che viveva in un paesino di montagna del Meranese, era morto poco dopo il suo ricovero. L'autopsia effettuata sulla salma non ha dato elementi utili a chiarire i motivi del decesso, ma i sanitari del reparto pediatrico hanno detto che la morte non va attibuita all'influenza A. Ora i medici sono in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio sui prelievi istologici.
APPELLO FAZIO A ITALIANI, NON ANDATE IN OSPEDALE: Un appello ai cittadini italiani affinché non vadano in ospedale o nei pronto soccorso al presentarsi dei sintomi influenzali è stato lanciato da Fazio. I cittadini, ha detto, contattino invece il medico di base, ciò per evitare un "intasamento" del sistema.
PICCO A CAVALLO NUOVO ANNO: "Noi prevediamo il picco verso i primi dell'anno nuovo e quindi in parte il vaccino potrebbe arrivare prima", ha affermato Fazio. "Vaccineremo lo stesso - ha aggiunto - perché con l'anno nuovo è possibile che ci sia nuova ondata, con l'autunno prossimo".
ENTRO ANNO VACCINAZIONE BIMBI PICCOLI NON A RISCHIO: I bambini "sono la categoria più colpita dall'influenza A e finita la vaccinazione dei malati cronici, inizieremo subito a vaccinare i più piccoli partendo dai bambini degli asili nido e quelli in comunità". Mi auguro - ha detto Fazio - che ciò avvenga entro la fine dell'anno". Il motivo, ha spiegato, "non è perché i bambini sono a rischio, ma perché sono i moltiplicatori della pandemia".
FORTEMENTE CONSIGLIATO VACCINO A DONNE INCINTE: La vaccinazione contro l'influenza A è fortemente consigliata alle donne in gravidanza dal terzo mese in poi. La donne in gravidanza, ha detto Fazio, "hanno 4 volte il rischio di sviluppare sintomi gravi, ecco perché le donne incinte devono vaccinarsi, anche se non ci sono esperienze dirette, ma l'Aifa e L'Emea hanno dato parere univoco suggerendo la vaccinazione".
6 MLN DOSI VACCINI A REGIONI ENTRO NOVEMBRE: Al 30 di ottobre tutte le Regioni avevano ricevuto la quota capitaria per un milione di vaccini. Si arriverà a due milioni alla fine della prossima settimana ed a sei milioni alla fine del mese di novembre: "Siamo riusciti a iniziare per primi in Europa la vaccinazione - ha rimarcato Fazio - e non siamo messi male".
NESSUN 'CASO CAMPANIA': "Non si può parlare di un caso Campania" in relazione alla pandemia di influenza A. Lo ha detto Fazio rendendo noto che è stato richiesto un aiuto e un rinforzo per l'unità di crisi della Campania sull'influenza A e, ha sottolineato, "stiamo valutando persone esperte". "Io stesso - ha annunciato il viceministro - mi recherò in Campania". Nella regione, l'incidenza dell'influenza è di 12,6 (3,88 in Italia). In Campania c'é dunque un numero di casi maggiore che nel resto del Paese, ciononostante l'incidenza della mortalità è dello 0,1 per mille, venti volte sotto l'influenza stagionale, e "non si può parlare di un caso Campania".
A ROMA MUORE BIMBO, E' PSICOSI
Centinaia di bimbi ai pronto soccorso della Capitale, nuovi ricoveri e ansia per i risultati di un test effettuato su un bimbo di 10 anni morto all'ospedale San Pietro-Fatebenefratelli di Roma, poi risultato negativo. In un clima di psicosi, medici e cittadini romani hanno cominciato una nuova settimana di visite pediatriche, vaccinazioni e polemiche sulle dosi antivirali, definite "poche" dai medici e "insicure" dal 50% dei pediatri del Lazio. A preoccupare è stata soprattutto l'incognita sulla causa della morte di un bimbo di 10 anni avvenuta ieri all'ospedale Villa San Pietro-Fatebenefratelli. Il bambino, che aveva una pleuropolmonite batterica, era stato ricoverato il 21 ottobre scorso nell'ospedale. Ieri l'aggravamento improvviso nel giro di un'ora: il piccolo non ce l'ha fatta. Adesso i medici dell'ospedale, che hanno anche predisposto l'autopsia, aspettano entro mercoledì prossimo i risultati del tampone nasale inviato al Policlinico Gemelli per accertare se il bimbo fosse affetto dal virus H1N1. Ma quella di oggi è stata anche una giornata di nuovi ricoveri e di una massiccia affluenza ai pronto soccorso, dove nell'ultima settimana sono aumentati dell'80% gli accessi quotidiani di persone con sintomi influenzali. Un dato che ha innescato la preoccupazione dei medici d'urgenza, per i quali "in questa situazione si ritarda l'assistenza a pazienti che ne hanno invece realmente bisogno. Negli ultimi giorni, infatti, in molti Pronto Soccorso si è assistito ad un incremento di pazienti che dopo lunghe attese si allontanano senza aver ricevuto le prestazioni". In alcuni casi, però, anche la preoccupazione dei pazienti è motivata. Al Gemelli, tra i sette nuovi ricoveri, c'é un adulto in rianimazione, per ora considerato 'caso sospetto', e una bimba in terapia intensiva mentre al pronto soccorso dello stesso Policlinico arrivano ogni ora 5 pazienti con sintomi influenzali, di questi l'80% sono bambini. Sotto pressione anche il pronto soccorso pediatrico dell'Umberto I, dove ieri sono stati 150 gli accessi, di cui il 90% con sintomi di influenza A. Ma il virus non ha colpito solo bambini. Un tecnico radiologo degli ospedali di Anzio e Nettuno, é ricoverato da alcuni giorni in rianimazione allo Spallanzani.
NAPOLI, SI AGGRAVA LA SITUAZIONE E' la città di Napoli che conta il più alto numero di morti per l'H1N1: oggi altre due vittime, due donne. Complessivamente otto decessi su 16 ad oggi registrati in tutta Italia. Ma gli esperti, in primis il vice ministro alla salute, Ferruccio Fazio, cercano di rassicurare. E ribadiscono: "Non c'é un caso Campania". Una donna di 42 anni, ai limiti dell'obesità; un'altra, di 72 anni, affetta da gravi patologie di tipo respiratorio, sono le ultime due vittime napoletane per l'Influenza A, morte rispettivamente all'ospedale Cotugno e al Cardarelli. Come già per tutti gli altri casi, sarà l'autopsia a stabilire se sia stata l'Influenza A a determinare la morte o se, invece, la causa determinante sia stata una o più patologie pregresse. Esiti, quelli degli esami autoptici, attesi anche per il caso della piccola Emiliana, la bimba di 11 anni, affetta dall'Influenza A, morta all'ospedale Santobono di Napoli venerdì scorso. Al momento sono 43 le persone affette dall'H1N1 ricoverate all'ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento in Campania. Cinque sono i pazienti ricoverati in rianimazione: in quattro destano preoccupazione mentre i sanitari nutrono buone speranze per il quinto ricoverato di 56 anni. Dodici, invece, i bimbi degenti all'ospedale pediatrico Santobono dove continua senza sosta il via vai delle mamme al pronto soccorso. Secondo quanto riferito dal direttore sanitario dell'ospedale Santobono, "nella scorsa notte ci sono stati sei ricoveri sospetti, ma nessun caso particolare o grave". Oggi in pochi, solo tredici, si sono rivolti ai venti centri dell'Asl Napoli 1 dove è partita la vaccinazione per i cittadini. Mentre in tanti continuano ad affollare i pronto soccorsi degli ospedali della città. Non a caso, in serata, l'ennesimo appello dell'assessore regionale alla Sanità, Mario Santangelo: "non andate negli ospedali". Ma, soprattutto, gli esperti lo ripetono in continuazione: il fatto che in città si sia registrato il più alto numero di decessi non significa che esista un "caso Napoli". Lo dice Fazio che annuncia che presto si recherà in Campania dove arriverà anche un esperto in aiuto e dove, comunque, il tasso di mortalità "é dello 0,1 per mille, venti volte l'influenza stagione". E lo spiega l'assessore regionale alla Sanità. "Intanto siamo una regione ad alta densità demografica dove Napoli e Caserta, le zone più popolose, non a caso sono quelle più esposte - ha detto in conferenza stampa - Ad Avellino, Benevento e Salerno, infatti il virus attecchisce meno. Poi c'é da ricordare che la Campania è una regione giovane e il virus colpisce soprattutto i giovani, che hanno meno anticorpi. In ultimo, da noi sono stati fatti tamponi in misura più numerosa che altrove. Ecco perché ritengo che quando da noi il fenomeno diminuirà sarà più alto altrove". I vaccini già disponibili sono 135 mila cui se ne aggiungeranno altri 106 mila in arrivo tra domani e dopodomani. Intanto la Regione ha anche istituito un numero verde (800-187514) al quale risponde una equipe di epidemiologi dell'ospedale Cotugno a cui potranno rivolgersi medici e cittadini.
c.s.