Gallo Matese. La scelta di formalizzare le dimissioni dalla giunta da parte dei consiglieri Cioffi Giovanni, Santoro Michele e Pietro Trudo, si è resa necessaria in quanto non era più tollerabile accettare modi e forme con cui si operavano le scelte amministrative da parte del Sindaco. Sono troppe le situazioni che abbiamo ritenuto non più condivisibili sul quale occorreva fare chiarezza, ed è per questo che abbiamo ritenuto indispensabile operare delle scelte chiare e inequivocabili, soprattutto per il rispetto della cittadinanza e delle persone che ci hanno votato. Restare in maggioranza a cercare di raddrizzare la rotta significava accettare compromessi che da parte nostra non potevano essere sostenuti. In questo anno, e poco più di vita amministrativa, passata tra alti e bassi, tra screzi e riconciliazioni, abbiamo lottato con il solo obiettivo di dare una svolta a questo paese. Che poi sono le stesse motivazioni che hanno animato la nostra candidatura, all’interno della lista. la frammentazione politica imperante all’interno della comunità, aveva fatto maturare in noi la convinzione che si potesse dare un contributo qualitativo a prescindere dalle liste, daltronte in un paese di seicento abitanti gira gira ti ritrovi a parlare sempre con le stesse persone. Ci avevamo creduto a tal punto da metterci la faccia e scendere in campo senza paura di affrontare le critiche e le accuse di chi in quel momento non la pensava come noi. Oggi e maturata la convinzione che non possono essere più tollerati compromessi accomodanti, per cercare di tirare avanti la carretta. Siamo stati accusati di non aver motivato adeguatamente le nostre dimissioni, noi riteniamo dal canto nostro che le nostre convinzioni vanno manifestate con atti concreti intrapresi nell’ambito del consiglio comunale, e lasciamo il giudizio sul nostro operato alla gente. Il Sindaco che ha tanto a cuore la forma, non si è preoccupato minimamente di dare spiegazioni adeguate dei suoi continui cambiamenti e trasformismi, non ultimo quello della Comunità Montana. Le tessere di partito cambiate ormai non si contano più. Crediamo, visto le recenti dimostrazioni di simpatia, che abbia aderito al Partito Democratico, abbiamo motivo di credere che quest’ultimo apparentamento sia quello buono… Non ricordiamo giustificazioni adeguate quanto ha mandato a casa, prima della scadenza naturale la giunta Delli Carpini. Purtroppo nostro malgrado, il Sindaco fregandosene, di ogni buona regola sta semplicemente portando avanti il suo disegno spregiudicato, che consiste nel garantirsi la sopravvivenza amministrativa ad ogni costo. Si è reso artefice di portare a Gallo una lista di forestieri che rispondono al suo comando, e che doveva (come poi ha fatto) usare come arma di ricatto verso i consiglieri eletti. Lui sapeva che avremmo esitato a dimetterci, -immediatamente dopo le elezioni- perché sentivamo (come sentiamo tutt’ora) il peso delle nostre responsabilità, ed abbiamo accettato, -anche se a molti il nostro gesto è sembrato incomprensibile- andare avanti e cercare comunque di amministrare e dare un contributo. Ci siamo resi conto che il nostro operare poteva portare solo ad un baratro. I fatti di questi giorni testimoniano comunque la spregiudicatezza messa in campo, siamo stati intimati e ricattati con metodi e forme che possiamo definire medioevali, al solo fine di condizionare le nostre scelte, ed imporre un nostro rientro, corteggiamenti avvenuti anche dopo l’ultimo consiglio, il sindaco si deve rassegnare da parte nostra non vi saranno ripensamenti. In un contesto dove vi è rispetto per le istituzioni le dimissioni di cinque consiglieri sei fino a quando il consigliere Francesco Assalone non è stato ripescato (non ci risulta che abbia dato adeguate spiegazioni su questo suo gesto tanto clamoroso, probabilmente consigliato degli amici di Piedimonte), deve portare alle dimissioni del Sindaco, soprattutto quando il paese e spaccato, con un malcontento che non si era mai registrato prima. Invece quello a cui assistiamo e tutt’altra cosa. Si surroga all’esterno, si prendono i forestieri e si portano in maggioranza, si nomina una nuova giunta alla menopeggio. Noi crediamo che la gente si dovrebbe porre alcune semplici domande: quale dazio è stato pagato affinché quattro persone di Vitulazio vengono a sostenere una amministrazione in un paese che non è il loro? perché tanto affetto? Quali sono i veri obiettivi che intendono perseguire? Qualcuno, tempestivamente prima dell’ultimo consiglio, preoccupato dell’accoglienza che si poteva manifestare ai nuovi consiglieri di maggioranza si è subito affrettato a dispensare giudizi positivi, arrivando a definire queste gente: “persone per bene”. Ma può essere mai definito una persona per bene un mercenario della politica? Noi riteniamo che quando si arriva a fare cose di questo tipo, e si passa dalla teoria ai fatti, tutto si fa tranne che gli interessi del Paese. Se valgono minimamente i principi morali di rispetto per le istituzioni e dei propri votanti, un Sindaco (se è in buona fede) dovrebbe avere il buon senso di dimettersi ed affrontare con dignità il giudizio della gente. Ogni amministratore pubblico, con un briciolo di amor proprio e coscienza, affronta a viso aperto, in ogni tempo ed in ogni circostanza il giudizio limpido ma severo dei propri cittadini. Invece quello a cui stiamo tutti assistendo e un vero colpo di mano, dove persone che non rappresentano nessuna famiglia di Gallo ma solo il volere del sindaco sono chiamati a mantenere il consiglio. Tutto questo è assurdo. Ed è ancora più assurdo il tentativo di voler attribuire a noi questa scellerata responsabilità, come a dire: “che le nostre dimissioni hanno reso necessario questo sacrificio”. Rivolgiamo un appello ai consiglieri gallesi: “non rendetevi complici di questo scellerato disegno, mantenere questo stato di cose non aiuta alla risoluzione dei problemi di questo Paese”. (Pietro Trudo, Michele Santoro, Giovanni Cioffi)
Fonte:teleradionews