NAPOLI. NELLA SEDUTA ODIERNA DEL CONSIGLIO REGIONALE, L’AULA HA APPROVATO L’ORDINE DEL GIORNO RELATIVO ALLA DELOCALIZZAZIONE DELLA CENTRALE TURBOGAS DAL COMUNE CASERTANO DI PRESENZANO.
“Con la risoluzione approvata oggi in Aula il Consiglio Regionale si assume una grande responsabilità in merito alla scelta assolutamente scellerata e quantomeno inopportuna compiuta dall’Assessore Ganapini – afferma il capogruppo regionale del Pse, Gennaro Oliviero –.
La possibilità di costruire o meno un impianto del genere non può derivare solo dalla volontà di chi vuole realizzarlo ma deve essere il frutto di una pianificazione compiuta almeno su scala provinciale.
Con il provvedimento presentato e approvato oggi – continua entusiasta Gennaro Oliviero – si è posta in evidenza la costruzione della centrale turbogas a Presenzano la quale non avrebbe nulla di “sostenibile” ma, al contrario, aumenterebbe di fatto l’inquinamento presente sul territorio comunale e si è impegnati la Giunta Regionale ad eliminare il sito individuato disponendone l’immediata sospensione di tutte le procedure amministrative relative ai progetti presentati.
Ad oggi purtroppo non si è stati all’altezza di costruire politiche energetiche alternative basate sulla riduzione dei consumi e sulla maggiore efficienza del sistema.
Bene ha fatto l’Amministrazione del Comune di Presenzano a rappresentare le opportune rimostranze dando così voce ad una rilevante opposizione da parte della collettività locale. Difatti sui cittadini grava la presenza di una centrale idroelettrica e di altre infrastrutture quali gli elettrodotti il cui impatto e le ricadute ambientali hanno nel tempo sensibilmente alterato l’intero equilibrio.
Sono consapevole che in settori delicati come la tutela dell’ambiente e la salute pubblica le proposte non possono essere calate dall’alto ma devono essere il frutto di una programmazione di politiche di ampio respiro.
Se veramente la Regione Campania vuole dare un contributo allo sviluppo della Provincia di Caserta – conclude Gennaro Oliviero – deve ripartire necessariamente da quel legame stretto e indissolubile con il suo mortificato territorio, costruendo iniziative di risanamento ambientale”.