Questa mattina a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri ha approvato il D.P.E.F. senza alcun confronto preventivo con i rappresentanti del personale del Comparto Sicurezza e Difesa, dimostrando, ancora una volta, assoluto disinteresse verso gli uomini e le donne che operano in questo importante e delicato settore lavorativo. La decisione assunta, per le modalità ed i tempi in cui si è sviluppata, non può che essere interpretata come un chiaro ed inequivocabile atto politico di estrema gravità, che non può essere ascritto in alcun modo ad un mero "incidente" ma come conseguenza diretta di una presa di distanze dal personale delle forze di polizia. La mancata convocazione preventiva a Palazzo Chigi dei rappresentanti delle forze di polizia, costituisce peraltro una palese violazione di una specifica norma del D.Lgs nr.195/95 che impegna il Governo alla convocazione per un preventivo incontro con le parti sociali prima della presentazione ed approvazione del DPEF. Il tentativo maldestro posto in essere dal Governo su precisa sollecitazione di ambienti militari di convocare le rappresentanze del personale dopo l'approvazione del DPEF da parte del Consiglio dei Ministri, costituisce un ulteriore sgarbo istituzionale ed un rimedio peggiore del male in quanto, oltre a non essere rispettoso delle norme, offende anche la dignità degli operatori della sicurezza e non è rispettoso del ruolo di rappresentanza del personale. Molti ed eminenti rappresentanti del Governo, anche in occasione di recenti ed importanti eventi internazionali, non hanno lesinato dichiarazioni alla stampa per lodare l'operato degli appartenenti alle forze dell'ordine e alle forze armate, ma una volta spente le luci dei riflettori, la realtà dimostra la mancanza di volontà di avere un confronto con i sindacati di polizia in un momento così importante e decisivo come la fase di predisposizione del DPEF con la programmazione e previsione degli stanziamenti economici per l'anno successivo. Ancora una volta gli uomini e le donne delle forze di polizia sono stati ingannati da chi ha sempre verbalmente dichiarato vicinanza, attenzione e sensibilità verso questo mondo. Dopo l'approvazione della manovra finanziaria triennale dello scorso anno dove sono stati effettuati consistenti tagli di risorse economiche sulla sicurezza, si era creduto alle promesse fatte dal Ministro della Funzione Pubblica che, a nome del Governo, aveva invitato i rappresentanti sindacali ad avere pazienza in quanto "dopo la somministrazione delle necessarie medicine e degli antibiotici per curare il bilancio dello Stato" con la Finanziaria di quest'anno l'Esecutivo avrebbe somministrato al Comparto Sicurezza e Difesa "le vitamine" Dobbiamo rilevare un'incomprensibile atteggiamento di ostilità da parte del Governo nei confronti degli operatori del mondo della scurezza. Per queste ragioni le scriventi organizzazioni sindacali che rappresentano il 100% degli uomini e le donne del Corpo forestale dello Stato, con una scelta politica coerente alle azioni poste in essere dall'Esecutivo, hanno deciso di non partecipare alla riunione convocata a Palazzo Chigi dopo l'approvazione del DPEF ed annunciano azioni di formale protesta manifestando in ogni luogo ed in ogni forma, nel pieno rispetto delle leggi del Paese, il loro dissenso e denunciando all'opinione pubblica il mancato rispetto degli impegni assunti ed il clima di diffuso malessere che aumenta sempre più tra il personale e la mancanza di risorse per realizzare una vera e concreta politica della sicurezza capace di dare risposte alle crescenti esigenze dei cittadini.
SAPAF UGL CFS FESIFO CISL CFS UIL CFS CGIL CFS
Marco Moroni Danilo Scipio Ivan Germani Pier Giorgio Cortesi Antonio Pipitone Stefano Citarelli
Fonte: comunicato stampa
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Marco Moroni Danilo Scipio Ivan Germani Pier Giorgio Cortesi Antonio Pipitone Stefano Citarelli
Fonte: comunicato stampa