Caserta. Con l'introduzione del sistema contributivo, che si basa basato sui contributi versati durante la vita lavorativa, le pensioni a carico dello Stato saranno di gran lunga inferiori rispetto a quelle liquidate con il vecchio sistema retributivo (non più del 50% dell'ultima retribuzione) e per questo, proprio per garantire ai lavoratori una pensione adeguata, era nata l'esigenza di costituire forme di previdenza complementare (fondi pensione).
Dopo circa 13 anni dalla entrata in vigore della cosiddetta "legge Dini", che ha riformato sostanzialmente il sistema pensionistico, l’attuazione di una previdenza complementare per il personale del pubblico impiego non è stata ancora portata a termine. Con l'eccezione del Comparto Scuola con il "Fondo Espero", non sono
stati infatti attivati i fondi pensione né per il pubblico impiego né per il Comparto Sicurezza. Ciò pone gli operatori del settore, e tra essi il personale del Corpo Forestale dello Stato, in una situazione di disagio poiché non può né accedere alla pensione integrativa né tornare al sistema retributivo se al 31.12.1995 aveva meno
di 18 anni di contributi. A seguito delle pressioni politiche fatte soprattutto Sindacato, il Sen. Ramponi aveva
presentato un Disegno di legge per il "Differimento della legge Dini per le Forze Armate e di Polizia" che tuttavia si è arenato in Commissione Bilancio in quanto privo di copertura finanziaria. E' sorta quindi l'esigenza di far riconoscere al personale del Comparto Sicurezza il diritto al sistema previdenziale retributivo ovvero che gli venga applicato un regime misto che preveda il sistema retributivo fino a quando sarà avviata la previdenza
complementare. Molteplici, pertanto, sono i ricorsi collettivi in atto organizzati da associazioni sindacali e organizzazioni vicine al personale militare tesi al riconoscimento di tali diritti. La UIL/Corpo Forestale dello Stato, pur consapevole che iniziative del genere hanno un certo rischio di soccombenza, con lo scopo di garantire anche ai propri iscritti la possibilità di rivendicare in sede amministrativa i citati diritti ha l'intenzione di
organizzare in maniera assolutamente gratuita per i propri iscritti, un ricorso da presentare al TAR. Tutti gli iscritti interessati possono rivolgersi direttamente alla Segreteria Nazionale UIL/CFS o ai dirigenti territoriali per ritirare i moduli di adesione.
Fonte: comunicato stampa U.I.L. Pubblica Amministrazione
Dopo circa 13 anni dalla entrata in vigore della cosiddetta "legge Dini", che ha riformato sostanzialmente il sistema pensionistico, l’attuazione di una previdenza complementare per il personale del pubblico impiego non è stata ancora portata a termine. Con l'eccezione del Comparto Scuola con il "Fondo Espero", non sono
stati infatti attivati i fondi pensione né per il pubblico impiego né per il Comparto Sicurezza. Ciò pone gli operatori del settore, e tra essi il personale del Corpo Forestale dello Stato, in una situazione di disagio poiché non può né accedere alla pensione integrativa né tornare al sistema retributivo se al 31.12.1995 aveva meno
di 18 anni di contributi. A seguito delle pressioni politiche fatte soprattutto Sindacato, il Sen. Ramponi aveva
presentato un Disegno di legge per il "Differimento della legge Dini per le Forze Armate e di Polizia" che tuttavia si è arenato in Commissione Bilancio in quanto privo di copertura finanziaria. E' sorta quindi l'esigenza di far riconoscere al personale del Comparto Sicurezza il diritto al sistema previdenziale retributivo ovvero che gli venga applicato un regime misto che preveda il sistema retributivo fino a quando sarà avviata la previdenza
complementare. Molteplici, pertanto, sono i ricorsi collettivi in atto organizzati da associazioni sindacali e organizzazioni vicine al personale militare tesi al riconoscimento di tali diritti. La UIL/Corpo Forestale dello Stato, pur consapevole che iniziative del genere hanno un certo rischio di soccombenza, con lo scopo di garantire anche ai propri iscritti la possibilità di rivendicare in sede amministrativa i citati diritti ha l'intenzione di
organizzare in maniera assolutamente gratuita per i propri iscritti, un ricorso da presentare al TAR. Tutti gli iscritti interessati possono rivolgersi direttamente alla Segreteria Nazionale UIL/CFS o ai dirigenti territoriali per ritirare i moduli di adesione.
Fonte: comunicato stampa U.I.L. Pubblica Amministrazione