04 aprile 2008

Il Sindaco di Piedimonte Matese Avv. Vincenzo Cappello Emana l'Ordinanza per gli Obblighi e le metodologie da attuare per la raccolta differenziata.




Città di Piedimonte Matese
Provincia di Caserta

Il Sindaco
Avv. Vincenzo Cappello


Obblighi e metodologie da attuare per la raccolta differenziata
IL SINDACO

PREMESSO

• Che i rifiuti prodotti nella forma "tal quale" costituiscono una continua emergenza sia a causa della quantità giornaliera prodotta in continuo aumento sia per la crisi che riguarda gli impianti finali di conferimento del "tal quale" nella regione Campania, con il conseguente aumento dei costi;
• Che le pubbliche amministrazioni in base alla normativa vigente hanno l'obbligo di predisporre ogni azione di prevenzione/riduzione delle quantità di rifiuti e devono svolgere azioni rivolte alla valorizzazione, studio e introduzione di sistemi integrati per favorire il massimo recupero di energia e di risorse. In particolare, i singoli comuni devono impegnarsi a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero delle frazioni organiche e dei materiali recuperabili riducendo in modo sensibile la quantità di rifiuti secchi indifferenziati da conferire nelle cosiddette discariche;
• Che in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo previsto dalle norme di settore, la tassa sulla raccolta rifiuti è destinata ad aumentare, con l'aggravio delle sanzioni per i Comuni che non rispetteranno gli obblighi previsti;
• Che a questo fine è stato adottato con Deliberazione del Commissario n. 120 del 18.05.2007 il Piano Programma di esecuzione dei servizi di igiene urbana unitamente al progetto di organizzazione nel quale sono riportate le modalità di effettuazione del servizio integrato gestione rifiuti finalizzato al raggiungimento degli obiettivi minimi del 35% di raccolta differenziata sul territorio comunale così come disposto dal D.Lgs. 22/97 come modificato dal D.Lgs. 152/06;
• Che con Delibera di Consiglio Comunale n. 23 del 02.08.2007 veniva approvato il piano programma di esecuzione dei servizi di igiene urbana;
• Che con atto in data 21.11.2007 è stato stipulato con il Consorzio CE1, con sede legale in San Potito Sannitico (CE) via E. Sanillo n. 31, il contratto per l’affidamento della gestione dei servizi relativi al ciclo integrato dei rifiuti;
• Che è stata avviata la campagna di informazione e sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti e per rendere pubblica la modalità di raccolta differenziata dei rifiuti;
• Che è necessario proseguire nella fase successiva per la gestione dei rifiuti solidi urbani ed assimilati;
CONSIDERATO

• Che, al fine di raggiungere gli obiettivi suddetti, è stato introdotto sul territorio comunale il sistema di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati in regime di raccolta differenziata attraverso servizio di tipo "porta a porta", e quindi risulta necessario emanare dettagliato provvedimento sulle disposizioni cui devono attenersi i soggetti produttori di rifiuti;
• Che il progetto di organizzazione dei servizi di igiene urbana nel Comune di Piedimonte Matese è svolto per le seguenti tipologie distinte di rifiuti urbani e assimilati: frazione secca non riciclabile (residuale), frazione organica, frazione secca riciclabile multimateriale (carta, plastica e lattine), frazione vetro, oltre che integrato dal servizio di raccolta differenziata presso gli esercizi commerciali, dal servizio di raccolta degli ingombranti, dal servizio di raccolta rifiuti urbani pericolosi e dal servizio di spezzamento, così descritti nel piano programma di esecuzione di cui al contratto stipulato in data 20.11.2007 come ;
• Che, a tale riguardo, si è provveduto alla distribuzione delle attrezzature e dei materiali necessari all'espletamento del sistema di raccolta dei rifiuti urbani e assimilati in regime di raccolta differenziata attraverso servizio di tipo"porta a porta";
• Che risulta opportuno disciplinare il servizio, nella fase di avvio, con apposita ordinanza al fine di consentire l'ordinato svolgimento delle attività previste nel Piano di raccolta, approvato con Delibera di giunta comunale n. 69 del 21.02.2008;
Visto l’art. 50, del T.U. degli EE.LL. approvato con D.Lgs. n. 267/2000;
Visto il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 recante "Norme in materia Ambientale";
Visto il vigente Statuto del Comune di Piedimonte Matese;
Visto il Piano di raccolta e relativi allegati, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 23 del 02.08.2007;
Visto il provvedimento di approvazione delle modalità di attuazione del servizio integrato gestione rifiuti approvato con delibera di Giunta Comunale n. 69 del 21.02.2008;

ORDINA

A tutta la cittadinanza, alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche, il divieto di conferimento dei rifiuti di ogni tipo nei contenitori stradali a partire dalla mezzanotte del giorno 6 aprile 2008 al fine di consentire la sostituzione dei contenitori stradali con quelli idonei alla raccolta differenziata, con l'obbligo di differenziare i rifiuti riponendoli negli appositi contenitori forniti dal Comune di Piedimonte Matese agli utenti e di mantenerli presso il proprio domicilio fino al 7 aprile 2008.

ORDINA ALTRESÌ

A tutta la cittadinanza, alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche far data dal 7 aprile 2008:
1) Di adeguarsi al nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati, utilizzando esclusivamente i contenitori, e i materiali (sacchetti) forniti dal Comune di Piedimonte Matese agli utenti;
2) Di far obbligo a tutti i soggetti produttori di rifiuti di conferire gli stessi nei contenitori, e nei sacchi che dovranno essere conservati all'interno dei condomini, dei fabbricati ovvero nelle aree private o di pertinenza degli edifici e in ogni caso, provvedendo all'esposizione degli stessi, fuori dalla porta di ingresso dello stabile prospiciente la via pubblica, nei giorni di raccolta predeterminati come previsto nel calendario recapitato a tutti gli utenti, e ricollocando i contenitori all'interno degli stabili, dopo gli svuotamenti, con le modalità appresso descritte:

UMIDO ORGANICO busta trasparente nel contenitore bianco LUNEDI’ – GIOVEDI’ e SABATO
MULTIMATERIALE busta azzurra MERCOLEDI’
SECCO NON RICICLABILE busta nera nel contenitore nero MARTEDI’ e VENERDI’
VETRO contenitore stradale verde TUTTI I GIORNI
INGOMBRANTI ritiro su prenotazione telefonica
PILE e FARMACI negli appositi contenitori dislocati sul territorio

Ordina altresì il divieto di:

1. Abbandonare e depositare in modo incontrollato rifiuti sul suolo e nel suolo nonché di immettere rifiuti di qualsiasi genere nelle acque superficiali, sotterranee e in atmosfera.
2. Gettare, versare o depositare in modo incontrollato sulle aree pubbliche e private di tutto il territorio comunale e nei pubblici mercati, qualsiasi rifiuto, immondizia, residuo solido, semi solido e liquido e in genere materiali di rifiuto e scarto di qualsiasi tipo, natura e dimensione, anche racchiuso in sacchetti o contenuto in recipienti; il medesimo divieto vige per le superfici acquee, i rii, i canali, i corsi d'acqua, i fossati, gli argini, le sponde, nonché i cigli delle strade ricadenti in territorio comunale.
3. Depositare presso i contenitori porta rifiuti dislocati sul territorio comunale qualsiasi rifiuto, immondizia, residui provenienti da attività agricole, agroindustriali e da lavorazioni in genere.
4. Esporre sacchi contenenti rifiuti o componenti degli stessi sulla via pubblica in giorni e in orari diversi da quelli stabiliti dal servizio di raccolta domiciliare e differenziata dei rifiuti, con il sistema "porta a porta", per le frazioni di rifiuto per le quali il servizio viene effettuato con le modalità domiciliare.
5. Su tutto il territorio comunale smaltire tramite combustione all'aperto rifiuti di qualsiasi genere. Tale divieto non si applica per i rifiuti vegetali a condizione che vengano combusti in aree agricole, nel rispetto delle leggi e delle disposizioni in materia vigenti e adottando le cautele per limitare al massimo i pericoli e le emissioni.

AVVISA

1. Che il mancato rispetto della presente Ordinanza Sindacale per le violazioni indicate comporterà:
• la segnalazione all'Autorità Giudiziaria di ipotesi di reato qualora la violazione costituisca fattispecie punibile ai sensi delle leggi vigenti.
2. Che nel caso di conferimento dei rifiuti effettuato in modo difforme dalle modalità sopra descritte, i rifiuti collocati in violazione delle caratteristiche quantitative o qualitative prescritte dal presente atto, saranno lasciati sul posto e dopo il passaggio degli operatori preposti alle apposite segnalazioni, il produttore avrà l'obbligo di ritiro immediato dei medesimi rifiuti dagli spazi pubblici e/o privati con l'obbligo del corretto conferimento nei giorni successivi.
DISPONE
1. L'invio della presente al Segretario Generale e all’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune di Piedimonte Matese affinché la presente Ordinanza sia resa pubblica mediante l'affissione all'Albo Pretorio del Comune, e sia data ampia pubblicità alla cittadinanza mediante pubblicazione sul sito internet del Comune di Piedimonte Matese, comunicati stampa e affissione di manifesti;
2. Che il provvedimento medesimo venga notificato al Consorzio Intercomunale dei Rifiuti Caserta 1” con sede in San Potito Sannitico (CE) alla via E. Sanillo n. 31 per ogni azione consequenziale alla presente ordinanza, ai fini dell’ottemperanza di quanto in esso ordinato;
3. Che copia di detto atto venga trasmessa:
• Al Comando Polizia Municipale, alla locale stazione dei Carabinieri di Piedimonte Matese, al fine dell’osservanza della presente ordinanza;
• Alla Prefettura di Caserta, al Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti della regione Campania, all'ARPAC provinciale e all'ASL CE/1 di Piedimonte Matese per opportuna conoscenza.

INFORMA

Che avverso la presente ordinanza è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti al Tribunale amministrativo regionale competente per territorio secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero è ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto.
Piedimonte Matese, 04/04/2008

Il Sindaco
(Avv. Vincenzo CAPPELLO)
L'Assessore.
(P.I. Giuseppe RISELLI)

“Il Cuore d’Atleta, Oltre i limiti della natura…”




Il “Cuore d’Atleta” “Oltre i limiti della natura…” Relazione a cura del dott. Luigi Ferritto, scritta a scopo divulgativo, in modo da poter informare gli atleti su eventuali adattamenti cardiaci allo sforzo ed evitare delle possibili false preoccupazioni per “Adattanenti” fisiologici nei grandi sportivi. Dott.Luigi Ferritto Dipartimento di Medicina Generale, Ambulatorio di Fisiopatologia dello Sport della Clinica “Athena” Villa dei Pini di Piedimonte Matese (CE)
Il “Cuore d’Atleta” In questi ultimi decenni la cultura sportiva ha subito notevoli cambiamenti. Gli atleti agonisti con importanti ambizioni, infatti, seguono per la preparazione, rigorose schede d’allenamento che comprendono sedute giornaliere di più ore e che portano a vari adattamenti sia a carico dei muscoli scheletrici, sia a carico del sistema cardiovascolare: proprio i cambiamenti che avvengono su quest’ultimo sono conosciuti come sindrome del “cuore d’atleta”(1). Il lettore, deve però prestate attenzione perché, come su detto, questi adattamenti fisiologici sono propri di atleti di elevato livello agonistico e non di atleti di basso livello o dediti ad attività ludico-ricreativa, dove l’anatomia cardiovascolare non differisce molto dal soggetto sedentario (2).
Adattamenti CardiaciGli adattamenti cardiaci, sono da sempre i più discussi e studiati, a causa della importanza vitale che ha quest’organo. I lunghi e prolungati allenamenti provocano dei cambiamenti morfologici cardiaci tra cui l’incremento delle dimensioni delle camere cardiache sinistre, del setto interventricolare, della massa e degli apparati valvolari.I meccanismi che provocano modificazioni della morfologia cardiaca negli atleti sono molteplici, ma il tipo di sport ha una particolare importanza: gli sport di resistenza (ciclismo, sci di fondo, canottaggio e canoa) hanno il maggiore impatto nell’ingrandire la cavità ed aumentare lo spessore delle pareti del ventricolo sinistro. Gli atleti praticanti queste discipline presentano dimensioni delle pareti e/o delle cavità ventricolari al di sopra dei limiti normali, tanto da simulare u na condizione patologica, quale la cardiomiopatia ipertrofica (quando lo spessore delle pareti è > 13 mm) o la cardiomiopatia dilatativa (quando la cavità ventricolare sinistra è > 60 mm). Il meccanismo causale di un così importante rimodellamento cardiaco è rappresentato dall’aumento della portata cardiaca (che durante sforzo supera i 30 l/min) e della pressione arteriosa sistolica (che durante sforzo supera i 200 mmHg). La dilatazione della cavità ventricolare sinistra negli atleti, soprattutto quelli praticanti sport di resistenza, può arrivare sino a 70 mm, che verosimilmente rappr esenta il limite fisiologico dell’ingrandimento indotto dall’allenamento. L’ingrandimento della camera ventricolare avviene in modo globale ed omogeneo, per cui la normale geometria ventricolare non è alterata, così come lo spessore delle pareti è normale o aumentato. Nella cardiopatia dilatativa, anche se le dimensioni assolute della cavità ventricolare possono presentare valori simili all’atleta, non raramente il diametro traverso diastolico supera i 70 mm ed è associata ad un rimodellamento geometrico ventricolare, che tende ad assumere un aspetto globoso. Gli atleti praticanti sport di potenza (sollevamento pesi o lanci) presentano un ispessimento delle pareti ventricolari, che è conseguenza del carico di pressione cui vanno incontro durante l’allenamento (la pressione sistolica supera abitualmente i 200 mmHg, talora anche i 300 mmHg), mentre la cavità ventricolare sinistra non si modifica sensibilmente. Generalmente l’ispessimento delle pareti ventricolari negli atleti ben allenati non supera i 15-16 mm, che rappresentano il limite dell’ipertrofia fisiologica indotta dall’allenamento. Nel cuore d’atleta la distribuzione dell’ipertrofia è simmetrica e regolare anche se i diversi segmenti del miocardio ventricolare possono non essere ispessiti in modo uguale (il setto anteriore mostra generalmente il massimo ispessimento) ma le differenze sono modeste e nell’insieme l’ipertrofia risulta simmetrica ed omogenea. Al contrario, nei pazienti con cardiopatia ipertrofica, l’ipertrofia è tipicamente asimmetrica e, anche se il setto interventricolare è la regione più spesso coinvolta dall’ipertrofia, esiste una eterogeneità morfologica e non sono rari i casi in cui il massimo ispessimento interessa solo altri segmenti del ventricolo. Gli atleti praticanti sport di squadra, infine, presentano variazioni della morfologia cardiaca usualmente più lievi, a ragione del carico emodinamico più modesto (3) .Il sesso ha importanza nel determinare il grado di rimodellamento cardiaco. Le atlete, quando paragonate ai maschi della stessa età e praticanti le stesse discipline sportive, presentano dimensioni minori sia della cavità (circa - 10%) che dello spessore delle pareti ventricolari (circa - 20%). Queste differenze sono legate ad una serie di fattori, tra cui i principali sono la taglia corporea (e la percentuale di massa magra) mediamente più piccole nelle donne, l’aumento più modesto della portata c ardiaca e della pressione arteriosa sistolica durante lo sforzo e, non ultimo, il più basso livello di ormoni androgeni naturali. Le differenze nella morfologia cardiaca tra atleti ed atlete hanno notevole importanza clinica: infatti gli uomini possono sviluppare una ipertrofia delle pareti ventricolari sino a 15 o 16 mm, mentre al contrario le donne raramente superano gli 11 mm. Pertanto, il problema della diagnosi differenziale tra “Cuore d’Atleta” e cardiomiopatia ipertrofica non si pone usualmente nelle atlete (4,5,6). La frazione di eiezione ventricolare sinistra del “Cuore d’Atleta”, misurata ecocardiograficamente o con altre metodiche, risulta uguale o leggermente inferiore alla norma; al contrario, la funzione diastolica è nettamente aumentata e migliorata negli atleti, tanto che il riempimento ventricolare appare già completo in protodiastole e ciò sembra strettamente associato ad un incremento delle dimensioni e delle performance cardiache.Caratteristiche del ventricolo sinistro nel “Cuore d’atleta” sono delle trabecole fibrose o fibro-muscolari tese tra le sue pareti,definite false corde tendinee per differenziarle dalle vere corde: generalmente sono tese tra setto interventricolare e parete laterale, in vicinanza dell’impianto dei muscoli papillari. Anche l’atrio sinistro, che riceve il sangue ossigenato dai polmoni, non è esente da modificazioni morfologiche infatti negli atleti di fondo non è difficile evidenziare un ingrandimento superiore alla norma (40 mm) (7). Analogamente le camere cardiache di destra subiscono un aumento proporzionato del volume. Un altro aspetto importante è il riscontro relativamente frequente negli atleti di rigurgiti valvolari “fisiologici” possibili in corrispondenza di tutte e quattro le valvole cardiache, ma con frequenza estremamente variabile e in assenza di alterazioni strutturali (8). La prevalenza dei questi rigurgiti sembra legata all’aumentare del tempo di allenamento, sembra associata al fisiologico ingrandimento delle camere cardiache e generalmente sono senzaalcun significato emodinamico (9,10,11). Raramente un ecocardiografista esperto non è in grado di effettuare una diagnosi differenziale tra una insufficienza valvolare fisiologica e patologica. Nelle insufficienze “fisiologiche”:- è assente qualsiasi alterazione strutturale valvolare,- non si osservano fenomeni di turbolenza ed aliasing al Doppler,- l’area di rigurgito è limitata alla zona mediana immediatamente sottovalvolare, con rilievo del segnale Doppler fino e non oltre a 1-2 cm da essa. All’esame fisico, un soffio meso-sistolico o (olo) sistolico, di intensità 1-2/6 può essere ascoltato fin nel 50% degli atleti ( 12): probabilmente riflette il flusso non laminare attraverso le valvole aortica e polmonare, secondario all’aumento della gittata sistolica e spesso diminuisce d’intensità al passaggio dalla posizione supina a quella ortostatica (13). Recentemente è stato suggerito che il rimodellamento cardiaco possa essere regolato anche da fattori genetici e costituzionali. Sebbene tale ipotesi sia assai attraente, al momento esiste una conferma solo per quanto riguarda l’enzima ACE (che controlla il livello della pressione arteriosa e può presentarsi nelle isoforme DD, II e ID) ed altri enzimi del sistema renina-angiotensina-aldosterone. E’ stato dimostrato che i soggetti che hanno il pattern ACE di tipo DD sviluppano una massa ventricolare sinistra maggiore in confronto a quelli con pattern II (14).
Adattamenti Periferici
È logico che anche il sistema circolatorio, costituito da vasi arteriosi e venosi, debba adattarsi a questa nuova realtà. In altri termini la circolazione dev’essere potenziata al fine di consentire lo scorrimento di flussi sanguigni (equivalenti al traffico automobilistico) così elevati senza “rallentamenti”. A seguito dell’allenamento di resistenza, si ha un aumento delle arterie coronarie che nutrono il cuore. Il cuore dell’atleta, aumentando il suo volume e la massa muscolare, ha bisogno di un maggior rifornimento di sangue e di una maggiore quantità di ossigeno. L’aumento del calibro delle coronarie (i vasi che nutrono il cuore) costituisce un altro degli elementi che differenziano l’ipertrofia fisiologica del cuore da quella patologica legata alle malattie cardiache congenite o acquisite. I vasi arteriosi e venosi di medio e grosso calibro aumentano le loro dimensioni (”vasi d’atleta”): questo fenomeno è particolarmente evidente nella vena cava inferiore, il vaso che riporta al cuore il sangue proveniente dai muscoli degli arti inferiori, utilizzati molto nei vari sport. A carico della microcircolazione, gli adattamenti più importanti riguardano naturalmente i muscoli (particolarmente i muscoli più allenati). I capillari, attraverso i quali avvengono gli scambi tra sangue e muscolo, sono distribuiti in maggior misura attorno alle fibre muscolari rosse, lente, a metabolismo aerobico (fibre ossidative), che hanno bisogno di una maggiore quantità di ossigeno (15). Nell’atleta di resistenza con l’alle namento si realizza un aumento in assoluto del numero di capillari e del rapporto capillari / fibre muscolari. Tale fenomeno è conosciuto con il nome di capillarizzazione e grazie ad esso, le cellule muscolari vengono a trovarsi nelle migliori condizioni per sfruttare a pieno le aumentate disponibilità di ossigeno e substrati energetici. L’aumento della superficie capillare e della capacità di vasodilatazione delle arteriole muscolari, fa sì che i muscoli riescano ad accogliere quantità di sangue veramente notevoli senza che aumenti la pressione Training e DetrainingIn numerosi studi, la valutazione ecocardiografica dell’ipertrofia ventricolare sinistra ha dimostrato che, sia nel corso del periodo di allenamento (training), che dopo la sua interruzione (detraining), possono verificarsi modificazioni molto rapide delle dimensioni e dell’ipertrofia del ventricolo sinistro. In tempi relativamente brevi, sia i fondisti (osservati per 7 settimane), che i nuotatori (osservati per 10 settimane), hanno presentato rapide modificazioni sia delle dimensioni che dell’ipertrofia ventricolare, con aumenti delle dimensioni cavitarie sinistre sino a 15 mm al termine dello studio. Durante la fase di detraining, sia i nuotatori che i fondisti hanno evidenziato un progressivo ridimensionamento delle dimensioni telediastoliche delle cavità cardiache sinistre. Non è ancora accertato se le più evidenti modificazioni osservate negli atleti di resistenza progrediscano rapidamente, ma è possibile che, dopo un lungo periodo di adattamento, tali modificazioni regrediscano molto più lentamente (16).
Valutazione del ritmo cardiaco dell’atletaLo studio dell’elettrocardiogramma dell’atleta ha sempre appassionato i cardiologi fin dalle prime interpretazioni dell’elettrocardiografia. Molte sono le modificazioni dell’ elettrocardiogramma descritte negli atleti e spesso considerate innocente effetto dell’allenamento,tuttavia alcune modificazioni, quali l’aumento marcato di voltaggio delle onde R o S, un sopraslivellamento del tratto ST, l’inversione dell’onda T, la presenza di onde Q profonde,suggerisce la presenza di una cardiomiopatia ipertrofica o cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro. Al momento attuale il significato clinico di tali alterazioni in atleti peraltro sani, non è ancora ben definito, non è chiaro cioè se tali anomalie ECG siano la prima espressione di una cardiomiopatia che si svelerà in un tempo successivo, oppure siano semplice espressione del rimodellamento morfologico cardiaco indotto dall’allenamento. In realtà solo una piccola percentuale di atleti che mostrano alterazioni marcate dell’ ECG presentano, alla verifica ecocardiografica, anomalie mentre la maggioranza sono risultati “falsi positivi”( 17) . Numerosi sono stati gli studi epidemiologici condotti sulla prevalenza delle diverse aritmie cardiache negli sportivi. Tra le aritmie più frequenti negli atleti rispetto alla popolazione sedentaria si evidenzia: le bradicardie sinusali, i ritardi di conduzione atrioventricolare e le tachiaritmie.
La Bradicardia sinusaleLa bradicardia sinusale è l’espressione peculiare dell’elettrocardiogramma dello sportivo ed è talora caratterizzata da valori a riposo anche inferiori ai 40 bpm. E’ più frequente negli atleti praticanti sport di resistenza ad elevato livello agonistico. Generalmente la bradicardia sinusale, se non accompagnata da sintomatologia sincopale e se normalizzata dall’esercizio fisico, è inquadrata nel cosiddetto adattamento “ipervagotonico” all’allenamento fisico intenso e, nella maggioranza dei casi, non pone problemi di idoneità allo sport agonisti co intenso.Molti studi hanno documentato che un allenamento intenso e duraturo è in grado di modificare l’equilibrio simpatovagale in senso vagale, inducendo la predominanza della componente parasimpatica. Tale effetto è particolarmente evidente in quelle regioni cardiache che maggiormente risentono della prevalenza del tono vagale come il nodo del seno ed il nodo atrioventricolare. E’ probabile che alcune bradicardie molto marcate siano l’espressione anche di una componente genetico-costituzionale e vadano seguite attentamente nel tempo. Le bradicardie estreme dell’atleta devono essere distinte dalle bradicardie espressione di una iniziale disfunzione sinusale, soprattutto in età adulta e avanzata, nella quale l’evenienza di una malattia del nodo del seno è cronologicamente più probabile.
Ritardi della conduzione atrioventricolariL’ipervagotonia indotta dall’allenamen to può essere considerata il primum movens patogenetico anche per queste forme di bradiaritmia. Si tratta generalmente di blocchi atrioventricolari di 1° grado o di 2° grado tipo Mobitz 1, con espressione tipicamente notturna e con completa normalizzazione dopo test da sforzo massimale o dopo periodo di disallenamento. Una particolare attenzione deve essere posta ai casi di blocco atrioventricolare già evidente in giovane età che non si associano ad un intenso condizionamento fisico o ai casi presenti in età adulta, soprattutto se si tratta di blocco atrioventricolare di grado avanzato od associato a blocco di branca.
TachiaritmieAritmie sopraventricolariLa prevalenza dei battiti prematuri sopraventricolari nell’atleta è molto variabile (intorno al 30%) da casistica a casistica e generalmente non assume rilevanza clinica né compromette l’idoneità all’attività spor tiva agonistica. Di interesse maggiore sono le varie forme di tachicardia parossistica, di flutter o di fibrillazione atriale parossistica. Nello sportivo tali tachiaritmie rappresentano un importante problema, in seguito al cardiopalmo che provocano, soprattutto quando tale sintomo accade durante lo sforzo fisico. Per fortuna questi episodi sono molto rari nello sportivo con una prevalenza del 1%.Il sintomo del cardiopalma nell’atleta è sostenuto dalle seguenti aritmie: tachicardia da rientro atrioventricolare (50%); fibrillazione atriale (25%); flutter atriale (13%); tachicardia da rientro atrioventricolare da via anomala occulta e tachicardia atriale (6,2%).
Aritmie ventricolariLe aritmie ventricolari nell’atleta apparentemente sano rappresentano una delle tematiche più controverse in ambito della cardiologia dello sport. Tale problematica può essere riassunta in alcuni punti fondamentali:- la prevalenza di battiti ectopici ventricolari isolati nello sportivo è molto frequente stimabile tra il 35% e il 50%.- È spesso difficile identificare un substrato organico come causa dell’aritmia, anche nelle forme più maligne.- Non esistono ancora studi longitudinali per poter stabilire un follow-up adeguato.Sono sempre più frequenti gli studi che documentano la presenza di un substrato organico associato all’aritmia come minime anomalie a carico dell’infundibolo ventricolare destro, miocarditi in fase di remissione,cardiopatia aritmogena del ventricolo destro ed altre forme minori di cardiopatia. In tal senso lo sforzo fisico è generalmente inquadrabile come fattore scatenante od aggravante l’aritmia. Sulla base di queste osservazioni è utile proporre un iter valutativo dell’atleta con aritmie ventricolari, articolato nei seguenti punti:- scrupolosa ricerca di una cardiopatia organica associata all’aritmia,- attento studio aritmologico degli atleti sintomatici (per sincope o cardiopalmo),- cautela nell’ indicazione e prescrizione di metodiche invasive negli atleti aritmici asintomatici, nei quali manca un vero end-point elettrofisiologico, a causa della difficoltà di attribuire ad una aritmia inducibile, potenzialmente aspecifica, un rischio reale di morte improvvisa,- vale la pena sottolineare che tra le forme più pericolose rientrano proprio quelle aritmie ventricolari che, per assenza di ripercussioni sulla performance, consentono di praticare lo sport ad alto livello, esponendo l’atleta ad un reinterato rischio.Negli atleti andranno considerate in modo benigno quelle forme “occasionali” di aritmie ventricolari, non ripetibili e non associate allo sforzo fisico (18) .
Screening Cardiologico PreventivoL’esercizio fisico, come su ampiamente descritto, può scatenare eventi acuti cardiovascolari, tra i quali i più temibili sono la morte improvvisa e le sindromi coronariche acute. La probabilità che si verifichino eventi cardiovascolari durante esercizio fisico è più elevata nei pazienti affetti da cardiopatia, nei soggetti in età adulta/avanzata, in quelli sedentari e con fattori di rischio cardiovascolare e quando l’attività fisica è praticata ad intensità elevata.La probabilità, invece, è minore quando l’attività fisica è praticata a bassa intensità e nei soggetti che si allenano regolarmente. Il meccanismo attraversocui l’attività fisica abituale esercita questo effetto protettivo nei confronti degli eventi acuti cardiovascolari ed in particolare della morte improvvisa, è legato probabilmente ad una maggiore stabilità elettrica del miocardio, con riduzione del rischio di aritmie ventric olari fatali. Allo scopo di ridurre il rischio di eventi cardiaci avversi, quindi, risulta importante eseguire un adeguato screening preventivo ed avviare i soggetti ad un graduale e progressivo condizionamento fisico, soprattutto se hanno cardiopatia nota, età avanzata, o fattori di rischio coronario (19). Ogni individuo, quindi, che si accinge ad iniziare una attività fisica regolare dovrebbe essere sottoposto, preventivamente, ad una attenta valutazione cardiologia che deve essere ancora più accurata in caso di atleti, visto i grossi carichi di lavoro effettuati. E’ pensiero comune che attraverso un adeguato screening preventivo, si possa ridurre la probabilità di eventi cardiovascolari avversi, in modo da godere dei benefici dell’attività fisica senza incorrere nei rischi ad essa associati. Scopo dello screening preventivo è quello di scovare l’esistenza di cardiopatie clinicamente silenti in soggetti apparentemente sa ni, nonché in caso di cardiopatia clinicamente accertata, stratificare il rischio associato alla pratica dell’attività sportiva ed attivare gli interventi terapeutici necessari (20).
ConclusioniNegli ultimi anni si è verificato un enorme incremento della popolarità di molti sport. Ne è derivato un aumento del numero di soggetti che giungono all’osservazione del medico presentando gli effetti cardiovascolari dell’allenamento.La conoscenza delle modificazioni cardiovascolari negli atleti è essenziale per evitare erronee diagnosi di cardiopatia.
Dott. Luigi Ferritto Dipartimento di Medicina Interna Ambulatorio di Fisiopatologia dello Sport Clinica “Athena” Villa dei Pini Piedimonte Matese (CE) e-mail: http://email6.leonardo.it/webmail/wm_5/newmsg.php?us=cmVkYXppb25lLmNvcnJpZXJlbWF0ZXNlQGVtYWlsLml0&sid=%7b188457773347F66BD9C79EC-47F66BD9C81B3-1207331801%7d&to=luigiferritto@email.it http://email6.leonardo.it/webmail/wm_5/newmsg.php?us=cmVkYXppb25lLmNvcnJpZXJlbWF0ZXNlQGVtYWlsLml0&sid=%7b188457773347F66BD9C79EC-47F66BD9C81B3-1207331801%7d&to=ferritto.luigi80@alice.itUn ringraziamento particolare al dott. Luigi De Risi, divisione di Cardiologia UTIC, ospedale A.G.P. di Piedimonte Matese (CE).
Bibliografia1) David Oakley, The athlete’s Heart (2001).2) P. Zeppilli “L’ecocardiografia nello sportivo” da Trattato di Ecocardiografia clinica di G.L. Nicolosi.3) A. Biffi, A. Pelliccia in “Reperti strumentali normali e patologici negli atleti d’elite” da sz. 19 cap. “Cardiologia dello sport” da “Trattato di Cardiologia” volume 3° a cura dell’ ANMCO.4) A. Pelliccia “la cardiologia dello sport attualità e prospettive” 3° convegno Mediterraneo di Medicina dello Sport.5) Pelliccia A, Maron BJ, Spataro A, Proschan MA, Spirito P. The upper limit of physiologic ca rdiac hypertrophy in highly trained elite athletes. New Engl J Med 1991, 324: 295-301.6) Maron BJ, Pelliccia A, Spirito P. Cardiac disease in young trained athletes: insights into methods for distinguishing athlete’s heart from structural heart disease, with particular emphasis on hypertrophic cardiomyopathy. Circulation 1995; 91; 1596- 1601.7) Pelliccia A., Maron BJ, F.M. Di Paolo, in ” Prevalence and Clinical Significance of left Atrial Remodelling in Competitive athletes ” (2005)8) P. Zeppilli “L’ecocardiografia nello sportivo” da Trattato di Ecocardiografia clinica di G.L. Nicolosi.9) K. Wrzosek,M. Dluzniewski in Echocardiographic evalutation of valve function in athlete’s hearts- 24- months of follow-up, (2002).10) P.S. Douglas, Reichek N. in “Prevalence of multivalvular regurgitation in athletes, (1989).11) Pollak SJ in “Cardiac evalutation of women distance runners by echocardiogra phic color doppler flow mapping” (1988).12) S. Iliceto, J.R.T.C. Roelandt, G.R. Sutherland, D.T. Linker in “Cardiac Ultrasound”cap. 89 Ecocardiografia nello studio del “cuore d’atleta” L.M. Shapiro.13) Da www.mds-italia.it “malattie dell’apparato cardiovascolare” cap. “sindrome del cuore d’atleta”.14) Pelliccia A, Maron BJ, Culasso F, Di Paolo FM, Caselli G, Biffi A, Piovano P. Clinical significance of abnormal electrocardiographic patterns in trained athletes. Circulation 2000; 102: 278-84.15) R. Zonca ” Adattamenti cardiocircolatori all’allenamento” tratto da www.my-personaltrainer.it.16) S. Iliceto, J.R.T.C. Roelandt, G.R. Sutherland, D.T. Linker in “Cardiac Ultrasound”cap. 89 Ecocardiografia nello studio del “cuore d’atleta” L.M. Shapiro.17) A. Pelliccia “la cardiologia dello sport attualità e prospettive&rdquo ; 3° convegno Mediterraneo di Medicina dello Sport.18) A. Biffi, A. Pelliccia in “Reperti strumentali normali e patologici negli atleti d’elite” da sz. 19 cap. “Cardiologia dello sport” da “Trattato di Cardiologia” volume 3° a cura dell’ ANMCO.19) F. Giada,R. Carlon in “La prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico”.20) F. Giada,R. Carlon in “La prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico”.


di Luigi Ferritto

BANDO DI SELEZIONE - per l’ammissione al corso di alta formazione per "Tecnico delle Erbe Officinali"


Piedimonte Matese.

PIT PARCO REGIONALE DEL MATESE – MISURA 3.18 (ex 1.11) POR Campania 2000-2006Realizzazione degli interventi formativi inseriti nel PIT Parco Regionale del Matese approvato con D.G.R. n. 550 del 17/04/2004Avviso pubblico approvato con D.D. n. 34 del 07/02/2007
BANDO DI SELEZIONE
per l’ammissione al corso di alta formazione per
“TECNICO DELLE ERBE OFFICINALI”
Approvato con Determine Dirigenziali dell’Ente Parco Regionale del Matese n. 87 del 31.08.07 e n. 7 del 22.02.08
La SCF SERVIZI CONSULENZA FORMAZIONE incollaborazione con: Università di Napoli – Facoltà di Agraria; Istituto Agrario A.S. Coppola di Piedimonte Matese (CE); Istituto Agrario E. De Cillis di Napoli; CESIAC Centro Studi Economici dell’Università del Sannio; EURECO s.p.a. di Piana di Monte Verna (CE); GAL Alto Casertano; Museo delle Erbe di Teggiano (SA); Legambiente Circolo del Matese; Legambiente Circolo della Valle Telesina; Centro di Educazione Ambientale di Castello del Matese; CAI Club Alpino Italiano sezione di Piedimonte Matese; Azienda Agricola FA.LO.DE di San Gregorio Matese; CPQ Cilentana Prodotti di Qualità di Valle S. Angelo (SA); Astrambiente s.r.l.; I comuni del Parco Regionale del Matese, la Comunità Montana Zona del Matese e la Comunità Montana del Titerno organizzauncorsodialtaformazionedelladuratacomplessivadi700ore(dicui430 diteoria;90diattivitàdilaboratorioe180distage).IlcorsoècofinanziatodalFondo Sociale Europeo, dal Ministerodel Lavoroe dalla RegioneCampania.
FINALITA’ E SBOCCHI OCCUPAZIONALI -Ilpercorsoformativoèfinalizzatoallaformazionedellafiguraprofessionaledel“Tecnicodelleerbeofficinali”. Tale figura professionale, di alto profilo, è in grado di ideare, progettare e sviluppare programmi di attività per la produzione delle erbe
o cna eperladiffusionedeilorousitradizionalialfinedifavorirel’implementazionedinuoveopportunitàcolturali,nell’otticadelladiversificazioneedell’integrazionedelredditoarealtàproduttivecheoperanoinambientidifficiliesemprepiùsoggettiaifnomenidiabbandonocomequellodelMatese.Egli potrà operaresia come liberoprofessionista,consulente oimprenditore checome dipendentedi aziende del settore. DESTINATARI -Il corso per “Tecnici delle Erbe Officinali” è rivolto a 20 partecipanti di età inferiore ai 35 anni in possesso di laurea triennale ospecialistica o magistrale vecchio ordinamento, o altro titolo equipollente, afferente ai corsi di Laurea in Scienze Naturali, Biologiche, Ambientali,Farmaceutiche, Agrarie, Forestali e similari, ed in possesso dei seguenti requisiti specifici: stato di inoccupazione e/o disoccupazione; residenza nellaRegioneCampania;maggioreetà.Titolipreferenzialisono:frequenzadicorsidispecializzazioneattinentiallafiguraprofessionale;tirociniinenti,impreseecooperativedelsettore;residenzaall’internodeiComunidelParco.Irequisitioggettiviesoggettivideidestinataridevonoesserepossedutialladatadiscadenzadelpresentebandoedovrannoesseremantenutipertttaladuratadell’interventoformativo.Idestinatarinondovrannoaverpresopartenei12mesi antecedenti ad altri percorsi formativi terminati con il rilascio di unaqualific professionale.
MODALITA’ E TERMINI DI PARTECIPAZIONE -Ladomandadipartecipazionepotràesserecompilatautilizzandol’appositoschemachepuòessereritirato,unitamenteallacopiadelpresentebando,pressoilCentroServizidellaSCFsito inPiazzaRoma,1-PiedimonteMatese(CE)dalLunedìalVenerdì ore 9.00 -13.00 e 15.30 -19.30. Inoltre èpossibile prelevare il bando e lo schema di domanda direttamente sul sito della Regione Campaniawww.regione.campania.it sezionebandiFSE, oppure sulsitodell’Enteattuatorewww.scfservizi.comLedomandedipartecipazione,consegnateamanooinviateamezzopostaprioritaria,dovrannoessereindirizzatea:SCF Servizi Consulenza Formazione
s.n.c. – Piazza Roma n. 1 – 81016 Piedimonte Matese (CE) e dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13.00 del 12 Aprile 2008 (non farà fede il timbro postale). Ilpercorsoformativoè gratuito esisvolgerà,perlaparteteorica,a Piedimonte Matese (CE) presso la sede formativa della SCF in via Don Bosco n. 49 c/o Istituto Salesiani eperlaparterelativaallostage, pressoimpresedelsettoreubicatedell’areaprovincialediCaserta,BeneventoeSalerno. Pergliallievièprevista una indennità di frequenza pari a € 2.50 lordi perognioradieffettiva presenzaoltrealrimborsodellespesediviaggioeffettuateconmezzipubblici,effettivamentesostenuteedocumentate.Gliallievidisabilidovrannoprodurrelacertificazionedicompatibilitàallaspecifica tipologia corsuale (Diagnosi funzionale) rilasciata dalle competentiASL. Aquestiultimi è riservatauna percentuale dei posti disponibili, cosìcomeprevistodalle normativevigenti, nel casodi invalidità superiore al 67%. Aisensidella DGR 993/05 il 30%deidestinatari potrà appartenere allacategoriadeidisoccupatidilungaduratainuscitadaipercorsidiorientamentoattivatidaicentriperlimpiegoeperiqualisiastatavalutataeverificatalacondizione dirischio di esclusione sociale e di particolare disagio.E’ previstaunariservaper ledonnepari al 40%dei postidisponibili. FREQUENZA -Il percorso formativo sarà attuato nell’arco di circa 4 mesi conpossibilità diproroga laddove concessa dalla Regione Campania. Lafrequenza è obbligatoria. Sia perla fase teorica che per la fase di stage si prevedono 5 o6 sessioni settimanalichepotrannoandaredaunminimodi5adunmassimdi8orepro-die. Incasodisuperamentodelle6oregiornaliereèprevistoilrimborsodelticketmensa.E’consentitounnumerodiorediassenza,a qualsiasititolo,pari al 20% deltotale delleore previste.Gli allieviche supereranno talelimite saranno allontanatid’ufficio dal corso.
VALUTAZIONI FINALI Alterminedelpercorsoformativo,previosuperamentodiunesame finale da svolgersi (ai sensi della legge 845/78 e ss.mm.)dinanziadunacommissionenominataaisensidellanormativaregionalevigente,consistenteinunaprovascrittaed uncolloquio,siprevedeilrilasciodiun diploma di specializzazione.
SELEZIONE -La selezione accerterà irequisiti d’accesso alle attività formativeesarà svolta sulla base di verificheche comprendono: a) una provascritta/testsutemidiculturagenerale,elementipsicoattitudinalieculturaspecificainerenteitemidellacoltivazioneetrasformazionedelleerbeofficinali;b) uncolloquioindividualefinalizzatoadaccertareleconoscenzetematicherelativeallacoltivazioneetrasformazionedelleerbeofficinali,leattitudinielemotivazioni personali allapartecipazione alpercorso formativo, le capacità relazionalidei partecipantinonchéillivellodiconoscenzadellalinguainglese.Ilpunteggioattribuitoperciascunaprovasaràmaxdipunti 50/100.LeprovediselezionesiterrannoaPiedimonteMatese,pressolasedecorsualeinviaDon Bosco n. 49-Istituto Salesiani -neigiorni 14.04.2008 con inizio ore 9.00 (prova scritta)e 15.04.2008 con inizioalle ore 8.30 (colloquio) senzaulterioricomunicazioni.Gliinteressatidovrannopresentarsinelluogoenelladatastabiliti,munitidivalidodocumentodiriconoscimento.Lagraduatoriafinaleterràcontodelleriservedeipostidisponibiliinragionedeiparametriesplicitatisopra;aparitàdipunteggioprevarràilcandidatoolacandidataconla votazione piùalta allaprova scritta. Ad ulterioreparità prevarrà ilcandidato o lacandidata più giovane.
GRADUATORIA FINALE -I risultati delle prove di selezione e la graduatoria degli ammessi al corso, unitamente alla data d’inizio delle attività,saranno rese pubbliche entro il 16.04.08 con affissione presso lasedecorsuale e pubblicazione sul sitowww.scfservizi.com. Avverso la stessa,entro ilgiorno18.04.08,potràessereinoltratoformalericorsodaconsegnareamanopressolasededellaSCFServiziConsulenzaFormazione inPiazzaRoman.1–Piedimonte Matese (CE). Perulteriori informazioni ci si può rivolgerealla segreteria organizzativaai seguentinumeri tel. 0823/785678 – 0823/37440
Piedimonte Matese lì 28 marzo 2008 Il Direttore della SCF
Dott. Antonio La Vecchia