Informazione,Attualità, Cultura, Cronaca, Politica e Sport della Provincia di Caserta
19 novembre 2008
Dimensionamento della rete scolastica: slittamento dei termini di presentazione.
Piedimonte Matese. Il Parlamento ha approvato praticamente ad unanimità le modifiche all’articolo 3 del decreto 154 che fa slittare al mese di giugno 2009 il termine per la presentazione del piano di ridimensionamento scolastico, che avrà poi efficacia dall’anno scolastico 2010/2011. Scongiurata l’ipotesi di commissariamento per le Regioni inadempienti e ribadita la competenza in materia a Regione ed Enti Locali, di concerto con il Governo. Con gli emendamenti al decreto non si sopprimeranno le classi, in particolare nei piccoli centri, ma si suggerisce a Regioni ed Enti Locali di non aprirne di nuove ma di procedere ad accorpamenti. Il Prof. Marco Fusco (nella foto)Presidente del Comitato EDA CE/5, ha scritto una lettera aperta indirizzata all’Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione Nicola Ucciero, al Presidente della Comunità Montana del Matese Fabrizio Pepe e ai Sindaci del Comprensorio per ribadire che da subito occorre procedere al piano di accorpamento delle Direzioni i Istituti Comprensivi al di sotto della soglia dei 500 alunni. Un primo risultato è stato raggiunto, un respiro di sollievo, dopo le battaglie che gli Enti Locali, anche attraverso l’Anci, avevano condotto per raggiungere lo stesso obiettivo di contenimento e razionalizzazione ma con una concertazione tra i soggetti interessati. Nel Matese, con la vecchia versione del decreto 154, erano numerosi i piccoli Comuni a rischio chiusura delle scuole per ridotti limiti di popolazione scolastica.
Ma ora, ha puntualizzato il Prof. Fusco, occorre affrontare tutta la problematica con serietà e un confronto pacato che l’Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Nicola Ucciero dovrebbe promuovere a mò di conferenza tra tutti i sindaci dell’alto casertano, per evitare che si arrivi con l’acqua alla gola come è successo di recente. L’incontro potrebbe essere l’occasione buona per affrontare globalmente il problema di un sistema formativo a rete, che riesca a coniugare servizi formativi di qualità, sistema di trasporti adeguati, presenza diffusa sul territorio di agenzie educative differenziate. Siamo consapevoli che non si può andare in paradiso a dispetto dei Santi e i numeri ci penalizzano, ma le Istituzioni hanno il dovere di confrontarsi su queste tematiche elaborando un’ipotesi ragionevole di razionalizzazione che coniughi le esigenze educative e dia una chiave di lettura del territorio che la cruda logica dei numeri o dei decreti non può dare. Non sprechiamo questa occasione.
Pietro Rossi
Peter